Il Gomitolo

Ciao!

Rispondere alla tua domanda è un po' complesso perché è come chiedere di fare un riassunto ella teoria della letteratura mondiale, si tratta in entrambi i casi di un campo molto vasto.
Per prima cosa quindi, ti rimando ad una pagina fatta davvero benissimo che ripercorre le tappe principali della storia del cinema, con allegati video utilissimi di cortometraggi e varie. Ecco a te:
http://www.brevestoriadelcinema.org

Il cinema nasce in Francia con i fratelli Lumiere (anche se non furono i primi ad avere l'idea) e si diffonde presto in tuta Europa e oltre. Ma non tutte le nazioni percepiscono il mezzo cinematografico nello stesso modo, in questi primi anni; l'Inghilterra ad esempio a lungo rimase interessata alle potenzialità prettamente pratiche del cinema, senza mostrare grande interesse verso quelle artistiche. La Russia invece lo considerò agli albori come un mezzo fantasmatico, concepito in termini quasi mistici.
Melies invece, soprattutto con il suo noto Viaggio alla Luna, fu il primo avanguardista, da cui deriva tutto un filone di sperimentatori, interessati alle capacità soprattutto artistiche del cinema. Da ciò, quale più quale meno lentamente, ogni nazione cominciò presto a sviluppare un proprio particolare tipo di cinema.
Da questo distanziamento dall'aspetto  tecnico del cinema deriva conseguentemente un avvicinamento a un nuovo tipo di film, che avrà grandissimo successo fimo agli anni '40, il cinema narrativo. Dopo e contemporaneamente alle correnti specifiche sviluppatesi nelle singole nazioni e legate alle singole situazioni di ognuna (in rapporto anche alla prima guerra mondiale, ad esempio in Germania gli anni 20-30 sono dominati dall'impressionismo e dall'espressionismo), Hollywood e il cinema narrativo detto sopra esercitano una grande influenza; in Inghilterra come anche in Italia e altrove nascono i generi, con grande diffusione del western, ad esempio; ogni nazione cerca di simulare Hollywood che, dagli anni 20 ai 40, domina la scena cinematografica mondiale. Da notare che un'ulteriore svolta della percezione del cinema si ha con l'avvento del sonoro (nel film Il cantante di jazz) che mette in crisi le ideologie formatesi fino a quel punto in merito allo strumento cinematografico, come strumento tipicamente visivo.
La crisi dei modelli hollywoodiani si ha con lo scoppio della seconda guerra mondiale, da cui la nascita del neorealismo italiano negli anni '50 (Rossellini ne è il padre, ma a questa corrente si ricollegano anche i nomi  di Del Sica, Fellini, Antonioni, Visconti ecc.), fino alla Nouvelle Vague francese negli anni '60 (Truffaut, Godard, Rohmer ecc) e altre forme analoghe nei diversi paesi europei. Punto comune culturale negli anni '50 è lasciar parlare la realtà, senza influenzarla, per esprimere nel modo più naturale possibile le realtà della guerra, mentre già con la Nouvelle Vague ci si distanzia dalla realtà della guerra; l'esigenza del momento è di creare qualcosa di nuovo superando i grandi padri del passato.
Contemporaneamente nasce il cinema d'autore, definizione piuttosto infelice a parer mio, per indicare un tipo di cinema fatto da 'grandi' registi, un'etichetta che si può mettere quindi solo a posteriori, naturalmente. A partire dagli anni 60 si ha una ripresa del cinema hollywoodiano, si diffonondono film di intrattenimento, e in generale strettamente legato alla nascita dei nuovi media; radio, televisione e, ai nostri giorni, internet, streaming ecc. modificano enormemente la concezione del cinema. Anche semplicemente il passaggio dal grande schermo alla trasmissione dei film in televisione, determina nuovi modi ci concepire il film (la televisione è più piccola del grande schermo, quindi maneggio evitare, ad esempio, riprese troppo distanti dai soggetti), fino ai nostri giorni in cui questo processo continua e si acuisce.

Spero di averti dato un quadro abbastanza chiaro, per quanto possibile! Ora sta a te approfondire, se sei interessata a qualche tema specifico.

A pesto!