I blog
Hai mai sentito parlare dei blog? Sono diari in cui puoi raccontare le tue esperienze: una giornata particolare, un pensiero, ecc... Il Gomitolo offre blog sicuri per bambini e ragazzi!
Nella categoria pensieri sono stati scritti 214 post!
persone......
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 27/05/2020 alle 15:44
queste sono le mie domande quotidiane....:angelo:
A Silvia
scritto da Madison il 11/05/2020 alle 11:06
Che Leopardi non ha mai incontrato
la Domenica.
Ce la posso fare
scritto da Rosie il 18/04/2020 alle 07:19
ultimamente sono stata triste, ma chiamare una certa persona via webcam tutti i giorni mi ha fatto bene. Mi sento molto meglio, ho ancora un brutto rapporto con la bilancia ma almeno ho bloccato persone brutte dalla mia vita. Non che siano sempre state brutte persone, ma ultimamente limitavano la mia vita e il mio essere e penso mi vogliano bene solo perchè non sanno chi sono, i miei interessi e i miei gusti. Voglio bene al Gomitolo, ci sono affezionata e me ne occupo ogni giorno. Ho capito che un grande passo per fare un lavoro di squadra non è attendere che gli altri esplicitino il bene che ti vogliono o i riconoscimenti, ma essere fiera di me stessa a fine giornata per quello che ho fatto e le persone che ho aiutato.
Sono serena in questi giorni e mi sembra giusto dirmelo, per evitare di sprofondare.
E' difficile dirsi che ce la si può fare, ma dimostrarselo passo dopo passo non ha prezzo.
intervista fatta alla mia migliore amica Sofia :-)
scritto da Mati07 il 16/04/2020 alle 16:13
1.cosa ne pensi di questo periodo di pandemia?
onestamente mi sembra quasi tutto uguale a prima,tutti sui pc e davanti alla televisione.:panda:
2.sei felice di non andare più a scuola,se è si perché,se è no, perché?
no,non sono felice, perché non vedo più tutti i miei amici e non li saluto.:asd:
3.parli ancora spesso con i tuoi amici o, fai altre cose?
parlo poco con i miei amici e faccio altre cose che prima non facevo.:°D
4.sei un po' agitata per quello che succederà dopo la fine del virus?
non molto perché so che i medici stanno facendo un buon lavoro.:ammiccante:
5.vorresti tornare dai tuoi amici e vederli a scuola,oppure studiare a casa e vederli via webcam?
tutte e due, perché lo facevo già quando non c'era questo virus.:cuoricini:
spero che queste domande che le ho fatto vi siano state un po' d'aiuto :angelo:
A DOMANI :grazie:
domande per l'intervista che farò ai miei amici
scritto da Mati07 il 15/04/2020 alle 09:37
adesso vi scriverò le domande che farò hai miei amici::asd:
1.cosa ne pensi di questo periodo di pandemia?:panda:
2.sei felice di non andare più a scuola,se è si perché,se è no perché?:O
3.parli ancora spesso con i tuoi amici/e o fai altre cose?:°D
4.sei un po' agitato/a per quello che succederà dopo la fine del virus?:boh:
5.vorresti tornare dai tuoi amici e vederli a scuola,oppure studiare a casa e vederli via webcam?XD
ecco le domande che chiederò a loro e spero che vi tolgano qualche dubbio che avete:cuoricini:
:grazie:
intervisto i miei amici via webcam e gli chiedo cosa pensano del COVID-19
scritto da Mati07 il 14/04/2020 alle 20:13
da oggi in poi intervisterò i miei amici e gli chiederò cosa nel pensano di questo virus e poi ve lo riferirò in questi blog:cuoricini:
cosicché magari vi potete togliere dei dubbi che avete e a qui non sapete rispondere:cagnolino:
a domani:grazie:
cosa fare durante la quarantena???
scritto da Mati07 il 30/03/2020 alle 11:25
in questo blog potete scrivere o vedere cosa potete fare durante questo orribile periodo di quarantena!!!:cuoricini:
GRAZIE:grazie:
Blog della quarantena: giorno venti
scritto da Rosie il 29/03/2020 alle 21:18
ciao vi racconto un pò di me!
scritto da IlariaD il 17/01/2020 alle 22:17
MI PRESENTO
scritto da Mati07 il 17/01/2020 alle 14:12
sono matilde e ho 12 anni, mi piace l'arte
e disegnare:cuoricini:
non mi piacciono le persone cattive e vanitose
da grande mi piacerebbe fare l'intirior designer:cagnolino:
grazie a tutti !!!:grazie:
amicizia
scritto da Mati07 il 02/01/2020 alle 11:01
Pensieri...
