Il blog
Hai mai sentito parlare dei blog? Sono diari in cui puoi raccontare le tue esperienze: una giornata particolare, un pensiero, ecc... Questo è il blog di *Marty98*. Se preferisci puoi leggere i post di tutti in un'unica pagina.
*Marty98* ha scritto 8 post nella categoria Pensieri
Caro Gomitolo…
scritto da *Marty98* il 18/12/2022 alle 23:27
Da quanto tempo non ci vediamo. Chissà se ti ricorderai ancora di me.
Stasera è per me una serata particolare, una di quelle serate in cui sei molto vicina ad un punto in cui la tua vita sta per cambiare e quindi la mente inizia a viaggiare verso ricordi lontani, che forse avevi quasi dimenticato esistessero: tu, Gomitolo, sei uno di questi. E quindi mi trovo qui, a scriverti, perché un tempo ero anch’io un filo e mi piace pensare che ci sia ancora un pezzettino di me qui.
Sai, Gomitolo, tu mi hai vista affrontare la maggior parte della mia vita. Oggi ho 24 anni ma quando sei nato ne avevo 12, e ancora prima 10. Qui ho finito le elementari, poi le medie e poi il liceo.
Due anni fa, mi sono laureata in triennale e domani inizierà la mia ultima settimana di università della mia vita. Ed è tutto così strano è confuso. Non riesco ancora a credere di essere qui dove sono oggi. Non riesco a credere di essere cresciuta e di essere diventata ciò che sono oggi. Non so se sono felice di chi sono, forse non del tutto. Però ti assicuro che ci sto provando.
Ogni tanto è bello guardarsi dietro e ricordare. Soprattutto quando non sai che cosa ti attende domani e ti ritrovi spaesata e spaventata. Stasera mi sento così. Perché giovedì alle 16.30 terminerà un percorso che dura da così tanti anni che non riesco nemmeno a contarli, e ne inizierà poco dopo un nuovo, di cui non so nulla e che mi fa tanta paura. Però, se c’è una cosa che ho capito negli anni, è che dobbiamo solo fidarci di quel che il destino ha scelto per noi. Perché in un modo o nell’altro, è la cosa giusta.
Non so bene dove volessi arrivare con questo post, immagino che sia un modo per lasciare ancora una volta un pezzettino di me in un posto che un tempo mi stava tanto a cuore.
Sono sicura che ben pochi fili attivi oggi sapranno chi sono, ma in ogni caso mi auguro che stiate tutti bene e che passiate delle buone feste.
Un bacio da una Marty98 un po’ più vecchia dell’ultima volta.
Ciao Gommy
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Finalmente matura
scritto da *Marty98* il 12/07/2017 alle 20:17
Per me questo numero significa tanto, perché è stato il mio obiettivo dal primo giorno di quinta superiore, è stato un numero che per tante volte durante quest'anno credevo che non sarei riuscita a raggiungere. E invece ci sono riuscita.
Non che il voto di maturità sia particolarmente importante: non definisce chi siamo o quanto valiamo, ma mi sono commossa quando ho saputo che quel tanto agoniato numero era finalmente affiancato al mio nome.
Sono felice, perché quest'anno per me è stato tanto difficile: ho passato momenti orribili, che mi hanno impedito di impegnarmi al massimo nell'anno più importante. Eppure, questo 80 mi dimostra che gli sforzi sono ripagati, che se non molli qualcosa indietro ti torna. Non sarà un 90, e nemmeno un 100. Ma è un 80, e per me è bello così, tondo tondo.
Posso definirmi ufficialmente matura, diplomata, ex liceale.
Ma soprattutto, fiera di me stessa, perché so che questo voto è dipeso solo e soltanto da ciò che ci ho messo io, senza l'aiuto di nessuno.
I momenti difficili ci saranno sempre, eppure nonostante questo sapere di essere riuscita a continuare ed andare avanti mi rende orgogliosa come non mai.
Inizia un grandissimo, nuovo capitolo della mia vita, e sono tanto emozionata.
Inizierò tra qualche mese l'università, e cambieranno tante cose, ma non ho alcun timore adesso. Voglio partire da capo, con un nuovo inizio, e riuscire a dimostrare nuovamente chi sono a tutti, ma soprattutto a me stessa.
Non vedo l'ora sul serio, voglio studiare ciò che più amo al mondo e costruire passo dopo passo il mio futuro. In questo momento, nonostante le imperfezioni della mia vita, sono felice. E sono convinta che questa felicità sarà duratura.
