L'amico ritrovato. Fred Uhlman
#6022
Il 28/12/2015 isabela di 15 anni ha scritto:
ciao, come compito delle vacanze la prof. di scienze umane ci ha dato il compito di leggere il libro L'AMICO RITROVATO di FRED UHLMAN. alcuni capitoli gli abbiamo letti in classe, e dobbiamo arrivare al capitolo numero 15. letti questi capitoli devo scrivere che tipo di amicizia è nata fra konradin e Hans. poi la devo descrivere con almeno 3 aggettivi e spiegare in che senso. devo dire anche quand'è nata l'amicizia che descrivo. io ho letto i capitoli ma alcuni come ad esempio i capitoli 8-9-10-11 sono descrittivi e non parla dei due ragazzi ma descrive la citta, la casa e i genitori di Hans. non riesco a capire che tipo di amicizia è nata. mi puoi dare una mano? questo libro l'ho letto anche in seconda media, ma, anche se adesso l'ho riletto da capo non riesco a capire che amicizia è e non riesco neanche a trovare degli aggettivi adatti per descriverla. mi potete dare una mano? grazie mille :)La mia risposta:
Ciao!
Beh, l'amicizia che lega i due protagonisti è un'amicizia particolarmente forte perché nata in condizioni difficili, che tendono ad ostacolarla. Il libro è infatti ambientato, come sai, nel periodo della Germania nazista e dei due personaggi principali l'uno è tedesco e l'altro ebreo, quindi puoi facilmente capire come le leggi razziali vigenti a quel tempo abbiano tentato di impedire che il legame tra di loro crescesse spontaneamente; nonostante i loro buoni propositi e la loro sincera vicinanza, hanno dovuto fare i conti con una realtà che non accettava rapporti paritari tra l'uomo ariano (Konradin, il tedesco, in questo caso) e l'uomo 'inferiore' (Hans, l'ebreo).
I due si conoscono a scuola. Konradin, nuovo arrivato nell'istituto, proveniente da una famiglia nobile che sempre gli ha trasmesso un sentimento di superiorità nei confronti dei suoi simili, si mostra scostante e poco disposto al dialogo con gli altri; nonostante ciò, si sente attratto da Hans e, con il pretesto di mostrargli la sua collezione di monete e superando la propria timidezza, riesce a prendere confidenza con il suo futuro amico, con il quale si troverà particolarmente bene e con cui condividerà momenti di gioco leggero e altri di profonda riflessione; parleranno insieme, ad esempio, dell'esistenza o meno di Dio.
Ma presto la loro amicizia sarà sottoposta a dura prova. Ora, ho letto parecchio tempo fa il libro, quindi non lo ricordo tutto perfettamente... Ma mi torna in mente una scena particolare, in cui, se non sbaglio, Hans si crea mille fondate preoccupazioni e timori per invitare l'amico tedesco nella sua casa; i timori derivano ovviamente dall'accoglienza che la sua famiglia, di posizioni antisemite, avrebbe potuto riservargli, all'interno di quel contesto culturale che, come detto, non prevedeva una possibile amicizia tra due persone di 'razze' diverse; e di fatti, se ben ricordo, Konradin si prenderà l'accortezza di fare venire il suo amico nella propria casa solo in assenza dei genitori.
La svolta decisiva si ha con l'avvento di Hitler al potere, nel 1933; i pregiudizi sugli ebrei dilagano sempre più e Hans viene mandato in America per sfuggire all'imminente pericolo; prima che l'amico parta, Konradin scrive gli scrive una lettera in cui, pur affermando la sua stima e il suo affetto nei suoi confronti, si dichiara affascinato dalle teorie hitleriane sulla razza ariana; è il trionfo della società sul singolo. Anche Konradin è stato 'traviato' e la loro amicizia è stata stroncata sul nascere dal contesto culturale circostante. Nonostante ciò, una nota di riscatto nel finale; qui Hans, ormai adulto, decide di informarsi sul destino del vecchio amico, e viene a sapere che è stato giustiziato, perché implicato nel piano i uccidere Hitler.
Quindi, il loro è un rapporto sincero, che nasce spontaneamente e si sviluppa con forza, e che però è venato da un grande elemento di tristezza, per il destino al quale è segnato. Alla realtà del tempo non si poteva sfuggire...
Spero di essere stata utile, a presto! (gran ben libro, leggitelo per bene!!)
Beh, l'amicizia che lega i due protagonisti è un'amicizia particolarmente forte perché nata in condizioni difficili, che tendono ad ostacolarla. Il libro è infatti ambientato, come sai, nel periodo della Germania nazista e dei due personaggi principali l'uno è tedesco e l'altro ebreo, quindi puoi facilmente capire come le leggi razziali vigenti a quel tempo abbiano tentato di impedire che il legame tra di loro crescesse spontaneamente; nonostante i loro buoni propositi e la loro sincera vicinanza, hanno dovuto fare i conti con una realtà che non accettava rapporti paritari tra l'uomo ariano (Konradin, il tedesco, in questo caso) e l'uomo 'inferiore' (Hans, l'ebreo).
I due si conoscono a scuola. Konradin, nuovo arrivato nell'istituto, proveniente da una famiglia nobile che sempre gli ha trasmesso un sentimento di superiorità nei confronti dei suoi simili, si mostra scostante e poco disposto al dialogo con gli altri; nonostante ciò, si sente attratto da Hans e, con il pretesto di mostrargli la sua collezione di monete e superando la propria timidezza, riesce a prendere confidenza con il suo futuro amico, con il quale si troverà particolarmente bene e con cui condividerà momenti di gioco leggero e altri di profonda riflessione; parleranno insieme, ad esempio, dell'esistenza o meno di Dio.
Ma presto la loro amicizia sarà sottoposta a dura prova. Ora, ho letto parecchio tempo fa il libro, quindi non lo ricordo tutto perfettamente... Ma mi torna in mente una scena particolare, in cui, se non sbaglio, Hans si crea mille fondate preoccupazioni e timori per invitare l'amico tedesco nella sua casa; i timori derivano ovviamente dall'accoglienza che la sua famiglia, di posizioni antisemite, avrebbe potuto riservargli, all'interno di quel contesto culturale che, come detto, non prevedeva una possibile amicizia tra due persone di 'razze' diverse; e di fatti, se ben ricordo, Konradin si prenderà l'accortezza di fare venire il suo amico nella propria casa solo in assenza dei genitori.
La svolta decisiva si ha con l'avvento di Hitler al potere, nel 1933; i pregiudizi sugli ebrei dilagano sempre più e Hans viene mandato in America per sfuggire all'imminente pericolo; prima che l'amico parta, Konradin scrive gli scrive una lettera in cui, pur affermando la sua stima e il suo affetto nei suoi confronti, si dichiara affascinato dalle teorie hitleriane sulla razza ariana; è il trionfo della società sul singolo. Anche Konradin è stato 'traviato' e la loro amicizia è stata stroncata sul nascere dal contesto culturale circostante. Nonostante ciò, una nota di riscatto nel finale; qui Hans, ormai adulto, decide di informarsi sul destino del vecchio amico, e viene a sapere che è stato giustiziato, perché implicato nel piano i uccidere Hitler.
Quindi, il loro è un rapporto sincero, che nasce spontaneamente e si sviluppa con forza, e che però è venato da un grande elemento di tristezza, per il destino al quale è segnato. Alla realtà del tempo non si poteva sfuggire...
Spero di essere stata utile, a presto! (gran ben libro, leggitelo per bene!!)
Corin
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