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Nella categoria pensieri sono stati scritti 214 post!
Pensieri da maturanda
scritto da *Marty98* il 05/06/2017 alle 21:59
Non so bene come mi sento a riguardo.
Da un lato sono felice perché il liceo mi ha stufata e voglio iniziare qualcosa di nuovo, qualcosa di stimolante dove possa mettermi alla prova ogni giorno e costruire da sola il mio futuro basandomi solo su me stessa. All'università nessuno mi correrà dietro per studiare, e questo per me è un bene, siccome ho bisogno dei miei tempi e a scuola ciò non viene mai preso in considerazione.
Eppure, nonostante l'idea di studiare davvero ciò che amo di più, le lingue, mi emozioni davvero tanto, dall'altra mentirei a dire che il liceo non mi mancherà.
In questi 5 anni sono cambiata tanto: ho iniziato la prima da bambina, piena di insicurezze e fragile. Ora esco che sono una donna, consapevole delle mie capacità, ma anche delle mie debolezze, che cerco ogni giorno di fortificare e di migliorare.
Esco che sono... matura. In ogni senso possibile.
E ora, pensare a quei 4 giorni di esame, non mi fa più così paura. Nonostante sappia che tutte le mie ansie torneranno tra pochi giorni, per adesso cerco di godermi questo pochissimo tempo che mi rimane con la mia classe, che forse troppo tardi ho scoperto essere una grande famiglia che mi mancherà nonostante tutti i suoi difetti.
So già che piangerò moltissimo l'ultimo giorno, quando sentirò quell'ultima campanella.
So già che non vorrò uscire da quel portone, per l'ultima volta davvero.
Eppure dovrò farlo, e farlo comporterà del coraggio, perché da quel momento, io non entrerò mai più a scuola, nemmeno per gli esami, visto che si faranno in sede. Da quel momento, io sono io, Martina e basta, non più un numero sul registro. E starà a me costruire la mia vita, da quel momento più che mai.
Lasciare la scuola è difficile, perché lasci un luogo che volendo o meno, nel corso di 5 lunghissimi anni, diventa un posto di gioia, di conforto, di lacrime, di difficoltà da affrontare insieme a chi ti sta intorno.
Tutti mi dicevano che non ci sarà più alcun luogo che ti faccia sentire più a casa come la tua classe. E ora mi rendo conto di quanto sia vero.
So che tanti di voi non potranno capire perché in pochi qui hanno finito le superiori e so che molti leggendo questo post, magari mi invidieranno perché io sto per finire quella scuola che tanto odiate. E vi capisco. Da una parte lo penso anche io. Ma sono sicura che tra qualche anno, anche voi capirete il mio stato d'animo.
Avessi la possibilità di tornare indietro per un po', lo farei.
Ma non posso farlo, perciò proverò a godermi ciò che resta, sperando sia sufficiente.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Post anonimo- argomento: risposta a Mary
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 12/05/2017 alle 22:31
quindi anche essere scrittori è importante, per far conoscere a qualcun'altro un mondo incredibile dove i sogni si realizzano e la terra si trasforma perché la lettura è una cosa bellissima! Ma io parlavo di qualcosa di più importante da fare di persona: vedete, quando al TG parlano che alle donne è stata tolta la libertà e moltissimi diritti, quando parlano delle stragi dell' ISIS e deu terroristi, io vorrei fare qualcosa per quelle persone ma non posso adesso, e mi sento inutile
Vorrei aiutate le persone che sn in difficoltà e dare a tutti una vita senza mancati diritti, in cui a primeggiare è la libertà! Mi capisci vero?
ANSIA, DAL LATINO ANXIA
scritto da Mary04 il 07/05/2017 alle 21:28
è da troppo tempo che non ti scrivo e oggi ho sentito veramente il bisogno di scriverti.
Oggi è il 7 maggio e manca davvero poco agli esami,sai? Sono molto in ansia ma comunque sono felice,anzi, felicissima di terminare gli anni della scuola media, che sono stati i più brutti della mia vita di tredici anni.
I miei tre anni di scuola media possono essersi riassunti in un'unica parola: ANSIA, dal latino ANXIA, sostantivo femminile che indica uno stato di forte apprensione e di angoscia.
L'ansia non ha le stesse origini per ciascuna persona.