Voglio ringraziare il mio meraviglioso ragazzo che durante questo anno, difficile per lui quanto il mio, è riuscito comunque a starmi vicino e a sostenermi quando ne avevo bisogno, soprattutto durante questo esame.
Voglio ringraziare anche le mie amiche, nonché compagne di classe, ma anche di vita, che se non ci fossero state loro in classe con me, tante volte avrei abbandonato tutto, ma loro sono state in grado di spronarmi e darmi la spinta giusta per andare avanti.
Voglio rinfraziare i miei genitori, soprattutto la mia mamma, che hanno capito i miei silenzi, i miei pianti, la mia frustrazione e le mie ansie. Senza di loro questo voto non sarebbe stato possibile.
Ma soprattutto, voglio ringraziare me stessa. Grazie per non aver smesso di inseguire i tuoi sogni anche quando tante volte la vita ti sembrava impedirti di farlo. Grazie perché hai tanta forza che non so nemmeno da dove provenga. Grazie perché nonostante le difficoltà sei riuscita ad ottenere ciò che speravi.
Sono davvero felice.
E ora non mi resta che ricominciare a studiare per l'università!
Non mi fermo mai
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Notte prima degli esami
scritto da *Marty98* il 20/06/2017 alle 23:32
Finalmente, quella sera di cui tanto tutti parlano, è arrivata anche per me.
È una sera particolare, dove le camomille non sono mai troppe, dove lo studio non ti sembra mai abbastanza, dove ti sorgono i dubbi più strani: "ma farà schifo la mia tesina?" "Come si fa un saggio breve?" "Ho portato abbastanza penne? 10 basteranno o mi si scaricheranno tutte e dovrò iniziare a scrivere col sangue?" "Che autore uscirà?" "Ci avranno azzeccato i vari siti internet che in questi giorni si sono dedicati al toto traccia?" "E se non mi piace nessun tema che faccio?" Potrei continuare all'infinito.
È una sensazione strana, che solo chi ci è già passato sa capire.
È una notte di preghiere, di speranze, di ansie, di dubbi, d'insonna, di lacrime.
È la notte che segna l'inizio della fine di tutto quanto.
In questo momento, mi sento strana. Ho voglia di piangere come se fossi triste, ma non so perché. Forse perché ho realizzato che ormai le mie ore al liceo sono davvero contate?
O forse perché la paura sta prendendo il sopravvento su di me?
Ho vissuto questi ultimi giorni sorprendentemente con tutta la calma possibile: i temi sono sempre stato uno dei miei punti di forza, così come inglese, che affronterò giovedì.
Ma adesso, l'ansia è tornata a farmi visita.
Non so cosa mi aspetti, non so se mi risulterà facile svolgere il mio tema, non so se una volta uscita di lì, potrò ritenermi soddisfatta di me stessa.
So solo che ci sarò io e il foglio: e dentro a quel foglio dovrò dimostrare in poche righe chi sono, cosa ho imparato durante questo lunghissimo percorso che ormai è al suo termine.
Sono arrivata fino a questo punto, a volte con difficoltà, ma ci sono arrivata.
Ora manca quel passo, anzi, quei 4 passi, che mi dividono dalla fine della scuola e l'inizio della mia vita vera.
Ma a questo penserò tra qualche ora, perché, del resto, "questa notte è ancora nostra".
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Pensieri da maturanda
scritto da *Marty98* il 05/06/2017 alle 21:59
Non so bene come mi sento a riguardo.
Da un lato sono felice perché il liceo mi ha stufata e voglio iniziare qualcosa di nuovo, qualcosa di stimolante dove possa mettermi alla prova ogni giorno e costruire da sola il mio futuro basandomi solo su me stessa. All'università nessuno mi correrà dietro per studiare, e questo per me è un bene, siccome ho bisogno dei miei tempi e a scuola ciò non viene mai preso in considerazione.
Eppure, nonostante l'idea di studiare davvero ciò che amo di più, le lingue, mi emozioni davvero tanto, dall'altra mentirei a dire che il liceo non mi mancherà.
In questi 5 anni sono cambiata tanto: ho iniziato la prima da bambina, piena di insicurezze e fragile. Ora esco che sono una donna, consapevole delle mie capacità, ma anche delle mie debolezze, che cerco ogni giorno di fortificare e di migliorare.
