Che cos'è la filosofia?
#5573
Il 26/10/2015 Giulia di 14 anni ha scritto:
in cosa consiste la materia filosofia? Etica?La nostra risposta:
Attenzione: questa risposta è stata inserita molto tempo fa, quindi i siti esterni indicati potrebbero non essere più validi.
Ciao Giulia,
innanzitutto ti rimando a questo bellissimo articolo che spiega in modo molto semplice che cos'è la filosofia: http://www.cheforte.it/index.php?option=com_content&catid=993&id=1179&view=article&Itemid=399
E ti rimando anche alla spiegazione su questi siti:
http://www.tinas.it/filosofia/che_cosa.htm
http://www.linguaggioglobale.com/filosofia/txt/intro.htm
Adesso, se ti va, ti spiego a modo mio che cos'è la filosofia che è la materia che si studia al liceo.
Intanto sappi che il termine filosofia deriva dal greco (filos + sophia = amico della saggezza/sapienza), quindi, come dice anche il nome, è una scienza che mira alla conoscenza, alla sapienza. Conoscenza di cosa? Di tutto ciò che ci sta intorno; il mondo, la società, noi stessi e il nostro modo di approcciarci agli altri. Come puoi ben capire si tratta di una disciplina molto vasta che abbraccia le branche più svariate. Pertanto, chi è il filosofo? Semplicemente colui che si pone delle domande e vi cerca delle risposte, tramite la riflessione; colui che non si ferma alla sterile osservazione della realtà ma, dopo averla osservata, cerca di spiegarla. Il concetto di fondo è quindi molto semplice; filosofare non significa altro che guardarsi intorno, analizzare ciò che si guarda e fare delle ipotesi sul perché ciò che ci circonda è cosi come è.
Quindi come definire una data di inizio della filosofia? L'uomo è filosofo per natura e la filosofia è nata quando l'uomo ha sviluppato la capacità di pensare.
Fatta questa premessa, ti illustro una breve panoramica dei diversi campi di indagine filosofica.
Per prima cosa, la filosofia si divide in teoretica e pratica; quella teoretica, come si evince dal nome, è la filosofia della teoria, nel senso più astratto del termine. Prevede quindi teorie e ipotesi astratte su concetti generali quali l'essere, il mondo ecc.
La filosofia pratica è invece una sorta di evoluzione della filosofia teoretica; la pratica non si limita a ipotesi astratte, a riflessione sull'essere e sul mondo, ma analizza la concretezza, l'essere non in senso generale (il termine essere, vedi Parmenide ad esempio, non fa riferimento solo all'uomo, ma a tutto ciò che è), ma all'essere concreto in rapporto con gli altri. Diciamo che quindi quei concetti universali e generici propri della filosofia teoretica, nella filosofia pratica vengono calati nella dimensione dell'esperienza concreta dell'individuo; non più quindi il mondo in senso astratto, ma il mondo come noi lo conosciamo, la Terra e la vita nella forma con cui si è sviluppata su di essa.
A sua volta, la filosofia teoretica e quella pratica si dividono in diverse branche.
Teoretica:
-la metafisica; il tentare di conoscere ciò che sta al di là dell'apparenza, del mondo come lo conosciamo. Ad esempio, non so se ne sai già qualcosa, ma Platone è fondamentalmente un metafisico, poiché formula la teoria delle IDEE; idee intese da lui come modelli soprasensibili (dimensione soprasensibile che Platone definisce Iperuranio), che stanno al di là della nostra conoscenza empirica, ma dalle quali quest'ultima a sua volta deriva. Quindi la metafisica è lo studio di ciò che è oltre il mondo (l'ipotesi religiosa dell'esistenza di Paradiso e Inferno può essere definita un'ipotesi metafisica, per farti capire meglio).
-la teologia; è come la metafisica, ma intesa in senso religioso (un religioso non accomunerebbe mai la religione alla metafisica; ma il principio è il medesimo: il porsi domande ed il cercare risposte su qualcosa che sta oltre il mondo sensibile). La ricerca dell'esistenza di un'entità superiore (le teorie filosofiche in merito sono tantissime; Dio come 'grande orologiaio', oppure il Dio prettamente cristiano che possiamo ritrovare in s. Agostino ecc).