scritto da chiarettah il 06/12/2019 alle 22:45
Quando sono di fronte a te, non ti vedo davvero. Vedo un volto senz'anima, di pietra, che si sgretola non appena il mio tono s'alza. Io rido, tu mi guardi. Sorrido, tu mi scruti. Abbasso la testa, così sei contento. La tua fissità butta i miei occhi al pavimento e cerco di raccoglierli con le dita, prima che quel tuo ghigno li sciolga. Intanto, nelle mie orbite vuote, cerco di ritornare fra le quelle quattro mura, col cuscino sempre stretto al mio petto. L'abbraccio loro è sempre stato più caldo del tuo: una volta avevi braccia, ora solo ortiche ricoperte di brina.
Problemi con la vita
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 01/07/2019 alle 00:48
Alla fine ho scelto questo titolo perchè mi piaceva.
Quando ho iniziato la prima elementare non parlavo. Non riuscivo a parlare. Non sapevo che il mio problema si chiamasse "ansia". Sapevo solo che quando ero in mezzo alle persone mi sentivo morire e sentivo il cuore battermi all'impazzata e non sapevo perché. Non dipendeva da me. Mia madre sembrava delusa da me e io mi sentivo in colpa per ciò che stavo provando. Tante volte mi hanno chiesto cosa avessi. Io non lo sapevo.
La psicologa da cui andavo mi sgridava per questo motivo e io mi sentivo ancora peggio. Peccato che non sapessi di dover avere a che fare in futuro con psicologi ancora più incapaci.
Un giorno a scuola mi misi a parlare tranquillamente. Così, dal nulla.. per tutti ero finalmente guarita, ma in realtà il batticuore e quella sensazione erano rimasti ancora, solo che pensavo fossero parte di me.
Gli anni sono passati e nel frattempo ho finto di vivere come tutti i bambini, nonostante alle medie mi prendessero in giro. Poi ho iniziato le superiori. Quando avevo 14 anni mi piaceva un ragazzo, ma lui mi ha rifiutato e ho provato un'emozione così intensa che non saprei spiegarla. Quel giorno mi sono fatta del male e mi sono sentita meglio. Ne avevo bisogno, le mie emozioni erano troppo grandi, e io non ero abbastanza bella e quindi nella mia testa meritavo di essere punita. Non riuscivo a vivere con quel senso di colpa e quella sensazione di vergogna per me stessa, senza prendere "provvedimenti". Era una cosa stupida, era solo una stupida cotta. Ci sono miliardi di ragazzini al mondo, perché farsi del male per uno? E poi ci sono problemi più importanti.
Non lo so, ed è per questo che non ne ho parlato con nessuno: per non sentirmi dire questa frase.
Quell'anno mi venne il primo attacco di ansia: tutto il corpo mi formicolava e non sentivo più al tatto e la vista mi si era annebbiata. Pensavo che avessi qualche problema di salute.
I mesi passano, e nonostante non vedessi più quel ragazzo, continuavo ad autolesionarmi. Più lo facevo, e più ne sentivo l'impulso. Finché ad un certo punto fu quell'impulso a controllare me.
Forse il problema non era quel ragazzo, ma era tutto. Mi odiavo sempre di più, mi vedevo brutta, non vedevo l'ora di poter compiere 18 anni e rifarmi il naso. Avevo ideato un piano per dimagrire il mio viso, perché lo vedevo grosso. Ero ossessionata dall'aspetto fisico.
Non sono mai riuscita a distinguere bene le emozioni che provavo, la chiamavo solo "apatia". Per me vivevo solo in una costante apatia in allerta. Non sapevo se fosse tristezza, ansia, emozione, paura. Sapevo solo di stare male, e calmavo tutto facendomi male. Mi sentivo esattamente come quando piangi e ti senti sfogato.
Avevo assimilato il concetto sbagliato su come fosse giusto sfogare le emozioni e il mio corpo si abituava sempre di più.
Ho continuato per due anni, con pause di alcuni mesi. Più il tempo passava, più l'ansia aumentava. Ogni giorno mi svegliavo con il costante terrore che accadesse qualcosa di brutto e io dovevo stare attenta, io pensavo pensavo pensavo e mi concentravo su una paura, forse inesistente. Poi un giorno mi sono fatta più male del solito e sono svenuta. Da lì ho avuto la risposta che cercavo da 10 anni: disturbo ansioso depressivo.