Esco che sono... matura. In ogni senso possibile.
E ora, pensare a quei 4 giorni di esame, non mi fa più così paura. Nonostante sappia che tutte le mie ansie torneranno tra pochi giorni, per adesso cerco di godermi questo pochissimo tempo che mi rimane con la mia classe, che forse troppo tardi ho scoperto essere una grande famiglia che mi mancherà nonostante tutti i suoi difetti.
So già che piangerò moltissimo l'ultimo giorno, quando sentirò quell'ultima campanella.
So già che non vorrò uscire da quel portone, per l'ultima volta davvero.
Eppure dovrò farlo, e farlo comporterà del coraggio, perché da quel momento, io non entrerò mai più a scuola, nemmeno per gli esami, visto che si faranno in sede. Da quel momento, io sono io, Martina e basta, non più un numero sul registro. E starà a me costruire la mia vita, da quel momento più che mai.
Lasciare la scuola è difficile, perché lasci un luogo che volendo o meno, nel corso di 5 lunghissimi anni, diventa un posto di gioia, di conforto, di lacrime, di difficoltà da affrontare insieme a chi ti sta intorno.
Tutti mi dicevano che non ci sarà più alcun luogo che ti faccia sentire più a casa come la tua classe. E ora mi rendo conto di quanto sia vero.
So che tanti di voi non potranno capire perché in pochi qui hanno finito le superiori e so che molti leggendo questo post, magari mi invidieranno perché io sto per finire quella scuola che tanto odiate. E vi capisco. Da una parte lo penso anche io. Ma sono sicura che tra qualche anno, anche voi capirete il mio stato d'animo.
Avessi la possibilità di tornare indietro per un po', lo farei.
Ma non posso farlo, perciò proverò a godermi ciò che resta, sperando sia sufficiente.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Questa matura che mi fa così paura...
scritto da *Marty98* il 31/01/2017 alle 00:10
E tralasciando le scelte discutibili del Miur, su cui non voglio basare questo post perché sarebbe semplicemente una polemica inutile, forse oggi mi sono resa conto sul serio che la mia permanenza al liceo, a scuola, ha ormai i minuti contati.
Tra poco più di 4 mesi inizierà questo esame, che da sempre vedevo come una cosa talmente lontana che mi sembrava irraggiungile. E per quanto ancora adesso non realizzi il fatto che si, finalmente sto per diplomarmi anche io, mi sto accorgendo di quanto io sia cresciuta. Sono cresciuta e cambiata così tanto da quando ho iniziato la prima elementare. Le medie sono volate, il liceo, tra fatica e stress, in fin dei conti, anche.
E nonostante non veda l'ora di terminare tutto questo una volta per tutte ed iniziare un percorso nuovo, da una parte un po' mi dispiace lasciare tutto quanto.
Sono consapevole di quanto questi pochi mesi di scuola voleranno, e forse non sono pronta a diventare grande, grande per davvero.
La maturità, per quanto tutti la dipingano una passeggiata, sarà davvero la prima grande prova della mia vita. Una prova che farà da premessa a tante altre che avrò davanti a me all'università prima, e nella vita poi.
E per quanto io mi senta prova a "levarmi questo dente", è inutile dire che sono spaventata.
Inizio già a sentire la malinconia del liceo, perché nonostante sappia benissimo che non appena domani mattina sarò in classe a farmi tanto altro nervoso e a pregare che quel supplizio finisca nel modo più veloce possibile, so anche che un giorno, forse nemmeno troppo lontano, tutto questo mi mancherà e non sarà più un motivo di rabbia e frustrazione, ma solo un bellissimo ricordo.
Probabilmente la maggior parte delle amicizie che ho costruito in questi anni si indeboliranno, perché tra 4 mesi non avremo più un edificio malandato che ci costringe a passare 6 ore ogni giorno insieme, ognuno prenderà la sua strada e mi fa male pensare questo.
Stringerò nuove amicizie, questo lo so, ma con quelle persone non avrò gli stessi ricordi, non avrò affrontato gli stessi drammi scolastici e subito le mille ingiustizie che ho condiviso coi miei compagni del liceo, che per quanto nella maggior parte dei casi non mi vadano particolarmente a genio, ho imparato a rispettare ed apprezzare qualche dote in ognuno di loro (o quasi...).
