Domanda
#29753
Il 18/10/2022 Nicole di 35 anni ha scritto:
Ciao ragazzi/e,sono la mamma di una ragazza di 15 anni che frequenta il secondo anno di liceo scientifico. Lei è sempre andata bene a scuola, ma il primo anno di superiori è stato davvero durettino (psicologicamente).
Ora ha iniziato, col suo consueto entusiasmo, il secondo anno del liceo.
Arriva la prima verifica di storia.
Prof. nuova, che però non le dispiace.
Mia figlia dice di star attenta in classe, a casa studia con volontà (la sento ripetere ad alta voce) e si sente "confident" sull'esito della verifica perché ha risposto a tutto.
Arriva il voto: ed è un "misreo" 6 e 1/2.
Neanche a dirlo, è dispiaciuta, scocciata e un po' giù. E' molto conscia che il suo problema sia l'esposizione, la capacità di esprimere per iscritto i concetti che studia.
Ma io da genitore non so cosa fare. Non so più cosa dirle a riguardo. Punto tutto sul fatto che il tempo la aiuterà a trovare il metodo migliore e più in generale a migliorarsi, ma ciò che mi "spaventa" di più è la possibilità che lei si scoraggi.
Avete suggerimenti da darmi? Vale la pena cercare un tutor che la aiuti a trovare un metodo di studio efficace?
Vi ringrazio per qualunque risposta mi darete.
Anche noi genitori a volte abbiamo bisogno di un "pat pat" sulla spalla ;)
La mia risposta:
Buongiorno Nicole,
quando si tratta di scuole superiori impegnative come i Licei classico e scientifico, le difficoltà in una o più materie sono parte integrante del percorso scolastico e sono inevitabili per quasi tutti gli studenti.
Alle volte queste difficoltà si risolvono col tempo e con piccoli aggiustamenti nello studio fatti autonomamente dagli stessi ragazzi che pian piano imparano dai loro errori e modificano il modo di studiare.
Altre volte invece, non è tanto il metodo di studio, quanto la comprensione di quello che si studia, che magari poggia su argomenti che non sono stati ben capiti o assimilati e in questo caso è indispensabile l'aiuto esterno di qualche ora di ripetizione per colmare le lacune e riprendere dimestichezza con gli argomenti.
Da quello che mi dice il problema di sua figlia non è uno di questi due ma è un po' oltre, cioè nel momento in cui viene chiamata a rispondere.
Se si tratta di una prova scritta potrebbe chiedere di parlare con l'insegnante della verifica per capire cosa c'è che non va, se è carente nella esposizione o se invece c'è dell'altro.
C'è anche una cosa importante da dire e cioè che in un liceo, e soprattutto dal secondo anno in poi, i professori non chiedono più "quello che è scritto nel libro" ma vogliono che i ragazzi facciano uno scatto di approfondimento nello studio e cioè che lo studio vada più in profondità e che diventi più trasversale tra gli argomenti e tra le materie, che le cose studiate non siano solo "imparate" ma che siano "assimilate" cioè capite nel profondo e fatte proprie, come se le si conoscesse da sempre.
Quando si tratta di storia e filosofia, poi, la conoscenza deve essere un tutt'uno, cioè i ragazzi devono imparare a collegare i fatti (anche se studiati a settimane di distanza), a fare connessioni tra gli avvenimenti e comprendere le ragioni che stanno alla base dei fatti o delle idee, in poche parole lo studio deve trasformarsi in uno studio "critico" in comprensione e lasciare per sempre la superficiale conoscenza dei fatti che era richiesta fino a quel momento.
Penso che sua figlia, anche se delusa, avrà sicuramente imparato qualcosa da questo voto e inizierà a cambiare il suo approccio allo studio.
Questo lavoro di limatura e cambiamento del metodo con cui studia la storia sarà sicuramente più facile se andrà a chiedere all'insegnante il motivo di quella valutazione, senza timori e senza vergogna perché è l'unico modo per capire davvero cosa c'è da modificare.
Non so se sia facile da trovare un insegnante di ripetizione per storia, ma potrebbe esserle utile avere qualcuno che la guidi in questo cambiamento di prospettiva nello studio e questo è l'unico consiglio che mi sento di dare, perché tante volte certi cambiamenti sono difficili se si deve fare tutto da soli senza guida...
quando si tratta di scuole superiori impegnative come i Licei classico e scientifico, le difficoltà in una o più materie sono parte integrante del percorso scolastico e sono inevitabili per quasi tutti gli studenti.
Alle volte queste difficoltà si risolvono col tempo e con piccoli aggiustamenti nello studio fatti autonomamente dagli stessi ragazzi che pian piano imparano dai loro errori e modificano il modo di studiare.
Altre volte invece, non è tanto il metodo di studio, quanto la comprensione di quello che si studia, che magari poggia su argomenti che non sono stati ben capiti o assimilati e in questo caso è indispensabile l'aiuto esterno di qualche ora di ripetizione per colmare le lacune e riprendere dimestichezza con gli argomenti.
Da quello che mi dice il problema di sua figlia non è uno di questi due ma è un po' oltre, cioè nel momento in cui viene chiamata a rispondere.
Se si tratta di una prova scritta potrebbe chiedere di parlare con l'insegnante della verifica per capire cosa c'è che non va, se è carente nella esposizione o se invece c'è dell'altro.
C'è anche una cosa importante da dire e cioè che in un liceo, e soprattutto dal secondo anno in poi, i professori non chiedono più "quello che è scritto nel libro" ma vogliono che i ragazzi facciano uno scatto di approfondimento nello studio e cioè che lo studio vada più in profondità e che diventi più trasversale tra gli argomenti e tra le materie, che le cose studiate non siano solo "imparate" ma che siano "assimilate" cioè capite nel profondo e fatte proprie, come se le si conoscesse da sempre.
Quando si tratta di storia e filosofia, poi, la conoscenza deve essere un tutt'uno, cioè i ragazzi devono imparare a collegare i fatti (anche se studiati a settimane di distanza), a fare connessioni tra gli avvenimenti e comprendere le ragioni che stanno alla base dei fatti o delle idee, in poche parole lo studio deve trasformarsi in uno studio "critico" in comprensione e lasciare per sempre la superficiale conoscenza dei fatti che era richiesta fino a quel momento.
Penso che sua figlia, anche se delusa, avrà sicuramente imparato qualcosa da questo voto e inizierà a cambiare il suo approccio allo studio.
Questo lavoro di limatura e cambiamento del metodo con cui studia la storia sarà sicuramente più facile se andrà a chiedere all'insegnante il motivo di quella valutazione, senza timori e senza vergogna perché è l'unico modo per capire davvero cosa c'è da modificare.
Non so se sia facile da trovare un insegnante di ripetizione per storia, ma potrebbe esserle utile avere qualcuno che la guidi in questo cambiamento di prospettiva nello studio e questo è l'unico consiglio che mi sento di dare, perché tante volte certi cambiamenti sono difficili se si deve fare tutto da soli senza guida...
Sophora
Hashtag automatici:
#varie
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