Non mi faccio più male da tanto tanto tempo. Un paio di mesi fa stavo così male da esserci ricaduta, ma il mio corpo e la mia mente fortunatamente non erano più abituati a sfogare il dolore in quel modo, e mi ha fatto un male assurdo. Non mi ha aiutato per niente, sentivo che era diventato un atteggiamento anormale e un po' ero risollevata, perché voleva dire che stavo guarendo.
È stato davvero brutto ragazzi. Sembra una cosa stupida, molte volte su questo argomento ho sentito dire "non ha senso, si fa solo per attirare l'attenzione, è impossibile sentirsi meglio facendosi del male". So che sembra assurdo pensare che un atto del genere possa essere usato come mezzo di sfogo, ma a volte è così. E io inizialmente, quando la mia famiglia venne a sapere di tutto e mi aiutarono ad uscirne, ho passato dei momenti difficili. Stavo male, mi sentivo vuota e senza emozioni, sentivo il bisogno di farmi del male. Era come se la mia pelle mi chiamasse. Ero sotto il controllo di quello strano bisogno, ero sotto il controllo di un mostro apparentemente più grande di me. Mi sentivo come in astinenza. Ma la soluzione è stata distrarmi, ed è stato in quel momento che ho capito di non essere capitata nella famiglia sbagliata, ma per niente. Mia madre mi ha trasmesso lo stesso coraggio che ha avuto lei e mio fratello ha saputo darmi la comprensione di cui avevo bisogno, perché anche lui c'era passato. Forse l'ansia nella nostra famiglia è genetica.
Non tutti sono aperti a questi discorsi e altri genitori o fratelli mi avrebbero detto che sono viziata, che ho un tetto sopra la testa e del pane ogni giorno e quindi non devo stare male per queste sciocchezze. Le poche persone con cui mi sono confidata hanno detto la stessa cosa. Mi hanno detto "ma non pensarci, l'ansia la crei tu". In realtà non è così, e comprendo queste persone, ma ci dovrebbe essere più apertura mentale. Questi tipi di problemi esistono e non sono solo vizi di adolescenti un po' tristi, altrimenti gli psicologi non esisterebbero. E l'unica cosa che fino a quel momento mi era sembrata sbagliata, si era rivelata in realtà l'unica giusta: la mia famiglia mi ha compreso come mai mi sarei aspettata.
Ora non va tutto bene, anzi, anche mentre sto scrivendo questo post provo molta ansia. Ogni mattina mi sveglio e mi sembra di vedere il nulla assoluto. Non ci capisco più niente. Non so che senso ha tutto questo. Non ha senso. Però comunque non è niente di così invalidante: quando sono fuori casa non ci penso e sto bene.
A volte sono scoppiata a piangere senza alcun motivo e non riuscivo a spiegare che mi sentivo letteralmente distaccata da me stessa e dal mondo a causa dell'ansia, a volte mi sono venuti attacchi di ansia in pubblico e sarei voluta sprofondare. Tante volte ho dovuto dare buca a qualche mio amico perché avevo troppa paura di affrontare una situazione, e preferivo evitarla. Ma ognuno ha i suoi problemi e il mio è questo. Ne ho parlato sia perché stasera provavo la stessa tristezza di cui ho appena parlato, nonostante fosse da tanto che non la sentivo più, e sia perché ho pensato che qualcuno che ha avuto o sta avendo questo tipo di problemi potrà sentirsi capito o meno solo. È importante parlare e non tenersi mai le cose dentro: bisogna chiedere aiuto, quando ne abbiamo bisogno.
Eccomi
scritto da kia2004 il 04/06/2019 alle 22:25
Sono tornata dopo un bel pò che non tornavo e volevo aggiornarvi su un pò di cose che mi sono successe.
Per prima cosa sono alle superiori,cioè in realtà ho già finito l'anno ma shh:°D
Non pensavo fossero così sinceramente.
Non sono mai stata una che studia molto e infatti alle superiori diciamo che L'ho sentita molto questa cosa.
La classe tutto sommato è bella anche se ogni tanto il litigio scappa eheh
Avrò sicuramente due debiti ma sinceramente di questo preferisco non parlarne ecco:asd:
Volevo parlare soprattutto di un periodo che ancora sto cercando di superare. L'anoressia.