Non so davvero da dove provenga tutta questa malinconia, forse è proprio colpa delle materie, che mi hanno fatto rendere conto sul serio di quanto la fine della scuola sia vicina.
Cercherò di sfruttare questi ultimi mesi al meglio possibile, perché nonostante il tutto sarà contornato da domani mattina da uno stress immenso e un'ansia che non andrà mai via, ormai ho capito che certi momenti della vita non torneranno più ed è giusto viverli al massimo, malgrado le difficoltà.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
2016
scritto da *Marty98* il 04/01/2017 alle 23:49
Non saprei descrivere questo 2016, è stato un ammasso di tantissime cose assieme, e adesso mi rendo conto di quanto sia difficile snodarle per parlare di ognuna di loro singolarmente. Quest'anno è iniziato in modo estremamente difficile: ho saputo per la prima volta cosa volesse dire stare male per l'assenza di qualcuno, ho capito quanto possano essere fondamentali le persone nella propria vita. Ho passato quasi un mese senza Pietro e non vorrei rivivere per nulla al mondo quei giorni. Ogni momento sembrava interminabilmente eterno, e il dolore costante che avevo nel petto non migliorava mai. Credo di non aver mai dormito così poco e pianto così tanto. Mi sentivo vuota, e persa e sola. Il tutto contornato dal fatto che tornavo nella scuola italiana, senza la mia “famiglia” di amici che mi ero costruita in Inghilterra, e senza l'entusiasmo di vivere qualcosa di nuovo.
Quando Pietro è tornato, le cose sono migliorate, ma nonostante questo mi ritrovavo a dover affrontare ed accettare il fatto che in Inghilterra era tutto diverso, e che qui avevamo tante altre cose a cui pensare oltre che a noi stessi. E quindi ancora una volta ho sofferto la lontananza, questa volta in senso più figurato che fisico, siccome riuscivamo a vederci giusto un paio di volte a settimana ed il tempo non sembrava mai abbastanza.
Tutto questo con l'abitudine è migliorato, e sono felice da una parte che sia andata così, perché avevamo un rapporto fin troppo “morboso”, e vedersi meno ci ha fatto ricordare che prima di essere una coppia eravamo due persone singole, con i propri spazi e i propri impegni. Ovviamente ciò ci ha reso più forti.
Dal punto di vista scolastico ho ricevuto solo soddisfazioni: mai prima per me studiare era stato così facile, forse anche grazie al fatto di aver eliminato totalmente la carne dalla mia vita ed aver iniziato a mangiare più verdura. I miei voti erano tutto ciò che potessi desiderare e per una volta ero pienamente soddisfatta di me stessa sotto quel punto di vista.
Ho avuto anche dei momenti brutti con Pietro, liti gigantesche che mi hanno fatto seriamente considerare l'idea di lasciarlo: ora col senno di poi, e vedendo come sono le cose tra di noi al momento, ringrazio Dio di non averlo fatto e di aver stretto i denti anche quando le cose non andavano.
L'estate è stata uno spasso: stavo col mio ragazzo, uscivo, mare, sole e tante feste, alcune più belle, altre più brutte.Ho avuto anche momenti no ovviamente, per esempio quando Pietro è partito per 18 lunghi giorni e mi ritrovato in una situazione simile a quella di inizio, i miei problemi di salute e il ricovero di mio nonno, ma direi che in generale è stata la migliore estate da un bel po’ di tempo.
Ho viaggiato tanto: sono stata ad Amsterdam con Pietro, un'esperienza unica che voglio ripetere con lui il prima possibile e a Berlino con papà. Entrambe città stupende.
E poi è iniziata la quinta. Quella che sarà il mio ultimo anno di liceo, che sto affrontando tra mille ansia e paure al meglio che posso.
Sono diventata maggiorenne, cosa che ho scoperto comportare più rotture di scatole che benefici, ho votato per prima volta, cosa che mi ha fatta sentire grande.
Ho fatto un anno con Pietro e questo mi rende molto orgogliosa di me stessa ma anche di noi insieme
.Ho passato un bel Natale, e ho concluso l'anno con un viaggio a Champoluc con Pietro, Diana e Dario, ed è stato fenomenale. Il capodanno migliore della mia vita senza dubbio.
Quindi che dire, non posso lamentarmi. Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre perché la vita è così, ma credo che in fin dei conti, almeno per me, questo 2016 non sia stato così disastroso.