-logica: è una branca particolarmente difficile, che segue un linguaggio tutto suo che non potrei spiegarti qui in modo chiaro e conciso; il suo compito è di studiare le modalità di funzionamento della ragione umana, in termini quasi matematici.
-ontologia: anche questo termine deriva dal greco ('ontos' = ciò che è + 'logos' = parola), ed indica lo studio di ciò che è; studia l'essere in quanto essere e il non-essere in quanto non-essere (ora ti parrà difficile, ma sono tutte terminologie del linguaggio filosofico che ti diventeranno familiari quando comincerai a studiare questa materia).
-gnoseologia; ancora, espressione che deriva dal greco (gnosko = conoscere, logos = parola), lo studio della conoscenza o meglio, delle modalità di conoscenza umane.
-fisica: prevedeva lo studio degli eventi naturali senza il ricorso al metodo scientifico.
-filosofia della scienza: prevede la riflessione interna alla scienza sul metodo e sulla conoscenza scientifica.
-filosofia del linguaggio: studiare il linguaggio nella sua relazione con la realtà.
Passando alla filosofia pratica, anch'essa si divide in diversi settori (ricorda che la filosofia pratica è la filosofia della concretezza e non dell'astrazione):
-Etica o morale; lo studio dell'uomo in senso pieno. Non uomo come entità che è, ma uomo come essere sociale; studia pertanto l'uomo all'interno della società e il suo rapportarsi con gli altri individui; a tal proposito, uno dei punti cardine della morale è la ricerca di un criterio oggettivo tramite cui stabilire che una cosa sia bene o male e come un individuo vi si debba perciò rapportare.
-estetica: come ci dice anche il nome, si occupa della conoscenza del bello, naturale o artistico che sia.
-filosofia delle religioni: non si tratta della teologia, che è una branca teoretica, ma di uno studio STORICO delle religioni, cercando punti di contatto tra tutte le religioni. Quindi, si cerca di risalire all'universale partendo dal particolare (a partire da una specifica religione, si cerca di risalire ad una legge universale che accomuni tutte le religioni).
-filosofia della storia: anche in questo caso, il fine dello studio complessivo della storia è di cercare un filo conduttore tra tutti gli eventi del passato, un principio guida che stia alla base dell'agire umano e che giustifichi la storia.
-filosofia del diritto; è una branca molto particolare, molto vicina al diritto (tanto che la si studia anche alla facoltà di giurisprudenza) e il suo compito è di ricercare dei principi in base ai quali un sistema giuridico può essere riconosciuto come valido e vigente.
-filosofia politica: come dice il termine, è una filosofia che riguarda la vita politica, le istituzione e il concetto di potere.
Bene, abbiamo fatto una panoramica generale. Ora ti illustro molto brevemente l'andamento della filosofia, a partire dalle sue origini..
I primi filosofi furono greci, e i loro pensieri erano indirizzati alla ricerca di un elemento primordiale e primario che potesse spiegare lo sviluppo del mondo (mi riferisco a Talete, Anassimandro e Anassimene); segue Eraclito ('tutto scorre'), forse uno dei primi filosofi riconosciuto come incisivo. Ma i filosofi che hanno davvero fatto la storia vengono dopo di loro, e si tratta di Socrate ('conosci te stesso!'), Aristotele e Platone, che abbiamo già citato. Su di loro poggia tutta la filosofia successiva; è necessario quindi capirli a fondo ed interiorizzare i loro pensieri. Addirittura uno studioso, di cui non ricordo il nome, ha definito tutto il resto della filosofia dopo Platone 'una nota a pié di pagina'.
Dopo di loro si svilupparono infatti le scuole socratiche, aristoteliche e neoplatoniche, ad ispirazione proprio dei tre grandi maestri.
