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Hai mai sentito parlare dei blog? Sono diari in cui puoi raccontare le tue esperienze: una giornata particolare, un pensiero, ecc... Il Gomitolo offre blog sicuri per bambini e ragazzi!
Nella categoria pensieri sono stati scritti 214 post!
Questa matura che mi fa così paura...
scritto da *Marty98* il 31/01/2017 alle 00:10
E tralasciando le scelte discutibili del Miur, su cui non voglio basare questo post perché sarebbe semplicemente una polemica inutile, forse oggi mi sono resa conto sul serio che la mia permanenza al liceo, a scuola, ha ormai i minuti contati.
Tra poco più di 4 mesi inizierà questo esame, che da sempre vedevo come una cosa talmente lontana che mi sembrava irraggiungile. E per quanto ancora adesso non realizzi il fatto che si, finalmente sto per diplomarmi anche io, mi sto accorgendo di quanto io sia cresciuta. Sono cresciuta e cambiata così tanto da quando ho iniziato la prima elementare. Le medie sono volate, il liceo, tra fatica e stress, in fin dei conti, anche.
E nonostante non veda l'ora di terminare tutto questo una volta per tutte ed iniziare un percorso nuovo, da una parte un po' mi dispiace lasciare tutto quanto.
Sono consapevole di quanto questi pochi mesi di scuola voleranno, e forse non sono pronta a diventare grande, grande per davvero.
La maturità, per quanto tutti la dipingano una passeggiata, sarà davvero la prima grande prova della mia vita. Una prova che farà da premessa a tante altre che avrò davanti a me all'università prima, e nella vita poi.
E per quanto io mi senta prova a "levarmi questo dente", è inutile dire che sono spaventata.
Inizio già a sentire la malinconia del liceo, perché nonostante sappia benissimo che non appena domani mattina sarò in classe a farmi tanto altro nervoso e a pregare che quel supplizio finisca nel modo più veloce possibile, so anche che un giorno, forse nemmeno troppo lontano, tutto questo mi mancherà e non sarà più un motivo di rabbia e frustrazione, ma solo un bellissimo ricordo.
Probabilmente la maggior parte delle amicizie che ho costruito in questi anni si indeboliranno, perché tra 4 mesi non avremo più un edificio malandato che ci costringe a passare 6 ore ogni giorno insieme, ognuno prenderà la sua strada e mi fa male pensare questo.
Stringerò nuove amicizie, questo lo so, ma con quelle persone non avrò gli stessi ricordi, non avrò affrontato gli stessi drammi scolastici e subito le mille ingiustizie che ho condiviso coi miei compagni del liceo, che per quanto nella maggior parte dei casi non mi vadano particolarmente a genio, ho imparato a rispettare ed apprezzare qualche dote in ognuno di loro (o quasi...).
Non so davvero da dove provenga tutta questa malinconia, forse è proprio colpa delle materie, che mi hanno fatto rendere conto sul serio di quanto la fine della scuola sia vicina.
Cercherò di sfruttare questi ultimi mesi al meglio possibile, perché nonostante il tutto sarà contornato da domani mattina da uno stress immenso e un'ansia che non andrà mai via, ormai ho capito che certi momenti della vita non torneranno più ed è giusto viverli al massimo, malgrado le difficoltà.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Buongiorno a tutti, si spera...
scritto da Mary04 il 19/01/2017 alle 09:44
come va?
beh,a me non molto bene, ma forse dovrei spiegarmi meglio per chi di voi è rimasto estraneo all'argomento.
il 18 gennaio 2016, ieri per meglio intenderci, era una giornata come le altre, caratterizzata da un freddo vento di tramontana proveniente da nord est.
L'aria era strana, il cielo di un giallino particolare a me noto spesso e che mi ha fatto porre qualche strana sensazione.
come sempre alle otto meno dieci sono uscita di casa per andare a scuola, a cinque minuti dalla mia abitazione, e come ogni giorno ho incontrato la mia amica che si stava incamminando come me verso la scuola e abbiamo proseguito insieme.
Come per tre anni è stato, sono arrivata giusto a pennello davanti alla scuola e le mie amiche aspettavano il suono della campanella sotto il porticato della scuola, allora ho salito una piccola rampa di scale e sono arrivata da loro.