Come sempre, non so cosa mi porterà il 2017, e col tempo ho capito che fare piani per l'anno nuovo è inutile: succederà sempre quel che meno ti aspetti, ed è semplicemente giusto vivere giorno per giorno.
Ho pochissime certezze e mi va bene così.
Buon 2017 a me stessa, a te blog, e a tutti voi.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Voglio raccontarvi una storia...
scritto da *Marty98* il 28/05/2016 alle 16:23
Probabilmente molti di voi non mi conosceranno, perché ci sono così tanti bambini e ragazzi nuovi che si iscrivono ogni giorno, che ovviamente non tutti sanno, o ricordano, chi sia Marty98.
Ma nonostante questo, e nonostante io non riesca con la mia vita di oggi ad essere più attiva su questo sito, che è stata la mia casa per tanti, tanti anni, ho voglia di lasciare ancora una volta un pezzettino di me, cosa che facevo molto più frequentemente anni fa.
Dovete sapere che oggi per me, è un giorno particolare. Perché, oggi, più o meno a quest'ora di 5 anni fa, la mia vita è cambiata radicalmente.
All'epoca ero una semplice bambina di 12 anni, con nessun problema per la testa ed una vita felice. Ora ne ho qualche di più.
Esattamente 5 anni fa, i miei genitori si sono separati. E come è facile immaginare, oppure capire, magari perché ci si è passati in prima persona, la mia vita è stata sconvolta dopo quel giorno.
La separazione di due genitori, soprattutto se avviene quando il figlio è piccolo, non è mai facile per nessuno.
Ma ovviamente, io sono stata la vittima principale dell'azione dei miei genitori.
La mia storia è lunga, dolorosa e brutta da raccontare. Forse un giorno lo farò, ma oggi, mi basta dirvi che, se siete nella mia stessa situazione in questo momento, tutto quanto passerà.
E ne sono la prova vivente.
Perché io oggi, dopo 5 anni, due dei quali sono stati una lunga battaglia con me stessa, sono felice.
Felice come non lo sono mai stata, anche prima della separazione.
Adesso ho quasi 18 anni. Ho quasi concluso il quarto anno di Liceo Linguistico nel migliore dei modi e sono soddisfatta di me stessa.
Ho un ragazzo che mi ama più della sua stessa vita, che mi fa sentire in un modo che nemmeno riesco a descrivervi, e io gli devo tutto quanto.
Ho vissuto una magnifica esperienza, di 4 mesi, da settembre a dicembre, dove ho vissuto e studiato in Inghilterra. Ho avuto una famiglia inglese meravigliosa, ed ho incontrato persone altrettanto meravigliose che porterò sempre con me.
Ho una vita davanti che mi attende, e io sono pronta a viverla. Nonostante tutte le difficoltà che sicuramente dovrò affrontare, nonostante tutte le volte in cui ancora dovrò piangere, sono pronta a viverla.
Perché ho capito che è cosi la vita. Non esiste la perfezione. Esistono giornate brutte, altre belle. Ma la cosa importante è che finiranno sempre. E se oggi siete tristi per qualcosa, qualsiasi cosa, tirate un bel sospiro, e pensate che nonostante tutto il dolore, la rabbia, o l'angoscia che state provando in questo momento, a mezzanotte questa giornata sarà finita per sempre, e concentratevi nel rendere domani un giorno migliore.
Vi prometto che tutto, prima o poi, anche se magari non riuscite a crederci, finisce.
Perché io, in questo momento, 5 anni fa, stavo piangendo, mi disperavo, non riuscivo a capire come sarei potuta andare avanti.
Eppure, adesso, 5 anni dopo dall'evento più doloroso e traumatico che io abbia vissuto, posso dire di essere, totalmente e incondizionatamente, felice.
Siate forti, e affrontate sempre a testa alta quel che succede oggi, o quel che succederà, perché vi prometto che la vita restituisce sempre ciò che vi toglie.
Un bacio grandissimo
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
Delirio notturno più assolto.
scritto da *Marty98* il 21/06/2013 alle 03:28
ti scrivo senza un motivo preciso, a dire il vero.
Non so, avevo voglia di scrivere, in questa afosa notte in cui inizia l'estate.
Io sono nel mio lettuccio, ho il lenzuolo sulle gambe, così come questo scassato pc, ed una micetta, anzi, la MIA micetta Sissy che dorme beata, e ogni tanto si rotola per avere qualche coccola.
