Insoddisfazione e sensi di colpa per un voto che non mi convince: come superarlo?
#9192
Il 29/11/2016 lau102 di 15 anni ha scritto:
Domanda privata
La mia risposta:
Ciao Lau!
Non so se è il tuo caso, ma in molti casi c'è un po' un salto da primo a secondo. Da secondo a terzo per il passaggio al triennio sicuramente si sente molto di più, però può capitare anche fra primo e secondo. Su che argomenti era il compito? Sistemi? Equazioni? Per quale motivo hai sbagliato? Distrazione, ansia o semplicemente non avevi capito qualcosa?
Tu ti impegni, quindi partiamo dal presupposto che hai fatto il massimo e dunque non è colpa tua. Analizziamo le varie motivazioni per cui potrebbe essere andata così:
1) distrazione: perché? magari eri stanca? E' umano, non si tratta di un tuo errore in questo caso. E' stata una tua piccola debolezza, ma non un tuo errore. Magari avevi passato tanto tempo a ripetere e poi non avevi fatto una bella dormita o ti eri solo confusa le idee, anche questo capita.
2) ansia: in questo caso devi lavorare un pochino su questo. Se è un problema di ansia prova a parlarne con i tuoi genitori che potrebbero aiutarti.
3) non avevi capito qualcosa, quindi tu pensavi di aver fatto bene mentre era sbagliato: in questo caso tu non c'entri assolutamente. E' il tuo insegnante o la tua insegnante che non è stato/a evidentemente chiarissimo/a nella spiegazione. In questo caso, provate a parlare con questa persona come classe, magari prova a sentire gli altri: se fa un po' di confusione nella spiegazione ed è un'opinione condivisa potete parlare e risolvere il problema insieme.
Vedi? Ho fatto questo piccolo schema (ovviamente ci sono altre possibili motivazioni ma queste sono le principali) per dimostrarti che se tu hai dato il massimo, ti sei impegnata, e hai studiato, in ogni caso non può essere colpa tua. Magari c'è da migliorare, magari qualcosa non è andato bene; ma non è qualcosa di cui colpevolizzarti in alcuna maniera.
Ti racconto una cosa che mi è rimasta molto impressa: una volta un mio compagno in primo (faccio terzo scientifico ora) prese 3 in matematica. Si demoralizzò molto, proprio come te, perché lui si era impegnato ed era andata così. Il mio professore gli chiese "Tu come vai in matematica?", fingendo di essere arrabbiato, con un aspetto molto serio e severo. Lui rispose "Male".
Il mio professore, guardandolo sempre in modo molto serio, gli disse "No. Tu non vai male in matematica. Tu sei una persona che ha studiato, ha fatto vari compiti e un giorno ha preso 3, ma tu non vai male in matematica".
Lau (Laura?), tu non vai male. Non sei tu ad andare male. Non c'è niente di te che possa non andare, che possa non essere abbastanza: puoi sempre migliorare le tue caratteristiche positive, e allo stesso modo troverai sempre qualche difetto in te. Anche gli altri lo troveranno, così come troveranno caratteristiche positive. E' normale ed è così per tutti noi, assolutamente tutti; ma non sei TU che, qualsiasi voto tu prenda o qualsiasi errore tu faccia (in questo caso non era un brutto voto, assolutamente, credo che dovresti anche entrare in un'ottica un po' più libera da questi schemi nel senso che soprattutto l'anno prossimo il 6 e mezzo diventerà un voto bello in molti casi! E non è stata nemmeno colpa tua per il discorso di prima), sei sbagliata. Non c'è niente di sbagliato in te; può esserci qualcosa da migliorare, ma non qualcosa di sbagliato. Immaginati di essere una tela piena di moltissimi colori bellissimi, dove però non c'è alcun disegno. Tu nella tua vita puoi aggiungere tutti i disegni che vuoi, hai la facoltà di costruirti da sola la tua persona esattamente come vuoi che sia, con tutti i dolori e i fallimenti e le gioie e i successi che avrai nella tua vita e che ci saranno sempre. Ma anche se ora non c'è ancora un disegno che vorresti che ci fosse non significa che tu non possa farlo. Quindi, se una volta è andata male (male sempre relativamente, torno a ripeterti, è sempre più della sufficienza) non implica che non ci siano colori sui quali disegnare. Hai tanti colori in te da sviluppare, e sei tu a farlo, anche con tutti gli errori che compi.
