Domanda
#8532
Il 29/08/2016 Elisa di 13 anni ha scritto:
Ciao a tutte sono Elisa. Vi volevo scrivere da tanto. Ebbene sono una ragazza molto studiosa e curiosa. Mi piacee sono sempre stata eccellente in tutte le materie tanto ad essere l'unica ad uscire nel mio istituto con 10 . Per questo venivo sempre derisa e umiliata, ero la classica ragazza che stava da sola, faceva ricreazione da sola.. Mi criticavano sempre dicendomi di essere una sapientona e una nerd. Posso dire con gioia che finalmente ho finito questi orribili 3 anni di medie. Il problema è che mi sento, da mesi, molto depressa, rifiutata ed emarginata. Non ho nemmeno un amico. Ho mille pregiudizi. Ho paura che andrà male anche al liceo. Chiedo e necessito di un consiglio. Penso che questo sito sia il massimo. Grazie Scusatemi per come ho scritto ma sono molto agitata e nervosa
La mia risposta:
Carissima Elisa,
io mi chiamo Veronica e quest'anno frequenterò il penultimo anno di università (Farmacia).
Sono quindi grandicella ormai, eppure sappi che mi sono immedesimata totalmente nel tuo disagio e nella tua profonda sofferenza.
Ho percepito chiaramente il tuo senso di depressione e malessere e spero davvero che questa mia risposta possa portarti un pochino di conforto.
Vedi Elisa, viviamo in un mondo difficile spesso ingiusto e folle. Ciò che lo rende tale non è tanto la Natura imprevedibile e che sembra indifferente nei confronti dell'umanità, ma l'essere umano stesso.
Stai vivendo l'età più complicata in assoluto - l'adolescenza - e così anche i tuoi coetanei nonché ex compagni di terza media. Durante questa fase di crescita i ragazzi (sia femmine che maschi, perché in fondo l'essere umano ha un'unica natura in comunione) possono amplificare i loro lati più oscuri e negativi.
Mi spiego meglio. Il fatto che loro ti prendessero in giro per il tuo essere così studiosa, curiosa e appassionata del sapere; il fatto che ti abbiano isolata, emarginata, derisa, umiliata. Ecco tutto ciò è frutto della esternazione dei loro lati più oscuri, che purtroppo in questa fase particolare di crescita non si riesce a controllare ne tanto meno a comprenderla.
Probabilmente non tutti di loro volevano essere cattivi con te, ma non hanno saputo tenere a bada il loro impulso. Impulso nel farti soffrire, nel farti sentire "diversa" da loro e quindi "sbagliata", nel farti sentire isolata, come se fossi estranea a questo Mondo. Tutti questi impulsi però sono dettati da alcune loro profonde e snervanti insicurezze.
Ad esempio, la loro derisione perché sei "nerd" "sapientona" "secchiona" ha un'origine molto semplice: invidia.
Non solo invidia dettata dalla brama di essere come te, ma anche dettata dalla PAURA di non poter riuscire a essere come te.
Vedi cara Elisa, il fatto è che tu eri speciale rispetto a loro e loro lo sapevano benissimo. Sapevano che tu avevi delle capacità e doti che loro - probabilmente - non eguaglieranno mai. Non sei stata calpestata perché non vali nulla, perché fai schifo o perché sei un rifiuto umano. Sei stata maltrattata - e diciamolo pure - e sei stata vittima di bullismo perché VALI, perché eri più brava di loro, più capace, più intelligente, più meritevole.
A quanto pare non solo migliore dal punto di vista scolastico, ma anche umano poiché nonostante tu fossi "superiore" a loro TU non ti sei mai permessa di trattarli con aria di prepotenza, arroganza o facendoli sentire inferiori.
Purtroppo sono loro stessi che si sono sentiti inferiori spontaneamente. Questo perché, un'altra debolezza umana, è il senso di inferiorità. Spesso questo alimenta appunto l'invidia oppure fa covare odio che sfocia poi in tutto quello che ti è successo.