Può nascere in diversi modi:
- Può nascere all'improvviso, da un momento all'altro
- può derivare da un episodio passato che non raffiora nella memoria
... oppure, come nel mio caso, può nascere con te, il 24 febbraio 2004 nell'ospedale in cui sei nato e, autonomamente e senza il tuo consenso, decide di diventare la tua migliore amica e di restarti fedele per tutta la vita...
Una volta che l'ansia si impossessa di te è difficile separarsene e io ci combatto sin da quanto sono nata
Bella storia eh? Scommetto che tu, blog, ne sai qualcosa dell'ansia... in tutto questo tempo quante persone sono venute da te per sfogarsi a causa dell'ansia ??? Scommetto tante, anche troppe e sono sicura che ne sarai esausto
Adesso ti lascio meditare, pensa e trova la tua pace interiore, tu che puoi...
io vado a finire la mappa d'esame ...
Post anonimo-argomento: qualcosa di importante
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 23/04/2017 alle 10:21
Kiss!
Pensieri #1
scritto da chiarettah il 20/04/2017 alle 15:37
Poi, verso i dieci undici anni, ho attraversato un periodo orribile e tutt'ora ne porto le ferite e le cicatrici, pronte a rompersi in qualsiasi momento. Da quel momento mi sono allontanata da tutto, persino dai libri, le cose che amavo di più. Volevo restare sola con i miei problemi e questo mi ha portato a condurre una vita automatica, isolata. Alzati, vestiti, vai a scuola, mangia, studia, dormi.
Non riuscivo a distrarmi in nessun modo: troppi problemi.
Mi mancava la sensazione che la lettura provocava in me. Solo la lettura è capace di isolarti dal mondo e portarti in un'altra dimensione, vivere ed immaginare insieme ai personaggi della storia, viaggiare con la fantasia.
Eppure in quel momento non ci riuscivo.
Adesso le cose sono cambiate. Ci sono ancora dei problemi da risolvere, ma adesso non voglio più privarmi di cose belle come la lettura.
Lettera ad una migliore amica
scritto da CaGnoLoSha il 14/04/2017 alle 14:18
Dopo 5 anni passati insieme, ci siamo improvvisamente ritrovati la sera del 4 aprile 2017 sotto il tavolo della cucina. Non perché volessi effettivamente stare lì, ma perché tu non riuscivi più ad alzarti e io volevo solo stare con te.
Quindi ci siamo ritrovati lì, sotto lo stesso tavolo dove spesso ti rifugiavi appena sei venuta, sotto quello in cui sei anche andata via.
Ci siamo ritrovati lì con te che non ci vedevi più, e con me che sapevo che di lì a pochi giorni non ti avrei più vista. E anche tu lo sapevi, meglio di tutti noi.
Con te che ancora riuscivi a sentire la mia voce, e con me che ad un certo punto ho tolto gli auricolari, perché, per quanto doloroso, preferivo ascoltare il silenzioso rumore dei tuoi ultimi sospiri uscire faticosamente.
Ricordo che quello stesso giorno, a pranzo, io ti ho chiamata e appena hai sentito la mia voce ti sei messa a scondinzolare..
E mi sono svegliata, due giorni dopo.
Ti ho chiamata e non mi riconoscevi più.
Non sentivi più neanche la mia voce, e guardavi in un punto fisso.
Poi sono andata a scuola, sono tornata e non c'eri più.
Ed è strano adesso ogni mattina svegliarsi, cercarti e
ah
ma tu non ci sei più
Scusa, a volte me ne dimentico
Non mi sveglierò mai più trovando te ai piedi del mio letto, non mi sveglierai mai più la mattina presto; e nelle notti in cui mi sveglierò perché sarò troppo triste a causa di questo stupido mondo, non ci sarai più tu a farmi compagnia.
Non ci sarai mai più? Non ti vedrò mai più?
E tu mi vedi?
E tu ci sei?
E non soffri più, vero?
Bau!
Post anonimo-argomento: nuovo nome e nuovo stile
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 13/04/2017 alle 20:21
Post anonimo-argomento: caro diario?
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 11/04/2017 alle 14:45
-Anche io sto scrivendo un libro, parla di ...... (nom voglio che lo sappiate) lei mi ha detto che non vede l'ora do leggerlo e che ho avuto una bella idea. Accidenti! Laura Walter mi ha detto che la mia idea è bella! Sono stra entusiasta!
L'altra grande novità è che ho preso tantissimi bei voti negli ultimi tempi! Un bellissimo 58! Ho preso...