Successivamente, si ha una svolta decisiva nella filosofia; dopo Aristotele, il metafisico per eccellenza, i filosofi sentono il bisogno di indagare sul mondo concreto (l'etica) ed è in questo periodo che nascono lo stoicismo, l'epicureismo e lo scetticismo, filosofie volte a fornire modelli di vita da seguire all'individuo singolo. Sono temi molto affascinanti e anche facilmente comprensibili, perché molto adattabili alla vita pratica di tutti i giorni; quando li studierai, ti sentirai naturalmente portata a stare dalla parte degli uni o degli altri.
Di altro stampo è invece la filosofia medioevale, più che altro religiosa; è il momento dei grandi teorici cristiani, S. Agostino, S. Tommaso etc. Il distacco della filosofia dalla religione si avrà invece in seguito, con Guglielmo da Ockham, Duns Scoto, Avicenna e Averroè. Questo processo di indipendenza sempre maggiore dalla dimensione teologica, si accentua ancor di più quando gli studi filosofici si dirigono in direzione della scienza, in particolare con Galileo e Giordano Bruno, e poi anche Cartesio e Bacone, con cui si sviluppa l'empirismo vero e proprio.
Il '700 è un secolo ricco di filosofi, che studierai in seguito.. Ma il più grande, da citare per forza è Kant, che ha un ruolo simile a quello di Aristotele nell'antichità. Con lui la filosofia subisce una profonda rivoluzione; e partiranno dalle sue tesi, sviluppandole a modo loro oppure opponendovisi, anche i filosofi a lui posteriori, quali Fichte, Schelling ed Hegel.
Si ha poi il periodo del Positivismo, caratterizzato dalla fiducia nel progresso scientifico proprio del tempo (diversa posizione assumeranno Kierkegaard, Schopenhauer etc)
La parte finale dello studio della filosofia non sempre la si raggiunge, ma anche qui compaiono grandi nomi che avrai sicuramente sentito, quali Nietzsche, Freud, Marx ed Hengels, e ancora più in là Russell, Heidegger, Wittgenstein, che risultano essere più vicini alla nostra sensibilità.
Insomma, per rispondere come si deve alla tua domanda ci vorrebbe ancora qualche ora, ma mi fermo qui. Spero di essere riuscita a darti un'idea generale di cosa sia la filosofia.
A presto!
innanzitutto ti rimando a questo bellissimo articolo che spiega in modo molto semplice che cos'è la filosofia: http://www.cheforte.it/index.php?option=com_content&catid=993&id=1179&view=article&Itemid=399
E ti rimando anche alla spiegazione su questi siti:
http://www.tinas.it/filosofia/che_cosa.htm
http://www.linguaggioglobale.com/filosofia/txt/intro.htm
Adesso, se ti va, ti spiego a modo mio che cos'è la filosofia che è la materia che si studia al liceo.
Intanto sappi che il termine filosofia deriva dal greco (filos + sophia = amico della saggezza/sapienza), quindi, come dice anche il nome, è una scienza che mira alla conoscenza, alla sapienza. Conoscenza di cosa? Di tutto ciò che ci sta intorno; il mondo, la società, noi stessi e il nostro modo di approcciarci agli altri. Come puoi ben capire si tratta di una disciplina molto vasta che abbraccia le branche più svariate. Pertanto, chi è il filosofo? Semplicemente colui che si pone delle domande e vi cerca delle risposte, tramite la riflessione; colui che non si ferma alla sterile osservazione della realtà ma, dopo averla osservata, cerca di spiegarla. Il concetto di fondo è quindi molto semplice; filosofare non significa altro che guardarsi intorno, analizzare ciò che si guarda e fare delle ipotesi sul perché ciò che ci circonda è cosi come è.
Quindi come definire una data di inizio della filosofia? L'uomo è filosofo per natura e la filosofia è nata quando l'uomo ha sviluppato la capacità di pensare.
Fatta questa premessa, ti illustro una breve panoramica dei diversi campi di indagine filosofica.
Per prima cosa, la filosofia si divide in teoretica e pratica; quella teoretica, come si evince dal nome, è la filosofia della teoria, nel senso più astratto del termine. Prevede quindi teorie e ipotesi astratte su concetti generali quali l'essere, il mondo ecc.