Circa 10 mesi fa al mare mi ero promessa di mettermi del tutto in costume solo dopo aver perso almeno una decina di kili.
Quindi insomma niente costume l'estate scorsa...Ma dato che non sapevo controllarmi magari un giorno mangiavo davvero poco e il giorno dopo tornavo a mangiare schifezze.
Quindi i kili persi in quel periodo lì saranno stati massimo due.
Inizio le superiori,nessuno mi ha dato della cicciona o robe del genere, ma comunque nella mia testa è scattato qualcosa che mi ha tenuto la testa impegnata con il cibo ogni secondo di ogni giornata. Mangiavo si e no 400 calorie al giorno e facevo tanto sport,ero sempre più pallida e i miei sempre più preoccupati,dicevano che dimagrivo a vista d'occhio ma io non so come mai non lo vedevo. Persi circa 7 kili ma poi piano piano tornai a mangiare "normalmente (che è nelle virgolette perché a me non piace nulla) piano piano riprendo quasi tutti i kili persi.
Su un social avevo aperto una page dove parlavo di questo con altre ragazze come me,mi sfogati ecc ealla fine non stavo male
Poi arriviamo a un paio di mesi fa.
Tornano tutti quei pensieri. Camminate su Camminate,corse su corse,allenamenti su allenamenti ,persi altri 6 kili,poi altri 3 poi altri 2. Un giorno avevo i campionati regionali scolastici di basket allora sono andata li con la mia squadra della Scuola e dopo la terza partita mi sono ritrovata in ospedale..ero svenuta.
Mi dissero di mangiare di più e mi lasciarono andare a casa che dall'ospedale di quella città era lontana.
Non ascoltai i medici. Svenni ancora,a scuola sta volta. Ho perso altri 5 kili.
Ora tutti mi chiedono se sono a dieta, notano che ho perso peso ma ancora io non lo noto...
Ogni tanto ci penso,non posso rovinarmi l'estate non posso pensare sempre a non mangiare e non godermi le feste con il cibo. Piano piano sento che sto migliorando ma so che ci vorrà ancora molto..
Scusate per il poema ma era da un Po che non mi facevo sentire ecco,e scusate per l'italiano che sicuramente è sbagliato
-marty-
Tanto anche se perdo non mi perdo niente
scritto da un filo che vuole restare anonimo il 08/02/2019 alle 19:15
Questa volta, il mare, ce l'ho per davvero
E non affondo più nella profondità di quelle onde che ad ogni sguardo s'innalzano sempre di più
Questa volta, quello sguardo, mi fa da salvagente.
Questa volta non credo più in niente.
Cammino spaesata tra la gente non spaesata, spostata dai dolori e sposata dalla vita, pestata dall'acqua leggiadra che a me pesta il viso,
mentre faccio un sorriso
E alla gola ho un nodo strettissimo
E nelle mani ho delle forbici
E nei miei occhi si intravede il riflesso di un riflesso sframmentato allo specchio
Il vostro mondo è pieno di stelle e di pianeti così diversi tra di loro e così diversi da me da aver paura di avvicinarmici
Il vostro sole è così diverso che, se lo toccassi, avrei paura di bruciarmi
Eppure lo rincorro così tanto quel sole
Tu sei diverso da me
Forse è più una giustificazione per non affrontare il senso di colpa
E allo stesso tempo mentre rimango catturata dalla bellezza di un tramonto penso che forse dovrei vivere per davvero e smetterla di vivere così, che tanto non mi perdo niente anche se tentando di vincere perdo davvero
A volte mi proietto negli altri e non vedo niente
Volevo solo essere amata
Sì, questa l'ho già sentita
A volte gli altri non vedono niente in me
Forse perché non c'è niente
E mi chiedo ma perché non mi chiedi di più?
Non ti interessa entrare nel mio mondo? Sapere che cos'ho? Non ti interessa sapere quali sono i pensieri più profondi che mi trascinano sempre verso il fondo facendomi preoccupare di non poter più risalire a galla? Non ti interessa, davvero, sapere come sto?
Ti interessa essere amici ma non ti interessa essermi amico?
Non mi serve a niente sentirmi dire quanto io sia fantastica
Io ho bisogno di un manuale d'istruzioni per la vita
E mi sento abbandonata
Come faccio
Qual è il senso di tutto
Stavo male ma mi sono scordata perché
Tanto non mi perdo niente anche se tentando di vincere perdo davvero
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