Però tu, cara Elisa, tu rimani una ragazza più matura e caparbia di loro. Perciò adesso lasciati alle spalle il nervosismo e l'agitazione; sii invece razionale e analizza quello che ti è successo a posteriori. Devi capire che quello che è successo non è per colpa tua, non hai sbagliato nulla!
Purtroppo è successo - ed è successo alle generazioni prima di te e succederà anche ai tuoi figli - perché l'uomo spesso è stolto; soprattutto i ragazzi tra gli undici e i quattordici anni lo sono.
Con questo non voglio farti credere che tutti gli uomini siano cattivi e schifosi, ma semplicemente che l'uomo può essere vittima egli stesso dell'oscurità e dei Mali che si possono trovare nel proprio cuore o che vengono alimentati dall'esterno. Poi, quando accade in un periodo delicato come l'adolescenza, è difficile farne i conti.
Tu, da questo punto di vista sei stata fortunata perché sei riuscita a essere te stessa e non sei caduta nella trappola del bullismo e della prepotenza.
Questo sai perché? Perché sei una ragazza forte, tenace, piena di passione e determinazione. Tu non lo sei stata e non hai avuto bisogno di esserlo perché hai un buon cuore, sei una brava ragazza e hai tanta energia positiva attorno alla tua anima.
Perciò, con il cuore, ti dico questo: non possiamo cancellare questa parentesi perché l'esperienza delle medie ti rimarrà per tutta la vita. Però una cosa la puoi fare. Puoi camminare d'ora in avanti a testa alta, soprattutto quando ti trovi vicino ai tuoi coetanei, con la consapevolezza che Tu vali qualcosa e che hai superato una tempesta impervia durata tre anni.
Devi sgombrare il tuo cuore da tutto questo dolore e angosce, residui di questo brutto periodo. Devi farlo per te stessa, perché la vita non è finita qui per te e davanti ti si prospetta una nuova esperienza in cui catapultarti.
Non devi avere paura di iniziare il liceo, devi invece essere FELICE perché finalmente potrai ricominciare da capo un nuovo percorso. Questa volta andrà meglio, perché i tuoi compagni sono più grandi e avrai piu chance di trovare qualcuno con più testa e più cuore. Inoltre, probabilmente hai scelto un liceo quindi troverai ragazzi che sono studiosi come te o comunque che alla scuola e alla conoscenza ci tengono di più.
Tutto però parte da te, devi essere tu predisposta e aperta a questa nuova esperienza. Se la inizierai con ancora il cuore pieno di dolore e di paure, sarà più complicato del previsto.
Usa questi giorni per sfogarti, per riuscire a razionalizzare e accettare quello che ti è successo. Non ti sto dicendo di dimenticare, non potrebbe mai succedere; ti sto chiedendo di prenderne atto e usare questa brutta esperienza per uscirne più forte di prima e arricchita.
Sì, perché tu Elisa, superata questa prima fase di depressione a causa dell'esperienza di bullismo psicologico a cui sei sopravvissuta, ritroverai la serenità e concretizzerai le soddisfazioni e i sogni che meriti. E quando accadrà, sarà anche grazie al dolore che hai provato durante le medie. Il dolore se non uccide, fortifica.
Però, del tuo dolore non devi essere vittima ma padrona. Cerca di dominare questo dolore che provi per riuscire ad andare avanti più consapevole di prima.
Questa brutta esperienza ti aiuterà a capire quali sono le persone di cui ti puoi fidare, quelle con cui vale la pena coltivare un'amicizia e quelle da evitare. Inoltre avrai il dono prezioso di poter aiutare altri ragazzi in difficoltà come te, senza contare il fatto che la sofferenza che hai provato ti ha reso una persona più empatica e sensibile. Queste ultime due sono qualità molto rare e preziose e quando troverai dei buoni amici ti accorgerai di quanto saranno da loro elogiate.