La filosofia pratica è invece una sorta di evoluzione della filosofia teoretica; la pratica non si limita a ipotesi astratte, a riflessione sull'essere e sul mondo, ma analizza la concretezza, l'essere non in senso generale (il termine essere, vedi Parmenide ad esempio, non fa riferimento solo all'uomo, ma a tutto ciò che è), ma all'essere concreto in rapporto con gli altri. Diciamo che quindi quei concetti universali e generici propri della filosofia teoretica, nella filosofia pratica vengono calati nella dimensione dell'esperienza concreta dell'individuo; non più quindi il mondo in senso astratto, ma il mondo come noi lo conosciamo, la Terra e la vita nella forma con cui si è sviluppata su di essa.
A sua volta, la filosofia teoretica e quella pratica si dividono in diverse branche.
Teoretica:
-la metafisica; il tentare di conoscere ciò che sta al di là dell'apparenza, del mondo come lo conosciamo. Ad esempio, non so se ne sai già qualcosa, ma Platone è fondamentalmente un metafisico, poiché formula la teoria delle IDEE; idee intese da lui come modelli soprasensibili (dimensione soprasensibile che Platone definisce Iperuranio), che stanno al di là della nostra conoscenza empirica, ma dalle quali quest'ultima a sua volta deriva. Quindi la metafisica è lo studio di ciò che è oltre il mondo (l'ipotesi religiosa dell'esistenza di Paradiso e Inferno può essere definita un'ipotesi metafisica, per farti capire meglio).
-la teologia; è come la metafisica, ma intesa in senso religioso (un religioso non accomunerebbe mai la religione alla metafisica; ma il principio è il medesimo: il porsi domande ed il cercare risposte su qualcosa che sta oltre il mondo sensibile). La ricerca dell'esistenza di un'entità superiore (le teorie filosofiche in merito sono tantissime; Dio come 'grande orologiaio', oppure il Dio prettamente cristiano che possiamo ritrovare in s. Agostino ecc).
-logica: è una branca particolarmente difficile, che segue un linguaggio tutto suo che non potrei spiegarti qui in modo chiaro e conciso; il suo compito è di studiare le modalità di funzionamento della ragione umana, in termini quasi matematici.
-ontologia: anche questo termine deriva dal greco ('ontos' = ciò che è + 'logos' = parola), ed indica lo studio di ciò che è; studia l'essere in quanto essere e il non-essere in quanto non-essere (ora ti parrà difficile, ma sono tutte terminologie del linguaggio filosofico che ti diventeranno familiari quando comincerai a studiare questa materia).
-gnoseologia; ancora, espressione che deriva dal greco (gnosko = conoscere, logos = parola), lo studio della conoscenza o meglio, delle modalità di conoscenza umane.
-fisica: prevedeva lo studio degli eventi naturali senza il ricorso al metodo scientifico.
-filosofia della scienza: prevede la riflessione interna alla scienza sul metodo e sulla conoscenza scientifica.
-filosofia del linguaggio: studiare il linguaggio nella sua relazione con la realtà.
Passando alla filosofia pratica, anch'essa si divide in diversi settori (ricorda che la filosofia pratica è la filosofia della concretezza e non dell'astrazione):
-Etica o morale; lo studio dell'uomo in senso pieno. Non uomo come entità che è, ma uomo come essere sociale; studia pertanto l'uomo all'interno della società e il suo rapportarsi con gli altri individui; a tal proposito, uno dei punti cardine della morale è la ricerca di un criterio oggettivo tramite cui stabilire che una cosa sia bene o male e come un individuo vi si debba perciò rapportare.
-estetica: come ci dice anche il nome, si occupa della conoscenza del bello, naturale o artistico che sia.
-filosofia delle religioni: non si tratta della teologia, che è una branca teoretica, ma di uno studio STORICO delle religioni, cercando punti di contatto tra tutte le religioni. Quindi, si cerca di risalire all'universale partendo dal particolare (a partire da una specifica religione, si cerca di risalire ad una legge universale che accomuni tutte le religioni).