Prima che fossero le 8,05 abbiamo parlato del più e del meno,dei compiti,delle verifiche,degli amici e delle feste,come le ragazze fanno normalmente.
alle 8,06,come sempre e con un minuto di ritardo è suonata la campanella e abbiamo raggiunto la nostra classe al terzo piano lamentandoci dell'immmenso peso dello zaino in spalla su tre ripide rampe di scale.
ci siamo sistemati tutti ai nostri banchi e alle 8,10 come ogni mattina che si rispetti, è suonata la seconda campanella che segnava il definitivo inizio delle lezioni e l'obbligo degli studenti di essere già arrivati in classe per non +beccare una nota di ritardo sul registro.
Io ero seduta accanto ad un mio amico,come stabilito dalla prof, e dietro di me, però nel banco opposto, c'era la mia migliore amica,come stabilito dalla prof.
-Oggi è il primo mercoledì dell'anno in cui non abbiamo nulla di brutto!
le ho detto io con un'aria più sollevata che felice; e lei con la sua aria spavalda ed entusiasta ha annuito tirando un sospiro di sollievo.
La mia professoressa di francese è arrivata in classe con un leggero ritardo,come ad ogni lezione, e ha detto che avrebbe continuato ad interrogare, ma io avevo ripetuto talmente tanto che quando mi ha chiamato le ho ripetuto tutto per filo e per segno, con qualche banale imprecisione. Sono stata davvero felice del risultato e anche la mia migliore amica.
La seconda ora è stata come le ultime tre lezioni di mercoledì. Dovevamo avere la professoressa di religione ma è da un bel po' di tempo che manca. Ci è venuta per mezz'ora una supplente di francese e per un'altra mezz'ora una professoressa di inglese e ci siamo divertiti perché ci hanno lasciato parlare,chiacchierare,ridere e scambiarci di posto.
Nel frattempo mi sono sgranocchiata pure un panino, poiché quella mattina non ero riuscita a fare colazione, chissà perché.
Al cambio dell'ora,come ogni cambio dell'ora che si rispetti, abbiamo cambiato il materiale scolastico sopra il banco e abbiamo riposto nello zaino, quello dell'ora passata.
La mia professoressa di italiano ha raggiunto l'aula con un po' di ritardo,ma nulla di troppo particolare.
Ci ha detto che domani avrebbe interrogato di storia, e già lo sapevo, tantoché la mia migliore amica sarebbe venuta a casa mia per ripassare insieme.
Però ieri avevamo grammatica, e infatti ci avrebbe spiegato le proposizioni subordinate dichiarative.
Abbiamo preso il foglio e scritto il titolo, come sempre d'altronde ed io avevo persino ricopiato la definizione.
Ad un tratto, in un secondo, in qualche microsecondo, si sente un brivido dentro d me, ma suppongo dentro tutti. Un brivido, o forse un tremore. Il banco oscillava e le penne cadevano tutte per terra. Persino io ero diventata impotente e potevo cadere dalla sedia nel giro di poco.
La prof sgrana gli occhi, i miei amici cominciano ad urlare, stupiti di ciò che eravamo consapevoli stesse accadendo ma che sembrava impossibile.
ci siamo alzati e rifugiati sotto ai banchi, con la paura che i quadri con i chiodi sulle pareti potessero finirci in testa.
Non capivamo perché non suonasse la campanella,infatti un secondo dopo ecco lì quel suono che da anni si sentiva solo come prova di evacuazione e che ieri, in quel giorno,un giorno come tutti, si era cancellata la parola 'prova'.
io ho sentito le stesse emozioni del mese di agosto e seguenti, del mese di ottobre e di novembre, dei primi di gennaio di nuovo e di quel momento. Ma in quel momento non ero a casa, con i miei, come era stato invece le altre volte. Ero a scuola. E ero disperata. il mio amico Lorenzo mi ha abbracciato e appena la prof ci ha dato il permesso siamo corsi giù per le scale di fretta e abbiamo raggiunto l'area di ritrovo, nel piazzale difronte alla scuola.
Tutti erano disperati, le prof che contavano 100000 volte per assicurarsi che nessuno fosse rimasto dentro.
ci hanno fatto accendere i telefoni,che io avevo lasciato a casa malgrado che mamma me l'avesse detto che potrebbe servire sempre, ma la mia amica me l'ha prestato e io che non smettevo di piangere ho telefonato a mamma che in cinque minuti è arrivata.
Tutti ,i abbracciavano e mi davano dei baci di conforto e la mia migliore amica mi teneva la mano stretta nella sua.