Anche io ho vissuto esperienze dolorose, sai? Purtroppo accanto a me non ho avuto una famiglia salda e unita, tanto meno amici con cui confidarmi. Inoltre so bene quanto sia difficile comunicare al prossimo quello che si prova nel profondo del nostro animo. Quella disperazione che sfocia in rabbia e nervoso, spesso anche contro noi stessi; quella depressione che ti porta a dondolare come su un'altalena tra il baratro e oltre il cielo infinito; tutto questo è impossibile da confidare a qualcuno se non a noi stessi o a qualcuno che l'ha già provato.
Mi piacerebbe che tu trovassi la forza, anche solo un minimo, di parlare con i tuoi familiari perché questo ti aiuta a non chiuderti in te stessa.
So però che non è semplice e quindi ti consiglio almeno di scrivere un diario o un blog, per esternare le tue emozioni. Più le tieni dentro, più ti lacerano e ti logorano.
Invece noi abbiamo detto che tu devi andare avanti e quindi devi riuscire a dominare questa depressione, giusto?
Allora te lo chiedo da amica (la quale vorrei essere se me lo permetti), se senti che stai per toccare il fondo e non riesci più a uscire dalla disperazione, vai in un consultorio. Lì troverai delle persone pronte ad ascoltarti e ad aiutarti. Lo psicologo non è una persona da cui vanno le persone malate, credimi! Questi sono solo stupidi luoghi comuni. Sono persone che hanno studiato per poter aiutare le ragazze buone come te che vivono queste esperienze dolorose. Anche ora, nelle zone terremotate, ci sono psicologi che supportano i ragazzi che hanno subito un lutto o che sono depressi a causa di quello che è successo.
Credimi, troverai l'ascolto e la comprensione che meriti.
Infine, ricorda: c'è sempre il Gomitolo, una grande famiglia che è sempre pronta ad accoglierti a braccia aperte. Troverai persone fantastiche con cui parlare, in fondo persone belle come quella che sei tu.
Ti lascio il link per registrarti: https://www.ilgomitolo.net/iscrizione.html
Se non ti va, puoi sempre partecipare alle attività aperte a tutti: https://www.ilgomitolo.net/il_mio_gomitolo.html#attivita
Mi raccomando, se vuoi ancora parlare non esitare a riscrivere. Queste sono le domande più preziose perché ci permettono di aiutare chi è in difficoltà.
Ti abbraccio forte!
Veronica
io mi chiamo Veronica e quest'anno frequenterò il penultimo anno di università (Farmacia).
Sono quindi grandicella ormai, eppure sappi che mi sono immedesimata totalmente nel tuo disagio e nella tua profonda sofferenza.
Ho percepito chiaramente il tuo senso di depressione e malessere e spero davvero che questa mia risposta possa portarti un pochino di conforto.
Vedi Elisa, viviamo in un mondo difficile spesso ingiusto e folle. Ciò che lo rende tale non è tanto la Natura imprevedibile e che sembra indifferente nei confronti dell'umanità, ma l'essere umano stesso.
Stai vivendo l'età più complicata in assoluto - l'adolescenza - e così anche i tuoi coetanei nonché ex compagni di terza media. Durante questa fase di crescita i ragazzi (sia femmine che maschi, perché in fondo l'essere umano ha un'unica natura in comunione) possono amplificare i loro lati più oscuri e negativi.
Mi spiego meglio. Il fatto che loro ti prendessero in giro per il tuo essere così studiosa, curiosa e appassionata del sapere; il fatto che ti abbiano isolata, emarginata, derisa, umiliata. Ecco tutto ciò è frutto della esternazione dei loro lati più oscuri, che purtroppo in questa fase particolare di crescita non si riesce a controllare ne tanto meno a comprenderla.