Altro discorso che io ho imparato pochissimo fa e non so come ho fatto a vivere finora: l'errore è molto più importante del successo per noi. Calati nell'ottica giusta: tu sei qui, al liceo scientifico, e sei ancora al secondo anno perché vuoi imparare. Fino al quinto imparerai tante cose, e all'università ancora di più, e in tutta la tua vita, ogni singolo giorno, in ogni singola esperienza, ancora e ancora di più. Ma se tutto va sempre esattamente come vuoi, cosa impari? Non impari nulla. Sembra un discorso retorico, ma è dagli errori che costruisci cose. Immaginati che da quando sei nata nessuno ti abbia mai detto di cambiare qualcosa, anche le cose più stupide: immagina che nessuno ti abbia mai insegnato, per esempio, ad essere educata (esempio banale). Ora non sapresti di non esserlo, ed eventualmente potresti ferire le persone: ma se nessuno ti dicesse che non va bene e che rischi di far male a qualcuno trattandolo male, tu continueresti a farlo e non miglioreresti da questo punto di vista. Capisci?
Questo 6 e mezzo in matematica prendilo, disegnalo, scrivilo e pensalo come insieme di tutto, non come numero. Ricorda una cosa importantissima: il numero non si riferisce mai a te. Le valutazioni numeriche che hai a scuola vanno a valutare LA PROVA, NON LA PERSONA. Se tu prendi 4 un giorno, il 4 non è a Lau. Il 4 è all'oggetto che Lau ha presentato. E' l'oggetto a essere insufficiente. Non sei mai, mai, mai tu insufficiente. Quindi questo 6 e mezzo ricordatelo come un punto in cui ti sei resa conto che non è il numero a definirti; che l'errore ti deve essere prezioso; che il 6 e mezzo non è un voto cattivo; che non.sei.un.peso.per.i.tuoi.genitori.se.non.prendi.sempre.10. Questo 6 e mezzo, se tu lo vuoi, da ricordo triste può diventare un ricordo caro perché oggi tu sei cresciuta. Sei cresciuta oggi, ieri, crescerai domani, ma quando ti renderai conto di ciò che ti ho spiegato crescerai particolarmente perché capirai che la tua dignità non ha nulla a che vedere con una valutazione numerica.
Dai sempre il massimo e sarai sempre in pace con te stessa. Sembra una massima da versione di latino, ma ti assicuro che è così se entri nell'ottica di cui ti ho parlato.
Ti mando un bacione, per qualunque cosa non esitare mai a riscriverci
fammi sapere cosa pensi di tutto questo
ciao <3
Non so se è il tuo caso, ma in molti casi c'è un po' un salto da primo a secondo. Da secondo a terzo per il passaggio al triennio sicuramente si sente molto di più, però può capitare anche fra primo e secondo. Su che argomenti era il compito? Sistemi? Equazioni? Per quale motivo hai sbagliato? Distrazione, ansia o semplicemente non avevi capito qualcosa?
Tu ti impegni, quindi partiamo dal presupposto che hai fatto il massimo e dunque non è colpa tua. Analizziamo le varie motivazioni per cui potrebbe essere andata così:
1) distrazione: perché? magari eri stanca? E' umano, non si tratta di un tuo errore in questo caso. E' stata una tua piccola debolezza, ma non un tuo errore. Magari avevi passato tanto tempo a ripetere e poi non avevi fatto una bella dormita o ti eri solo confusa le idee, anche questo capita.
2) ansia: in questo caso devi lavorare un pochino su questo. Se è un problema di ansia prova a parlarne con i tuoi genitori che potrebbero aiutarti.
3) non avevi capito qualcosa, quindi tu pensavi di aver fatto bene mentre era sbagliato: in questo caso tu non c'entri assolutamente. E' il tuo insegnante o la tua insegnante che non è stato/a evidentemente chiarissimo/a nella spiegazione. In questo caso, provate a parlare con questa persona come classe, magari prova a sentire gli altri: se fa un po' di confusione nella spiegazione ed è un'opinione condivisa potete parlare e risolvere il problema insieme.
Vedi? Ho fatto questo piccolo schema (ovviamente ci sono altre possibili motivazioni ma queste sono le principali) per dimostrarti che se tu hai dato il massimo, ti sei impegnata, e hai studiato, in ogni caso non può essere colpa tua. Magari c'è da migliorare, magari qualcosa non è andato bene; ma non è qualcosa di cui colpevolizzarti in alcuna maniera.
Ti racconto una cosa che mi è rimasta molto impressa: una volta un mio compagno in primo (faccio terzo scientifico ora) prese 3 in matematica. Si demoralizzò molto, proprio come te, perché lui si era impegnato ed era andata così. Il mio professore gli chiese "Tu come vai in matematica?", fingendo di essere arrabbiato, con un aspetto molto serio e severo. Lui rispose "Male".