Ho urlato davanti a tutti 'non provate a farci rientrare là dentro'.
eppure sì,ci hanno fatto rientrare dopo mezz'ora circa per prendere lo zaino e per aspettare che i genitori facessero un permesso per farci uscire.
E quando eravamo ancora in classe mamma mi ha detto che al piano terra per firmare il permesso è stato un vero casino.
Un segretario si è messo a trattare male i genitori e mamma le ha detto' mia figlia è disperata,se ne vada lei! Ma io senza mia figlia non ci esco da qui'
quando ci eravamo riassettati tutti in classe riecco quel brivido,quella tremarella,ancora più forte di prima e come sempre ecco la disperazione, il pianto e il tenersi per mano. Ci siamo rimessi sotto i banchi di nuovo e malgrado la prof ci avesse detto di restare sotto i banchi finita la scossa noi ci siamo precipitati giù per le scale e abbiamo raggiunto l'uscita con i nostri genitori.
una volta fuori dalla scuola con mamma e la mia migliore amica non riuscivo a respirare, mi faceva male la gola e davvero non riuscivo a prendere aria, né con la bocca né con il naso. Mi girava la testa e il cuore batteva talmente veloce da sembrare fermo.
La mia amica è restata con noi , e io lei e mamma abbiamo raggiunto la farmacia di papà mentre per il corso nessuno era rimasto dentro le case, o negli uffici e né tanto meno nei negozi.
Il prefetto, la provincia,il comune, tutti fuori, al freddo e con quel cielo giallo che mai mi fu simpatico.
e lascio a voi immaginare il resto della giornata, tra il timore e il TREMORE continuo.
ecco, ora sapete tutto.
è da un'ora che scrivo, mi distraggo almeno.
2016
scritto da *Marty98* il 04/01/2017 alle 23:49
Non saprei descrivere questo 2016, è stato un ammasso di tantissime cose assieme, e adesso mi rendo conto di quanto sia difficile snodarle per parlare di ognuna di loro singolarmente. Quest'anno è iniziato in modo estremamente difficile: ho saputo per la prima volta cosa volesse dire stare male per l'assenza di qualcuno, ho capito quanto possano essere fondamentali le persone nella propria vita. Ho passato quasi un mese senza Pietro e non vorrei rivivere per nulla al mondo quei giorni. Ogni momento sembrava interminabilmente eterno, e il dolore costante che avevo nel petto non migliorava mai. Credo di non aver mai dormito così poco e pianto così tanto. Mi sentivo vuota, e persa e sola. Il tutto contornato dal fatto che tornavo nella scuola italiana, senza la mia “famiglia” di amici che mi ero costruita in Inghilterra, e senza l'entusiasmo di vivere qualcosa di nuovo.
Quando Pietro è tornato, le cose sono migliorate, ma nonostante questo mi ritrovavo a dover affrontare ed accettare il fatto che in Inghilterra era tutto diverso, e che qui avevamo tante altre cose a cui pensare oltre che a noi stessi. E quindi ancora una volta ho sofferto la lontananza, questa volta in senso più figurato che fisico, siccome riuscivamo a vederci giusto un paio di volte a settimana ed il tempo non sembrava mai abbastanza.
Tutto questo con l'abitudine è migliorato, e sono felice da una parte che sia andata così, perché avevamo un rapporto fin troppo “morboso”, e vedersi meno ci ha fatto ricordare che prima di essere una coppia eravamo due persone singole, con i propri spazi e i propri impegni. Ovviamente ciò ci ha reso più forti.
Dal punto di vista scolastico ho ricevuto solo soddisfazioni: mai prima per me studiare era stato così facile, forse anche grazie al fatto di aver eliminato totalmente la carne dalla mia vita ed aver iniziato a mangiare più verdura. I miei voti erano tutto ciò che potessi desiderare e per una volta ero pienamente soddisfatta di me stessa sotto quel punto di vista.
Ho avuto anche dei momenti brutti con Pietro, liti gigantesche che mi hanno fatto seriamente considerare l'idea di lasciarlo: ora col senno di poi, e vedendo come sono le cose tra di noi al momento, ringrazio Dio di non averlo fatto e di aver stretto i denti anche quando le cose non andavano.
L'estate è stata uno spasso: stavo col mio ragazzo, uscivo, mare, sole e tante feste, alcune più belle, altre più brutte.Ho avuto anche momenti no ovviamente, per esempio quando Pietro è partito per 18 lunghi giorni e mi ritrovato in una situazione simile a quella di inizio, i miei problemi di salute e il ricovero di mio nonno, ma direi che in generale è stata la migliore estate da un bel po’ di tempo.
