Il Gomitolo

Ciao!

Beh, il racconto è una chiara critica al consumismo dei nostri tempi, esplicitata attraverso una serie di metafore e situazioni molti indicative, in particolar modo l'immagine finale della bocca della gru che finisce per mangiarsi tutti i prodotti accumulati da Marcovaldo. Un'altra scena che io trovo molto significativa è quando il protagonista prende la decisione di cominciare a riempire il carrello (di cosa, poi? Non lo sa nemmeno lui, "non risultava chiaro se si trattava di concime per la lattuga o di seme di lattuga o di lattuga vera e propria o di veleno per i bruchi della lattuga o di becchime per attirare gli uccelli che mangiano quei bruchi oppure condimento per l'insalata o per gli uccelli arrosto" citando direttamente il testo). Quindi un'attenta analisi sulla rapacità, sulla brama di possesso, ma non di un possesso di un qualche oggetto specifico; l'importante è accumulare, spendere e consumare.
Ora, quali riflessioni ti suscita questo brano? Dovendo essere un'opinione personale non posso suggerirtela io, ma magari posso porti qualche domanda a partire dalla quale potrai sviluppare un tuo proprio discorso. Intanto, il modo che Marcovaldo ha di vedere il supermarket (luogo particolare e specifico che diventa però modello per i luoghi di consumo in generale) corrisponde al tuo? Sembra anche a te che troppo spesso siamo spinti a comprare oggetti quasi per abitudine al consumo, più che per un'effettiva necessità? Trovi corretto che nella nostra società debbano esserci persone col carrello pieno e persone col carrello vuoto (attenendoci alla metafora del testo). Se sì, perché? Se no, avresti una qualche idea per diminuire il dislivello tra gli uni e gli altri? Sono domande complesse, a cui non devi necessariamente rispondere tenendo conto di tutti i fattori socio-politici (il discorso sarebbe molto complesso), cerca semplicemente di esprimere una tua opinione sulla base delle tue esperienze.

Spero di averti dato qualche spunto, a presto!