2 dieci in italiano
2 dieci in matematica
1 otto e mezzo in storia
1 nove e mezzo in geografia
ho fatto la scala!!
Allooora..... poi un'altra novità è che sto leggendo Anna Franck, (finalmente mia mamma ni ha permesso di leggerlo) ed è molto bello. Trovo carino il nome "Kitty" per un diario, ma in fondo il mio (in versione cartacea intendo) lho chiamato proprio Diario, non so perché! Ok le novità son finte . Grazie per aver letto questo post un bacione!
Post anonimo- argomento: diventare scrittrice
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 10/04/2017 alle 14:31
... non sapete ancora chi io sia, ma lo saprete presto! Oggi sto meditando sul diventare una scrittrice. È che sto scrivendo un libro sul mio telefono, ma non vi anticipo niente! Sarà una sorpresissima! Comunque dicevo che mi piacerebbe diventare una scrittrice di romanzi per bambini e andare ad abitare a Venezia. Ho sempre voluto abitare lì nell'incantevole città di Venezia, di sicuro l'ispirazione per un libro mi verrebbe. Avere due cani (un labrador: Bailey (si legge Beili) e un samoiedo femmina Tess) e sposarmi o no sto bene ugualmente. Bene ora vado, al prossimo post anonimo! Baci!
Titolo post
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 06/04/2017 alle 21:48
Pensieri prodotti dalla paura
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 03/04/2017 alle 21:26
Sono in casa, da sola; seduta su una sedia in cucina appoggiando il piede vicino ad uno dei miei cani, sdraiato sotto il tavolo; con l'intento di donarle un po' di affetto, un po' di carezze. Forse le ultime che potrei darle, le ultime in questi cinque anni. Scendo in basso per dargliele; trattengo un po' di lacrime che non vogliono scendere.
Ora ha chiuso gli occhi, li ha chiusi e si è messa a dormire; anche se chiuderli o tenerli aperti ora per lei non fa molta differenza: non vedrebbe comunque.
Sono in ansia e mi tremano le gambe, ma devo cercare di non farmi vedere nervosa dai miei cani, perché loro percepiscono meglio di noi il nervosismo o la paura; e si innervosirebbero anche loro. Eppure è quasi impossibile, perché loro non stanno a vedere i nostri atteggiamenti, li sentono e basta.
Ho messo una canzone poco fa, senza mettere gli auricolari, perché ho pensato che avrebbe potuto calmare anche loro. Però è più rilassante ascoltare il silenzio, in momenti del genere.
Sono in attesa di una chiamata, da parte di qualcuno, per sapere, come se non bastasse, cos'ha mio fratello.
Lo stesso motivo per cui mi ritrovo in casa, da sola, a scrivere qui.
Sono in casa, da sola; in compagnia dell'essere che più mi è stato vicino nella mia infanzia e preadolescenza, e che a breve sta per andare via.
Mi fa male la pancia, a causa dell'ansia; eppure mi dico che ho passato serate peggiori. Serate in cui avrei desiderato stare da sola in casa, senza nessuno; senza la mia famiglia divisa.
Stasera il mio desiderio in parte si è avverato, ma come al solito c'è sempre la paura a farmi compagnia.
La batteria del mio cellulare è quasi scarica, dovrei far sapere al mondo come sto, e lo sto facendo così.
Ma io vorrei chiedere al mondo come sta, eppure so già la risposta. Puoi dirmi che sei forte, puoi dimostrarmelo quanto vuoi. Però io la risposta la sto leggendo in questo momento nel riflesso degli occhi del mio cane.
L'ho letta prima, dalla stanchezza che traspariva da mia madre, con tutti i problemi che sta avendo ultimamente.
Ed è "fragile".
E a tutto ciò, rispondo con delle lacrime. Con delle lacrime che non vogliono scendere, per il costante desiderio di una vita di mostrarsi forti.
Ma che senso ha, se di nostra natura, siamo fragili, e l'unica speranza ad essere in grado di illuderci, è l'apparenza?
Una decisione importante
scritto da Giulia22 il 19/03/2017 alle 13:09
-Educatrice cinofila (addestra cani)
-Aprire un maneggio (e insegnare equitazione)
Nei tempi successivi a queste due possibilità che mi si erano presentate difronte ho valutato i pro e i contro di tutti e due. Ma non ho ancora preso la mia decisione, e ogni giorno, ogni notte, mi tormenta l'idea di fare la scelta sbagliata.