Ho viaggiato tanto: sono stata ad Amsterdam con Pietro, un'esperienza unica che voglio ripetere con lui il prima possibile e a Berlino con papà. Entrambe città stupende.
E poi è iniziata la quinta. Quella che sarà il mio ultimo anno di liceo, che sto affrontando tra mille ansia e paure al meglio che posso.
Sono diventata maggiorenne, cosa che ho scoperto comportare più rotture di scatole che benefici, ho votato per prima volta, cosa che mi ha fatta sentire grande.
Ho fatto un anno con Pietro e questo mi rende molto orgogliosa di me stessa ma anche di noi insieme
.Ho passato un bel Natale, e ho concluso l'anno con un viaggio a Champoluc con Pietro, Diana e Dario, ed è stato fenomenale. Il capodanno migliore della mia vita senza dubbio.
Quindi che dire, non posso lamentarmi. Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre perché la vita è così, ma credo che in fin dei conti, almeno per me, questo 2016 non sia stato così disastroso.
Come sempre, non so cosa mi porterà il 2017, e col tempo ho capito che fare piani per l'anno nuovo è inutile: succederà sempre quel che meno ti aspetti, ed è semplicemente giusto vivere giorno per giorno.
Ho pochissime certezze e mi va bene così.
Buon 2017 a me stessa, a te blog, e a tutti voi.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Lettera a Babbo Natale
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 23/12/2016 alle 22:32
ti scrivo perché mi sento un po' sola e volevo parlare almeno con te.
È da tanto che non lo faccio, probabilmente sono anni che non ti scrivo. Quand'ero più piccola ti scrivevo sempre ma poi mi portavi sempre quello che non ti avevo chiesto e allora mi è sempre parso inutile scriverti cosa volevo.
Ora però ho desideri leggermente diversi da quelli che avevo quando ti scrivevo e spero che ora tu possa aiutarmi a realizzarli. So che l'unica che in realtà può realizzarli sono io ma vorrei un aiuto da parte tua.
A me è sempre piaciuto il Natale, credo che tu lo sappia. Ho sempre adorato la sua atmosfera e il calore che riusciva a trasmettermi.
Con il tempo però è iniziato a cambiare qualcosa: continua tutt'ora a piacermi ma la sento soltanto come una festa in cui le persone si scoprono essere molto più false di quanto pensassi; si ricordano di te solo il giorno di Natale per farti gli auguri. Io credo che sia inutile dare gli auguri ad una persona che poi non calcolerai minimamente per il resto dei 364 giorni seguenti.
Quindi ecco il mio primo desiderio: 1)aiutami a stare lontana da queste persone. Non voglio stare a contatto con persone false e incoerenti.
È anche per questo motivo che ho smesso di andare a messa la notte di Natale, dopo che è finita tutti quanti iniziano a darsi gli auguri in modo troppo sorridente e a me appare tutto così falso, quella falsa atmosfera allegra mi dà il nervoso. Credo però che dovrei andarci, non sono importanti le altre persone ma è importante Dio, Gesù o qualsiasi cosa in cui tu creda.
Quest'anno però tanto non sarei andata comunque. In compenso mi troverò in una situazione dove sono io a fare la falsa: domani notte sarò costretta a dare gli auguri a mio padre, gli dirò semplicemente "auguri", e così lo dirò anche alla sua fidanzata, anche ai miei fratelli e anche a mia madre che in quel preciso momento sarà con il suo fidanzato lontana da me, ed è giusto così perché anche lei deve poter finalmente passare un Natale felice dopo tanto tempo. Ma ormai lo sanno anche i muri di casa mia che porto rancore per tutti loro e i miei non sarebbero che falsi auguri e finti sorrisi: mi comporterò come tutte quelle persone che non sopporto.
Dunque ecco il mio secondo desiderio: 2)vorrei poter trovare il coraggio di dire ai componenti della mia famiglia ciò che più odio di loro.
Vorrei trovare il coraggio di dire a mio padre che tanto lo so che tiene più alla sua fidanzata che a noi, so che non vuole che dormiamo direttamente da lui dato che il giorno dopo ha impegni più importanti che passare il Natale con noi. Non voglio stare con lui perché non mi ha mai chiesto scusa per gli errori che ha fatto e io avrei solo voluto questo, non è difficile, forse.
Invece dalla mia bocca uscirà solo un "auguri".
