Nostalgia delle elementari
#5497
Il 16/10/2015 Marcolino di 11 anni ha scritto:
Faccio la prima media e ho nostalgia delle elementari. I professori qui sono molto più severi, non ho più le maestre mamme delle elementari, danno molti più compiti, e le materie sono molto più pesanti. Come devo fare? Vorrei tornare alle elementariLa mia risposta:
Ciao Marcolino,
sai da cosa deriva questa nostalgia? Deriva dal fatto che ti manca la tua infanzia, quando eri più piccolo, più bambino. Quando gli altri ti trattavano come tale e non si aspettavano da te certe cose.
Ti mancano le tue maestre perché loro si ponevano con te come delle mamme, perché eri piccolo e quindi sapevano non era ancora il momento di trattarti "da grande". Adesso invece le professoresse sanno che stai crescendo, sei ormai entrato nell'adolescenza e quindi se devono ti sgridano per bene, ti fanno notare più duramente quando sbagli, sono severe e si pongono a te come persone adulte a cui tu devi dare rispetto.
Questo significa crescere ed è normale tu stia provando queste sensazioni spiacevoli; ma crescere ha anche altri lati positivi ed è su questo che devi concentrarti. Essere trattati da persone più grandi non è solo un male e solo capendo questo riuscirai a vivere serenamente le medie e ad accettare il fatto che stai crescendo.
Pensaci un attimo. Quante volte da bambino avresti voluto che gli altri ascoltassero quello che avevi da dire? Che prendessero sul serio i tuoi pensieri, punti di vista, il tuo parere? E quante volte avresti voluto poter fare le cose da solo, magari andare a prendere un gelato con un tuo amico vicino casa, ecc? Crescere significa potersi mettere in gioco, poter prendersi le proprie responsabilità e agire secondo il proprio giudizio.
Forse adesso tutto ciò ti sembra un'assurdità e vorresti solo tornare indietro, ma sono sicura che ben presto riuscirai a capire che camminare con le proprie gambe e essere trattati "da grandi" da chi vogliamo bene e stimiamo è anche molto gratificante e ci fa sentire bene. Poi, lascia ti dica una cosa: crescere non significa non essere più bambini, ma semplicemente comportarsi meno da tali. Il segreto infatti è crescere rimanendo bambini nel cuore, nel preservare la purezza, spontaneità e naturalezza di quella fase di vita.
Ti faccio un esempio. Un giorno ti capiterà di non fare i compiti; allora andrai dall'insegnante e le dirai "Professoressa non sono riuscito a fare i compiti per oggi perché non sono stato bene. mi dispiace: glieli porterò domani". Questo sarà un atto da persona MATURA, ADULTA, che si prende le proprie responsabilità. Ma allo stesso tempo avrai agito con ONESTA' e SINCERITA' e sono qualità tipiche dei bambini (che non mentono e dicono le cose con naturalezza).
Spero di averti fatto stare meglio...
Ciao!
sai da cosa deriva questa nostalgia? Deriva dal fatto che ti manca la tua infanzia, quando eri più piccolo, più bambino. Quando gli altri ti trattavano come tale e non si aspettavano da te certe cose.
Ti mancano le tue maestre perché loro si ponevano con te come delle mamme, perché eri piccolo e quindi sapevano non era ancora il momento di trattarti "da grande". Adesso invece le professoresse sanno che stai crescendo, sei ormai entrato nell'adolescenza e quindi se devono ti sgridano per bene, ti fanno notare più duramente quando sbagli, sono severe e si pongono a te come persone adulte a cui tu devi dare rispetto.
Questo significa crescere ed è normale tu stia provando queste sensazioni spiacevoli; ma crescere ha anche altri lati positivi ed è su questo che devi concentrarti. Essere trattati da persone più grandi non è solo un male e solo capendo questo riuscirai a vivere serenamente le medie e ad accettare il fatto che stai crescendo.
Pensaci un attimo. Quante volte da bambino avresti voluto che gli altri ascoltassero quello che avevi da dire? Che prendessero sul serio i tuoi pensieri, punti di vista, il tuo parere? E quante volte avresti voluto poter fare le cose da solo, magari andare a prendere un gelato con un tuo amico vicino casa, ecc? Crescere significa potersi mettere in gioco, poter prendersi le proprie responsabilità e agire secondo il proprio giudizio.
Forse adesso tutto ciò ti sembra un'assurdità e vorresti solo tornare indietro, ma sono sicura che ben presto riuscirai a capire che camminare con le proprie gambe e essere trattati "da grandi" da chi vogliamo bene e stimiamo è anche molto gratificante e ci fa sentire bene. Poi, lascia ti dica una cosa: crescere non significa non essere più bambini, ma semplicemente comportarsi meno da tali. Il segreto infatti è crescere rimanendo bambini nel cuore, nel preservare la purezza, spontaneità e naturalezza di quella fase di vita.
Ti faccio un esempio. Un giorno ti capiterà di non fare i compiti; allora andrai dall'insegnante e le dirai "Professoressa non sono riuscito a fare i compiti per oggi perché non sono stato bene. mi dispiace: glieli porterò domani". Questo sarà un atto da persona MATURA, ADULTA, che si prende le proprie responsabilità. Ma allo stesso tempo avrai agito con ONESTA' e SINCERITA' e sono qualità tipiche dei bambini (che non mentono e dicono le cose con naturalezza).
Spero di averti fatto stare meglio...
Ciao!
Fogny
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