Probabilmente non tutti di loro volevano essere cattivi con te, ma non hanno saputo tenere a bada il loro impulso. Impulso nel farti soffrire, nel farti sentire "diversa" da loro e quindi "sbagliata", nel farti sentire isolata, come se fossi estranea a questo Mondo. Tutti questi impulsi però sono dettati da alcune loro profonde e snervanti insicurezze.
Ad esempio, la loro derisione perché sei "nerd" "sapientona" "secchiona" ha un'origine molto semplice: invidia.
Non solo invidia dettata dalla brama di essere come te, ma anche dettata dalla PAURA di non poter riuscire a essere come te.
Vedi cara Elisa, il fatto è che tu eri speciale rispetto a loro e loro lo sapevano benissimo. Sapevano che tu avevi delle capacità e doti che loro - probabilmente - non eguaglieranno mai. Non sei stata calpestata perché non vali nulla, perché fai schifo o perché sei un rifiuto umano. Sei stata maltrattata - e diciamolo pure - e sei stata vittima di bullismo perché VALI, perché eri più brava di loro, più capace, più intelligente, più meritevole.
A quanto pare non solo migliore dal punto di vista scolastico, ma anche umano poiché nonostante tu fossi "superiore" a loro TU non ti sei mai permessa di trattarli con aria di prepotenza, arroganza o facendoli sentire inferiori.
Purtroppo sono loro stessi che si sono sentiti inferiori spontaneamente. Questo perché, un'altra debolezza umana, è il senso di inferiorità. Spesso questo alimenta appunto l'invidia oppure fa covare odio che sfocia poi in tutto quello che ti è successo.
Però tu, cara Elisa, tu rimani una ragazza più matura e caparbia di loro. Perciò adesso lasciati alle spalle il nervosismo e l'agitazione; sii invece razionale e analizza quello che ti è successo a posteriori. Devi capire che quello che è successo non è per colpa tua, non hai sbagliato nulla!
Purtroppo è successo - ed è successo alle generazioni prima di te e succederà anche ai tuoi figli - perché l'uomo spesso è stolto; soprattutto i ragazzi tra gli undici e i quattordici anni lo sono.
Con questo non voglio farti credere che tutti gli uomini siano cattivi e schifosi, ma semplicemente che l'uomo può essere vittima egli stesso dell'oscurità e dei Mali che si possono trovare nel proprio cuore o che vengono alimentati dall'esterno. Poi, quando accade in un periodo delicato come l'adolescenza, è difficile farne i conti.
Tu, da questo punto di vista sei stata fortunata perché sei riuscita a essere te stessa e non sei caduta nella trappola del bullismo e della prepotenza.
Questo sai perché? Perché sei una ragazza forte, tenace, piena di passione e determinazione. Tu non lo sei stata e non hai avuto bisogno di esserlo perché hai un buon cuore, sei una brava ragazza e hai tanta energia positiva attorno alla tua anima.
Perciò, con il cuore, ti dico questo: non possiamo cancellare questa parentesi perché l'esperienza delle medie ti rimarrà per tutta la vita. Però una cosa la puoi fare. Puoi camminare d'ora in avanti a testa alta, soprattutto quando ti trovi vicino ai tuoi coetanei, con la consapevolezza che Tu vali qualcosa e che hai superato una tempesta impervia durata tre anni.
Devi sgombrare il tuo cuore da tutto questo dolore e angosce, residui di questo brutto periodo. Devi farlo per te stessa, perché la vita non è finita qui per te e davanti ti si prospetta una nuova esperienza in cui catapultarti.
Non devi avere paura di iniziare il liceo, devi invece essere FELICE perché finalmente potrai ricominciare da capo un nuovo percorso. Questa volta andrà meglio, perché i tuoi compagni sono più grandi e avrai piu chance di trovare qualcuno con più testa e più cuore. Inoltre, probabilmente hai scelto un liceo quindi troverai ragazzi che sono studiosi come te o comunque che alla scuola e alla conoscenza ci tengono di più.