Vorrei poter dire a mia madre che nonostante tutto l'amore che mi dà ogni giorno, io non riesco a dimenticarmi del male che mi ha fatto in passato. Io ancora ho impresse nella mente le parole che tempo fa mi disse e mi ferissero molto di più del piatto che quand'ero più piccola, forse per sbaglio, mi spaccò in testa.
Ma solo un "auguri mamma" dirò.
E a mio fratello che anche se è una brava persona e seria, anche se lo stimo molto ed è esattamente il tipo di persona che vorrei diventare, vorrei dire che stavo riuscendo a dimenticare ciò che ha fatto un paio di anni fa, finché non è arrivato il 6 gennaio di quest'anno e mentre litigava con mamma mi sono venuti un sacco di ricordi in mente e mentre piangevo lui non faceva che ripetere a mia madre quanto mi avesse cresciuto male.
A mio fratello e a mia sorella maggiori non ho assolutamente nulla da dire e questo significa che con loro non ho nemmeno più voglia di parlarne. Non mi interessa più di tanto avere la loro fiducia o meno...
Il mio terzo desiderio è quello di riuscire ad eliminare i sensi di colpa che ho addosso da molto tempo. Spero che prima o poi se ne andranno.
Scusa babbo Natale se questa lettera è stata molto delicata e piena di forti emozioni, ma a volte mi sento così. In prima elementare un giorno mi hanno detto che tu non esisti, ma perché dovrei credere a qualcuno che non mi considera mai e dovrei smettere di credere in qualcuno che mi ascolta sempre e ha addirittura voglia di realizzare i miei desideri?
Io credo in te molto più di quanto creda nelle altre persone. È per questo che ti scrivo.
Spero che questi desideri non siano troppo complicati e che siano realizzabili.
Grazie e Buon Natale.
(E voi cosa avete chiesto a babbo Natale?)
Imparare ad apprezzarsi
scritto da chiarettah il 12/12/2016 alle 00:21
Tornai a casa e mi guardai allo specchio: in quel momento vedevo solo le mie gambe. Le vedevo enormi, mi chiedevo perché fossero così tozze. Da lì partì tutta una serie di complessi che riguardavano tutto il mio corpo e che mi rendevano ancora più insicura. Già lo ero a livello caratteriale...
"Perché ho queste occhiaie così evidenti?"
"Perché tutte le mie compagne hanno più seno rispetto a me?"
"Perché ho le gambe così grosse?"
"Perché sono così stupida?"
"Perché sono così incapace?"
Per fortuna non andai oltre ciò.
Recentemente ho deciso di affrontare queste mie insicurezze. Mi sono guardata allo specchio e ho visto una ragazza che ha spalle e torace minuti e fianchi un po' più larghi, ma allora? Cosa c'è di male, se la natura mi ha voluta così?
Ancora oggi sto cercando, piano piano, di imparare ad apprezzarmi e a migliorarmi. Non è semplice.
Tutto questo per dirvi che chi si basa sull'aspetto per giudicare una persona è solamente superficiale, incapace di comprendere quanto sia importante che è il nostro essere interiore la cosa principale.
Una persona che vi vuole bene ve ne vuole perché siete voi stessi.
Chiara
Paure
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 10/11/2016 alle 13:50
Mi sembrava strano, ci stavo riuscendo. Sono riuscita a smetterla di dare importanza alle parole degli altri, di smetterla di volermi male; era molto strano.
Ieri sera è crollato tutto, di nuovo. È bastata una parola in più da parte di mia madre per far crollare tutta l'autostima che ero riuscita a crearmi.
Stamattina a scuola, invece, sono bastati dei piccoli ricordi di tempo fa per provocare in me tanta tristezza, e io riesco a gestire tutte le emozioni, ma la tristezza no.
È bastato un semplice specchio per riflettere tutto quello che ho dentro, e farmi crollare, di nuovo. Sono bastate delle semplici parole da parte di altre persone per confondermi e darmi la certezza che quella sensazione di sicurezza che sentivo un mese fa fosse solo una triste e temporanea illusione.
Io ora non so come comportarmi, non l'ho mai saputo e non lo so nemmeno ora.
Sono consapevole di dover affrontare dei mostri che vivono dentro di me da tanto tempo, gli stessi che ho sognato esattamente una settimana fa.
Però mi sembra che si siano solamente rafforzati, e stiano ancora lì a dirmi cosa devo fare e cosa non devo fare.