Grazie per lo sfogo mio carissimo blog.
Autolesionismo: la mia esperienza.
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 14/03/2017 alle 00:02
L'autolesionismo, noto anche con il nome cutting, consiste nel provocarsi dolore infliggendosi dolore. Da un leggero taglietto senza neanche troppo sangue, fino a ferite che per premura non mi sento di descrivere, ma che io ho visto e vissuto.
È per molti uno sfogo, una valvola di sfogo da tutti i possibili problemi che un adolescente possa avere, dai genitori, al bullismo, alla scuola, fino a parlare di sè.
Ma è anche qualcosa che si vede, visibile, una silenziosa richiesta di aiuto che peró se vista in modo corretto puó trovare la via per essere guarita.
Io ho iniziato all'etá di quasi dieci anni, parecchio precoce per la mia età, e ho smesso quando ne avevo quindici, quindi quasi due anni fa.
Si puó guarire dall'autolesionismo? Assolutamente sí, ma non è un percorso facile e non va fatto da soli.
Io non sono completamente guarita, a volte cado ancora nella speranza che ciô mi possa aiutare, ma fortunatamente è meno drastico, cruento e senza freni come prima.
Nella casa di mio padre esistono diverse dimore
scritto da -*Ireneviolafly*- il 07/02/2017 alle 22:17
Quel posto è come una persona, l'unica che sa il mio unico e profondo segreto. Lì c'è il mio diario dove ci sono parole affilate come coltelli.
Scrivo con il cuore infiammato, i momenti in cui io scrivo sono lunghi come la vita, per sempre.
Questa è una tenerezza perduta, ma quel diario pieno di sofferenza; come un abbraccio rapido e silenzioso, che emette la sensazione di solitudine ma anche di compagnia.
E' quello il mio silenzio, la mia me, il mio cuore e la mia dimora.
Irene
Cos'è sbagliato?
scritto da CaGnoLoSha il 07/02/2017 alle 21:52
E non so se avete notato, ma la società cerca sempre di più di proporre lo stereotipo del ragazzo socievole ed estroverso; quello che non ha paura di dire quello che pensa e che è sempre felice e sorridente.
Io, essendo sempre stata molto, per gli altri anche troppo, timida ed insicura, ho sempre sofferto tanto di questa cosa.
Sapevo di essere timida, dato che tutti, a partire dai miei genitori e a finire dalla psicologa da cui andavo proprio per questo motivo, amavano farmelo notare, più che altro pesare; ma non sapevo cosa fosse la timidezza.
Non capivo il perché io fossi così timida, sapevo solo di provare una grande paura in presenza di altre persone: paura di essere giudicata, delusa o ferita.
Sapevo solo che, in ogni caso, era sbagliato: mi hanno insegnato che la timidezza è sbagliata e iniziando ad odiare questo lato di me, sono finita con l'odiare completamente me stessa.
Con il tempo sono migliorata un sacco: se prima ogni volta che mi trovavo in mezzo a tante, troppe persone, una sensazione di disagio mi assaliva a tal punto da sentirmi soffocare e formicolare le mani a causa dell'ansia, ora mi è quasi indifferente e riesco a camminare tranquillamente.
Quello che però mi fa rabbia, è il fatto che qualcuno si senta in diritto di dire cos'è sbagliato e cosa non lo è: quante volte ho sentito qualcuno dirmi "non devi essere così timida, è sbagliato"
Quante volte i miei genitori mi hanno detto che mi vorrebbero diversa?
Quante volte, dall'anno scorso, qualche persona, con un po' di stupore e una felicità che a me ha trasmesso solo tanta rabbia, mi ha detto:"ti stai finalmente sbloccando"?
È solo quando ho provato ad accettare un po' la mia timidezza, nonostante nessuno l'accettasse, che si è fatta sentire sempre meno. Credo sia così con ogni difetto.
Nessuno è sbagliato, nessun lato caratteriale è sbagliato; bisognerebbe amarsi sempre e comunque, perché ciò che è veramente sbagliato è fare il contrario.
A volte pensiamo che amarsi sia un segno di egoismo, che ci sia qualcosa di male nel volersi bene.
Invece, per quanto difficile possa sembrare, è la cosa più giusta e sensata che possiamo fare nei nostri confronti...
Bau!
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