La finestra è aperta, ho la tv accesa, a volume basso, altrimenti mamma si sveglia e mi striglia per essere ancora sveglia.
Non fa caldo, ora. Ho dovuto legare i capelli e aprire la finestra per avere un po' di pace.
Ho la piccola lampadina accesa sul comodino, e sembra che qualsiasi schifosissimo insetto volante lo trovi come il centro di gravitazione terrestre. Io cerco di schiacciarli, e soprattutto non mettermi ad urlare, li odio troppo.
Una delle direi poche cose che detesto dell'estate è proprio questa. Non tanto le zanzare, che per quanto tremende possano essere mordendoti, alla fine sono così leggere da non farsi vedere e quindi non fare scattare in me qualche strano meccanismo di isterismo acuto. Tornando al discorso di prima, odio tutti quei moscerini che viaggiano a mandrie, e sono più fastidiose di 100 mucche alla riscossa.
Oggi però, ho visto un insetto particolare, e bello. Non che fosse chissà cosa, era una banalissima farfallina, ma è il suo colore ad avermi colpita: era di un azzurro cielo molto chiaro, misto ad un lilla. Non le avevo mai viste di quel colore, era veramente bella.
Ancora il mare non mi ha vista, purtroppo. O forse no. Non è che muoia dalla voglia di mettermi in costume, a dire il vero.
Sto tanto bene con i miei shorts piuttosto corti, anzi direi molto ma sono tanto freschi, e le mie canottiere belle belle.
Ne avrò a centinaia: di pizzo, color fluo, come vanno di moda ora, militare, quelle doppie, quelle larghe...
Insomma, forse dovrei contarle. Mamma è diventata isterica per farle entrare tutte nel mio armadio. Lo so, dovrei smetterla di comprarle, ma non ce la faccio, è più forte di me. Mi ipnotizzano, sono così belle, e io proprio non resisto.
Sono una schifosa spendacciona, lo so. Però io spendo i miei soldi, so gestirmeli e non ho mai chiesto un quattrino ai miei genitori. Questa è una cosa di cui si complimentano in molti, ma non è che mi interessi molto ciò che pensano gli altri.
Il problema però, è che non mi interessa quando mi fanno un complimento, ma appena fanno quella che a me appare una critica, crollo e mi faccio i miei film mentali, che so per certo che non mi abbandoneranno più.
Ecco, un qualche insetto schifoso mi camminava sulla spalla. O forse era solo una sensazione. In ogni caso, una manata ce l'ho tirata. Questa, proprio questa qui, è la spalla dove tra meno di un anno e mezzo apparirà un tatuaggio. E' legale farlo dai 16 anni in su, per cui me lo farò il giorno del mio 16° compleanno, come regalo. Cosa potrei mai incidere a vita sulla mia pelle se non il mio amore assoluto chiamato Sampdoria?
Proprio lo scorso anno, al mare, ho visto una ragazza di circa 17 anni con un tatuaggio bellissimo, e io lo voglio identico. Sì, lo farò. E probabilmente, papà lo farà con me.
Amo il mio rapporto con lui. Quando gli parlo mi sento presa in considerazione, non appaiono tutti capricci adolescenziali ed esuberanti come il resto della gente crede.
Forse perché lui è come me, mi conosce a fondo. Non dico interamente, ma sicuramente molto meglio di chiunque altro.
Lui sa che ho un mio cervello, e che se faccio una cosa è perché ne sono tremendamente convinta. Infatti, ho ben pochi rimpianti nella mia vita, se non quelli dovuti a fatti accaduti contro il mio volere, ma questa è un'altra storia.
Immagino sia per questo motivo che le mie idee sono così difficili da scalfire. Se per me una cosa è quella, è quella punto e basta. Non c'è molto che possano fare, gli altri. Non credo sia una cosa molto buona. Ma le volte in cui so di avere torto, non mi tiro mai indietro per scusarmi. Sono fatta così.
Ma non vi interessa, quindi posso smetterla.
Io non capisco, perché in tv trasmettono immagini che poi censurano? Ho capito, che non vanno bene, ma se non vanno bene non metterle e basta, no?
Bah, questi media, sono incapibili.
Non so a che ora dormirò, ma pazienza.
Buona vita blog, come sono solita dire, non so tra quanto ci rivedremo.
It is too hard a knot for me to untie!" - W. Shakespeare, Twelfth Night
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