Non so come affrontarle queste paure, e le persone attorno a me non si rendono conto della confusione che ho in testa. Forse sono anche più confuse di me.
Non so quale sia la soluzione. So solo che non voglio tornare al punto di prima, quindi ora ci riprovo.
autolesionismo,un mio problema
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 02/11/2016 alle 20:46
vorrei parlarvi di un problema che ho.
non è che ce l'ho,mi è venuto fuori da solo.Ora a causa di una mia distrazione lo sanno tutte le mie insegnanti e non voglio che lo dicano hai miei parenti perchè quello che ho io è solo mio nessuno può capire il perchè delle MIE azioni su questo argomento,a mala pena lo capisco io il perchè,è inutile che voi grandi ci state sempre a chiedere che cosa abbiamo;voi non potete capire.
l'autolesionismo,per chi non lo sa,è il "tagliarsi,levarsi la pelle e farsi male consapevolmente alle parti del corpo,specialmente mani,braccia e gambe.Non c'è più altro da spiegare perchè il motivo che spinge i ragazzi e le ragazze a fare questa cosa è soggettivo,tutto nasce da una cosa personale e poi si trasferisce su tutto quello che ti succede nella vita in quel periodo.
Credo di essere entrata in una fase di depressione della mia vita.Il mio essere autolesionista è così:
nella mia testa io appartengo dalla nascita ad una religione;in questa religione tutti quelli coinvolti devono o tagliarsi o levarsi la pelle ogni giorno.
non vi consiglio di vedere la mia mano.
hai miei geitori ho detto che sono caduta a scuola ma non ci crederanno ancora per molto...
ascoltando il mio cuore
scritto da -*Ireneviolafly*- il 27/10/2016 alle 23:00
sono Irene e sono anni che nn ti scrivo ma nn preoccuparti adesso ti spiego il perché:
iniziando la scuola media scoprii una nuova serie, (Heartland) che si basa sui sentimenti e sui cavalli.
Ora passiamo alla parte in cui parla dei sentimento, è la risposta a tutto questa serie l'ho scoperta il momento giusto cioè l'inizio della scuola.
Parla la maggior parte dei momenti dei cambiamenti: i cambiamenti d'ora in poi saranno la cosa che adorerò di più.
Nel titolo come hai letto io "ascoltando il mio cuore" e il mio cuore ha detto se tu cambi sarai peggio naah scherzavo ahahaha bando agli scherzi .
Continuamo il nostro discorso adesso tutto cambia TUTTO anche la taglia dei vestiti perchè il mondo deve cambiare.
La mia adorata roulotte della giornata è cambiata ma solo il cuore permette di cambiare. Quello che io voglio dire con questo blog è di seguire il cuore andate avanti perchè sapete che il cuore nn vi lascerà mai da soli.
Tutto questo mi ha permesso di imparare cose nuove ma nn 2+2 ma come continuare e cambiare felicemente se il cuore nn vi permette un cambiamento impegnatevi per impedirlo. Io ho imparato molto e vorrei trasmetterlo a voi questo messaggio; quindi continuate e vivete in pace.
con amore
irene
E TU,BLOG,CHE MI DICI
scritto da Mary04 il 19/10/2016 alle 15:41
Da quanto tempo non ci sentiamo, da troppo direi.
devo raccontarti tante di quelle cose...
beh tu sai della mia passione per Alvaro Soler, ecco, il giorno del mio tredicesimo compleanno, il 24 febbraio, andrò al suo concerto con la mia migliore amica!
altre cose...uhm...
vorrei tanto andare al liceo classico il prossimo anno, sempre con la mia migliore amica, il problema è che lei al classico vorrebbe prendere l'indirizzo ordinario ma a me mamma non mi ci manda all'ordinario perchè conosce i prof e non sono bravi e sono cattivi e ad un amico di mio cugino hanno fatto cadere i capelli per lo stress.
solo che non riuscirei mai a vedermi senza di lei.
io - lei, siamo una cosa sola, avevamo detto per sempre... non potrebbe finire così, no.
tu,blog,voi che mi dite?
io avevo solo bisogno di sfogarmi un po',ma non è servito a nulla,sono ancora stressata.
Noi, io e te.
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 15/10/2016 alle 23:11
Non ti chiedo come stai, perchè lo so, so come stiamo in questo periodo.
Sto cercando di prenderci cura di noi e lo sai, ma sai anche che non potremo dimenticare il nostro passato, e quello che esso ci ha fatto diventare.