Tutto però parte da te, devi essere tu predisposta e aperta a questa nuova esperienza. Se la inizierai con ancora il cuore pieno di dolore e di paure, sarà più complicato del previsto.
Usa questi giorni per sfogarti, per riuscire a razionalizzare e accettare quello che ti è successo. Non ti sto dicendo di dimenticare, non potrebbe mai succedere; ti sto chiedendo di prenderne atto e usare questa brutta esperienza per uscirne più forte di prima e arricchita.
Sì, perché tu Elisa, superata questa prima fase di depressione a causa dell'esperienza di bullismo psicologico a cui sei sopravvissuta, ritroverai la serenità e concretizzerai le soddisfazioni e i sogni che meriti. E quando accadrà, sarà anche grazie al dolore che hai provato durante le medie. Il dolore se non uccide, fortifica.
Però, del tuo dolore non devi essere vittima ma padrona. Cerca di dominare questo dolore che provi per riuscire ad andare avanti più consapevole di prima.
Questa brutta esperienza ti aiuterà a capire quali sono le persone di cui ti puoi fidare, quelle con cui vale la pena coltivare un'amicizia e quelle da evitare. Inoltre avrai il dono prezioso di poter aiutare altri ragazzi in difficoltà come te, senza contare il fatto che la sofferenza che hai provato ti ha reso una persona più empatica e sensibile. Queste ultime due sono qualità molto rare e preziose e quando troverai dei buoni amici ti accorgerai di quanto saranno da loro elogiate.
Anche io ho vissuto esperienze dolorose, sai? Purtroppo accanto a me non ho avuto una famiglia salda e unita, tanto meno amici con cui confidarmi. Inoltre so bene quanto sia difficile comunicare al prossimo quello che si prova nel profondo del nostro animo. Quella disperazione che sfocia in rabbia e nervoso, spesso anche contro noi stessi; quella depressione che ti porta a dondolare come su un'altalena tra il baratro e oltre il cielo infinito; tutto questo è impossibile da confidare a qualcuno se non a noi stessi o a qualcuno che l'ha già provato.
Mi piacerebbe che tu trovassi la forza, anche solo un minimo, di parlare con i tuoi familiari perché questo ti aiuta a non chiuderti in te stessa.
So però che non è semplice e quindi ti consiglio almeno di scrivere un diario o un blog, per esternare le tue emozioni. Più le tieni dentro, più ti lacerano e ti logorano.
Invece noi abbiamo detto che tu devi andare avanti e quindi devi riuscire a dominare questa depressione, giusto?
Allora te lo chiedo da amica (la quale vorrei essere se me lo permetti), se senti che stai per toccare il fondo e non riesci più a uscire dalla disperazione, vai in un consultorio. Lì troverai delle persone pronte ad ascoltarti e ad aiutarti. Lo psicologo non è una persona da cui vanno le persone malate, credimi! Questi sono solo stupidi luoghi comuni. Sono persone che hanno studiato per poter aiutare le ragazze buone come te che vivono queste esperienze dolorose. Anche ora, nelle zone terremotate, ci sono psicologi che supportano i ragazzi che hanno subito un lutto o che sono depressi a causa di quello che è successo.
Credimi, troverai l'ascolto e la comprensione che meriti.
Infine, ricorda: c'è sempre il Gomitolo, una grande famiglia che è sempre pronta ad accoglierti a braccia aperte. Troverai persone fantastiche con cui parlare, in fondo persone belle come quella che sei tu.
Ti lascio il link per registrarti: https://www.ilgomitolo.net/iscrizione.html
Se non ti va, puoi sempre partecipare alle attività aperte a tutti: https://www.ilgomitolo.net/il_mio_gomitolo.html#attivita
Mi raccomando, se vuoi ancora parlare non esitare a riscrivere. Queste sono le domande più preziose perché ci permettono di aiutare chi è in difficoltà.
Ti abbraccio forte!
Veronica
Fogny
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