Il mio professore, guardandolo sempre in modo molto serio, gli disse "No. Tu non vai male in matematica. Tu sei una persona che ha studiato, ha fatto vari compiti e un giorno ha preso 3, ma tu non vai male in matematica".
Lau (Laura?), tu non vai male. Non sei tu ad andare male. Non c'è niente di te che possa non andare, che possa non essere abbastanza: puoi sempre migliorare le tue caratteristiche positive, e allo stesso modo troverai sempre qualche difetto in te. Anche gli altri lo troveranno, così come troveranno caratteristiche positive. E' normale ed è così per tutti noi, assolutamente tutti; ma non sei TU che, qualsiasi voto tu prenda o qualsiasi errore tu faccia (in questo caso non era un brutto voto, assolutamente, credo che dovresti anche entrare in un'ottica un po' più libera da questi schemi nel senso che soprattutto l'anno prossimo il 6 e mezzo diventerà un voto bello in molti casi! E non è stata nemmeno colpa tua per il discorso di prima), sei sbagliata. Non c'è niente di sbagliato in te; può esserci qualcosa da migliorare, ma non qualcosa di sbagliato. Immaginati di essere una tela piena di moltissimi colori bellissimi, dove però non c'è alcun disegno. Tu nella tua vita puoi aggiungere tutti i disegni che vuoi, hai la facoltà di costruirti da sola la tua persona esattamente come vuoi che sia, con tutti i dolori e i fallimenti e le gioie e i successi che avrai nella tua vita e che ci saranno sempre. Ma anche se ora non c'è ancora un disegno che vorresti che ci fosse non significa che tu non possa farlo. Quindi, se una volta è andata male (male sempre relativamente, torno a ripeterti, è sempre più della sufficienza) non implica che non ci siano colori sui quali disegnare. Hai tanti colori in te da sviluppare, e sei tu a farlo, anche con tutti gli errori che compi.
Altro discorso che io ho imparato pochissimo fa e non so come ho fatto a vivere finora: l'errore è molto più importante del successo per noi. Calati nell'ottica giusta: tu sei qui, al liceo scientifico, e sei ancora al secondo anno perché vuoi imparare. Fino al quinto imparerai tante cose, e all'università ancora di più, e in tutta la tua vita, ogni singolo giorno, in ogni singola esperienza, ancora e ancora di più. Ma se tutto va sempre esattamente come vuoi, cosa impari? Non impari nulla. Sembra un discorso retorico, ma è dagli errori che costruisci cose. Immaginati che da quando sei nata nessuno ti abbia mai detto di cambiare qualcosa, anche le cose più stupide: immagina che nessuno ti abbia mai insegnato, per esempio, ad essere educata (esempio banale). Ora non sapresti di non esserlo, ed eventualmente potresti ferire le persone: ma se nessuno ti dicesse che non va bene e che rischi di far male a qualcuno trattandolo male, tu continueresti a farlo e non miglioreresti da questo punto di vista. Capisci?
Questo 6 e mezzo in matematica prendilo, disegnalo, scrivilo e pensalo come insieme di tutto, non come numero. Ricorda una cosa importantissima: il numero non si riferisce mai a te. Le valutazioni numeriche che hai a scuola vanno a valutare LA PROVA, NON LA PERSONA. Se tu prendi 4 un giorno, il 4 non è a Lau. Il 4 è all'oggetto che Lau ha presentato. E' l'oggetto a essere insufficiente. Non sei mai, mai, mai tu insufficiente. Quindi questo 6 e mezzo ricordatelo come un punto in cui ti sei resa conto che non è il numero a definirti; che l'errore ti deve essere prezioso; che il 6 e mezzo non è un voto cattivo; che non.sei.un.peso.per.i.tuoi.genitori.se.non.prendi.sempre.10. Questo 6 e mezzo, se tu lo vuoi, da ricordo triste può diventare un ricordo caro perché oggi tu sei cresciuta. Sei cresciuta oggi, ieri, crescerai domani, ma quando ti renderai conto di ciò che ti ho spiegato crescerai particolarmente perché capirai che la tua dignità non ha nulla a che vedere con una valutazione numerica.
Dai sempre il massimo e sarai sempre in pace con te stessa. Sembra una massima da versione di latino, ma ti assicuro che è così se entri nell'ottica di cui ti ho parlato.
Ti mando un bacione, per qualunque cosa non esitare mai a riscriverci
fammi sapere cosa pensi di tutto questo
ciao <3
Delia
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