Mi sto prendendo cura di te, ci sto provando, come loro non hanno fatto.
Sto crescendo, ma tu sembri sempre una piccola bambina.
Stai tranquilla, abbiamo sempre curato le nostre ferite da sole e così continueremo a fare. Noi non abbiamo bisogno di nessuno, te lo ripeto sempre.
Sarò io a prendermi cura di te e a fare in modo che nessuno ci ferisca più.
Non so ancora come scusarmi con te per quella sera di Settembre, ma sai che non ho potuto fare niente, proprio come in quel giorno di Agosto.
Forse era così che dovevano andare le cose, mi han sempre detto che se qualcuno lassù esiste ci da la vita che sa noi possiamo reggere.
E noi la reggeremo insieme, io e te.
E' difficile, non impossibile.
Un giorno forse ci riprenderemo tutto quello che ci hanno tolto, forse un giorno anche io e te avremo qualcosa che ci rende felici.
Che dici piccolo fiore?
Ti ricordi? Ci chiamava così la mamma, piccolo fiore.
A proposito, dovremmo andare a trovarla. Non ci andiamo da mesi ormai.
Lo faremo quando te la sentirai, per ora, ci aspetta una buona camomilla.
Buonanotte, piccolo fiore.
Fuori luogo.
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 04/10/2016 alle 23:07
Non so bene cosa scrivere, quindi mi abbandono ai miei pensieri e li scrivo di getto, speriamo ne esca qualcosa di sensato.
Ecco come mi sento, fuori luogo. Non trovo un angolo del mondo in cui nascondermi e ritenerlo mio, il mio posto nel mondo.
E' comune alla mia età, e per la mia maturità. Non ho mai avuto la presunzione di ritenermi matura, ma all'evidenza della quotidianità non posso non ammetterlo. Mi guardo in giro, sia fra i banchi di scuola che sul pullman, che semplicemente per le vie della mia città. Una città di cenere. Spazzata via da una società che intrappola tutti in un vortice senza uscita di lotta interiore.
Le compagne di scuola che tanto bramavo come amiche, non sono altro che bambine, a cui importa un visualizzato sui social che un abbraccio o una parola dolce e sincera.
I ragazzi non serve che ve lo spieghi, le loro fisse verso il corpo femminile avranno mai fine? Non credo, ma tantomeno ne sono interessata.
Ammetto che avrei voluto essere una ragazza come le altre, avrei voluto essere come loro per trovare in quelle ragazze un apparente amicizia solo per uscire insieme e farsi fare le foto fighe, come loro dicono.
Mi sembra quasi sbagliato a sedici anni rinchiudersi in se stessi perchè la società non mi rispecchia e non soddisfa i miei bisogni, quello di cui io ho bisogno non può esistere.
E allora imparo a bastarmi da sola, ad abbracciarmi da sola e a leccarmi da sola le mie ferite.
Stupido pensare che ci sia qualcuno come me, che è stufo della società e di se stesso, ma non lo faccia solo per fare l'alternativo e attirare attenzione.
Credono sia figo sentirsi così, odiare il mondo fino a credere che lui ci odi, mentre io vedo solo il baratro come orizzonte a questo schifo.
Non credo proprio che sia figo sentirsi così, e non so per quale motivo la gente si ostini a pensarlo.
Sono solo pensieri, domani è un altro odioso giorno.
E io che sono in trappola, che è l'unica cosa che mi mette al pari agli altri, come ne posso uscire?
Vi saluto, scusate la morbosità, avevo bisogno di ciò. A presto.
Pensieri
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 16/09/2016 alle 19:56
Bene, io sono stanca. E sapete di cosa? Della falsità.
Sono stanca delle amiche che mi illudo di avere ma che in realtà sono false e ipocrite.
Sono stanca di una società che guarda solo l'apparenza.
Sono stanca di persone che ti usano per il loro scopo e interesse, a cui non frega nulla di te.
Però io cosi ci sto male. Ci sto male che vedo tutti avere amici, mentre io sono quasi esclusa. Perché nella società le persone vanno d'accordo tra loro e invece io resto esclusa dal loro mondo? Perché?
Perché è brutto stare cosi. Brutto vivere senza una vera amica, ma solo con qualcuno che ti dà un sorriso e fa finta di essere gentile con te solo quando gli fai copiare qualche compito o gli suggerisci la risposta durante l'interrogazione. E purtroppo sono io l'ingenua che abbocca. E niente, questo è tutto, era solo uno sfogo. Ciao, vi voglio bene
post inutile ma che dovevo scrivere...