-filosofia della storia: anche in questo caso, il fine dello studio complessivo della storia è di cercare un filo conduttore tra tutti gli eventi del passato, un principio guida che stia alla base dell'agire umano e che giustifichi la storia.
-filosofia del diritto; è una branca molto particolare, molto vicina al diritto (tanto che la si studia anche alla facoltà di giurisprudenza) e il suo compito è di ricercare dei principi in base ai quali un sistema giuridico può essere riconosciuto come valido e vigente.
-filosofia politica: come dice il termine, è una filosofia che riguarda la vita politica, le istituzione e il concetto di potere.
Bene, abbiamo fatto una panoramica generale. Ora ti illustro molto brevemente l'andamento della filosofia, a partire dalle sue origini..
I primi filosofi furono greci, e i loro pensieri erano indirizzati alla ricerca di un elemento primordiale e primario che potesse spiegare lo sviluppo del mondo (mi riferisco a Talete, Anassimandro e Anassimene); segue Eraclito ('tutto scorre'), forse uno dei primi filosofi riconosciuto come incisivo. Ma i filosofi che hanno davvero fatto la storia vengono dopo di loro, e si tratta di Socrate ('conosci te stesso!'), Aristotele e Platone, che abbiamo già citato. Su di loro poggia tutta la filosofia successiva; è necessario quindi capirli a fondo ed interiorizzare i loro pensieri. Addirittura uno studioso, di cui non ricordo il nome, ha definito tutto il resto della filosofia dopo Platone 'una nota a pié di pagina'.
Dopo di loro si svilupparono infatti le scuole socratiche, aristoteliche e neoplatoniche, ad ispirazione proprio dei tre grandi maestri.
Successivamente, si ha una svolta decisiva nella filosofia; dopo Aristotele, il metafisico per eccellenza, i filosofi sentono il bisogno di indagare sul mondo concreto (l'etica) ed è in questo periodo che nascono lo stoicismo, l'epicureismo e lo scetticismo, filosofie volte a fornire modelli di vita da seguire all'individuo singolo. Sono temi molto affascinanti e anche facilmente comprensibili, perché molto adattabili alla vita pratica di tutti i giorni; quando li studierai, ti sentirai naturalmente portata a stare dalla parte degli uni o degli altri.
Di altro stampo è invece la filosofia medioevale, più che altro religiosa; è il momento dei grandi teorici cristiani, S. Agostino, S. Tommaso etc. Il distacco della filosofia dalla religione si avrà invece in seguito, con Guglielmo da Ockham, Duns Scoto, Avicenna e Averroè. Questo processo di indipendenza sempre maggiore dalla dimensione teologica, si accentua ancor di più quando gli studi filosofici si dirigono in direzione della scienza, in particolare con Galileo e Giordano Bruno, e poi anche Cartesio e Bacone, con cui si sviluppa l'empirismo vero e proprio.
Il '700 è un secolo ricco di filosofi, che studierai in seguito.. Ma il più grande, da citare per forza è Kant, che ha un ruolo simile a quello di Aristotele nell'antichità. Con lui la filosofia subisce una profonda rivoluzione; e partiranno dalle sue tesi, sviluppandole a modo loro oppure opponendovisi, anche i filosofi a lui posteriori, quali Fichte, Schelling ed Hegel.
Si ha poi il periodo del Positivismo, caratterizzato dalla fiducia nel progresso scientifico proprio del tempo (diversa posizione assumeranno Kierkegaard, Schopenhauer etc)
La parte finale dello studio della filosofia non sempre la si raggiunge, ma anche qui compaiono grandi nomi che avrai sicuramente sentito, quali Nietzsche, Freud, Marx ed Hengels, e ancora più in là Russell, Heidegger, Wittgenstein, che risultano essere più vicini alla nostra sensibilità.
Insomma, per rispondere come si deve alla tua domanda ci vorrebbe ancora qualche ora, ma mi fermo qui. Spero di essere riuscita a darti un'idea generale di cosa sia la filosofia.
A presto!
Corin, Fogny
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