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 05/09/2016 alle 17:32
pur sapendo che è tutto frutto della mente di una scrittrice,inizialmente poverissima economicamente ma ricca di idee per far emozionare la gente,tutti i bambini e ragazzi aspettano ogni anno con ansia la loro lettera perché ci si ostina a credere che prima o poi arriverà oppure gli adulti che ogni volta che entrano in una cabina telefonica sperano di poter andare al ministero della maglia oppure studiano per diventare dei professori di Hogwarts oppure auror.
ammettetelo che almeno una volta nella vita quando stavate aspettando il treno avete provato ad andare tra il binario 9 e 10 per vedere se vedevate l'hogwarts express.
oppure con la sabbia facevate finta di usare la polvere volante per andare a comprare tutto il necessario per iniziare l'anno scolastico a diagon alley.
semplici fogli di carta trasformati in pagine e pagine di avventure e vite di persone che una volta nella vita speriamo quasi tutti di incontrare.
qua sul gomitolo ci sono tante persone che hanno provato a fare quello che ho scritto dico bene???
il post non è nella categoria TV e cinema ma ben si in pensieri perché questa non è una semplice "recensione"della saga a parere mio più bella mai stata scritta ma è una riflessione personale di quello che non mi era mai capitato:una cosa che non esiste può farmi emozionare.
sembrano parole vuote all'inizio parole scontate ma non è così,pensateci un attimo pensate a tutte le cose "finte" cartoni fumetti ecc... e poi prendete i film del maghetto inglese che ha scoperto da poco il mondo dei maghi,pensate a quando lo avete letto la prima volta oppure a quando avete visto il film per la prima volta non so voi ma a me ha trasmesso un messaggio non tanti uno e basta chiaro e tondo:SI SONO DIVERTENTE E COINVOLGO TANTE PERSONE MA RIFLETTI.
riflettere riflettere riflettere.
e mi sono soffermata su un piccolo particolare,una frase per molti significativa una frase del film a caso e come mi ha trasmesso il libro/film ci ho riflettuto su
la frase è:NON SERVE A NIENTE RIFUGIARSI NEI SOGNI DIMENTICANDOSI DI VIVERE.
tutti quelli a qui ho chiesto il parere riguardo a questa frase mi hanno detto una sola parola subito senza RIFLETTERE:concordo!
concordi senza neanche aver pensato a fondo che razza di persona sei???
pur AMANDO questa saga io NON CONCORDO!
attenti bene perchè è tutto collegato all'inizio del post.
la mia sulla frase in questione è:io sogno,il sognare specialmente a occhi aperti è una visione migliore della realtà secondo il nostro punto di vista come dicevo all'inizio miliardi di persone fanno come i personaggi del libro li imitano e questo atteggiamento sappiamo tutti che non è realtà per me è un sogno i sogni sono TUTTO QUELLO CHE NOI ABBIAMO IN TESTA la realtà cos'è??? è una cosa INPREVEDIBILE piena di avventure ma se qualcosa dovesse andare storto ci si rifugia nei nostri pensieri nei sogni.
HARRY POTTER è UN FILM CHE INSEGNA FIDATEVI MA NON SOLO IN QUESTO CONTESTO DOVETE RIFLETTERE QUELLO DOVETE FARLO NELLA VITA.
Aiuto.
scritto da Mary04 il 24/08/2016 alle 05:51
Aiuto.
Ho paura.
Sto tremando.
Ho la nausea.
Sto piangendo.
Aiuto.
C'è stata una frana sul gran sasso.
Peggio di così ?
Perché ?
Aiuto. Non ne posso più.
Mi annoio (questo post è inutile .-.)
scritto da marina il 14/08/2016 alle 16:51
Io con i compiti non ce la faccio più! Ho da fare 20 espressioni con frazioni (e le sto facendo con fatica) da fare 25 esercizi sul quaderno che riguardano geometria che "no problem" e di storia da fare dei riassunti di 2 capitoli che ognuno avrà almeno 10 pagine quindi in totale 20 pagine.. Ma sapete la cosa bella è che sono pure corti no.. Proprio la cosa più bella che possa capitare! ironia
E niente scusate se ho detto ste cose ma dovevo dirle
Ok ciao un bacio e spero che non soffriate quanto soffro io ora *sono esagerata ma chi se ne frega* *sono pazzah*
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