Festa del maiale
#271
Il 14/12/2011 Meggy di 15 anni ha scritto:
Domanda privata
La mia risposta:
Ciao Margherita, ovviamente rendo la tua domanda privata visto il contenuto sgradevole che hai riportato per via delle parole poco eleganti.
Premetto che ho risposto in ritardo al tuo messaggio a causa del poco tempo di questi giorni. Questo messaggio mi ha fatto inorridire per entrambi gli "schieramenti" che si sono creati e anche se qualcuno potrebbe dire "facile così", io non sono schierata da nessuna parte.
Ritengo fortemente che nessuno abbia in mano la verità, ma d'altro canto penso che c'è chi magari ha detto cose più assennate e ragionevoli.
Innanzitutto mi fa rabbrividire quando affermi che "viene ucciso SOLO con un colpo di pistola, non se ne accorge neppure" e soprattutto "a scopo didattico". Mi chiedo come si possa dire che un essere vivente non si accorga, non senta di stare per morire; mi chiedo come si possa essere certi di questa sensazione. Poi quello che mi lascia perplessa - alquanto perplessa - è dire che vi serve per fare esperienza, che è fondamentale per chi esce dall'agrario saper macellare gli animali. Mi sembra di essere in un manicomio in preda al delirio di mille folli. E almeno io non sto offendendo nessuno con parolacce, nè con minacce di morte, nè augurando del male a chi non la pensa come me.
Mi sembra che sia un delirio comune questo, che questa nostra società sia davvero preda di un male profondo e che avvolge tutti. Questo lo dico perché leggo messaggi come "spariamo al maiale tanto non soffre" "ci serve sapere come macellare gli animali a noi che facciamo l'agrario" vengono scritti da ragazzi che vanno a scuola, dove si dovrebbe insegnare a costruire una società di sani principi.
E diciamocelo chiaramente: io a mia figlia non insegnerei mai che uccidere un maiale è giusto, che se gli sparo lui non soffre, che quando andrà al liceo dovrà fare esperienze di questo genere per imparare qualcosa. Per me le esperienze DIDATTICHE sono ben altre!!! Ci sarà un motivo per cui gli studenti della mia scuola che vogliono fare archeologia all'università non imparano a scavare sotto terra durante le ore scolastiche, ma lo vanno a fare in estate con uno stage regolare, offerto dalla scuola, come offerta formativa aggiuntiva?
Ci sarà un motivo per cui ad esempio io, che da grande aspiro a fare il chirurgo, non mi metto a fare autopsie su rane, criceti, cani, gatti o addirittura esseri umani?
Sinceramente penso che più che un'esperienza formativa, sia semplicemente uno dei soliti riti tribali che si fanno nelle città; in cui la gente si riunisce per sfamare i propri palati in compagnia, divertendosi, facendo baldoria, autoconvincendosi che va tutto bene, che il maiale che hanno visto morire è andato nel Limbo ballando la salsa come un bambino che gioca alla Playstation.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole ovviamente, nessuno dice come uno deve vivere, cosa deve fare, come deve pensare. Penso soltanto che un conto sia imparare a macellare un animale con uno stage di lavoro presso una macello, un conto sia farlo a scuola, un'istituzione pubblica, dove si presuppone che venga insegnato qualcosa. Ma non a uccidere animali SENZA FARLI SOFFRIRE, poiché visto che si tratta di un problema etico delicato, che coinvolge la sensibilità di persone e che riguarda l'educazione di una società - secondo me - sarebbe proprio da evitare.
Invece di insegnarvi questo e con la scusa di farvi divertire come se foste in una sagra, sarebbe più utile insegnarvi diritto, così che quando uscite da scuola almeno non venite fregati.
La scuola più che soffermarsi a farvi fare esperienze perché altrimenti usciti dall'agrario non sapete mungere le mucche, dovrebbe insegnarvi l'importanza di un libro da leggere.
Poi, osservazione ridicola e patetica, voi usciti dall'agrario non sapete mungere le mucche.... perché quelli usciti da un socio-biologico sanno già fare gli fisioterapisti? No, non lo sanno fare. Ma la scuola organizza degli stage presso delle A.S.L.
Purtroppo su grande parte delle cose che ho letto nella tua domanda, devo dare ragione a quelli che definite "animalisti" o "mangia verdura". Per me sono persone che hanno un modo di ragionare diverso, a cui magari sono più affine. Ho visto anche io video di animali torturati senza pietà, ma questo fa parte della natura malvagia dell'uomo e non mi fa più scandalizzare.
Ma visto che siamo una società moderna, forse dovremmo dimostrarlo anche dal punto di vista intellettuale; magari dovremmo cominciare a pensare che gli animali hanno un'anima e, come ci ha già dimostrato la scienza, sperimentano emozioni. Noi non possiamo capirle veramente eppure TUTTI qui credono di aver capito tutto.
Per me la vita di un animale non umano vale quanto quella di un animale umano, visto che non mi ritengo superiore agli altri esseri viventi. Ciò che mi sconcerta è pensare che a questi esseri viventi che respirano, soffrono e sanno esere felici come noi, vengano inflitte torture e costrizioni (pensa ai cavalli costretti a girare in tondo per accontentare il capriccio di esseri umani in cerca di gloria), cose per cui le istituzioni internazionali si sono battuti per evitarle agli uomini. Bene, anche gli animali non si meritano ciò.
Ma queste sono tutte riflessioni che non c'entrano niente con la questione dell'uccisione del maiale per fare un'esperienza didattica a scuola; quelle sono digressioni di persone che vogliono avere ragione a tutti i costi.
Io penso che bisognerebbe ritrovare un po' di razionalità. La domanda è: è giusto insegnare a scuola ciò? Davvero questa è un'esperienza didattica? Davvero fa parte del percorso scolastico?
Beh, secondo me qui bisogna ritrovare il senso della scuola e di che cos'è la didattica.
La scuola ci da gli strumenti più o meno giusti per leggere, interpretare e affrontare la realtà; non dovrebbe farne passare per vere, autentiche e assolute alcune. Tocca a noi poi scegliere quale realtà seguire e come giudicarla ecc.
Probabilmente ti aspettavi una risposta diversa e questa non ti soddisferà, ma è l'unica risposta possibile che ho da darti ora come ora.
Ciao Meggy e un consiglio: non farti coinvolgere da queste maree, prova a costruirti una tua zattera con cui "volare" sull'acqua...
Premetto che ho risposto in ritardo al tuo messaggio a causa del poco tempo di questi giorni. Questo messaggio mi ha fatto inorridire per entrambi gli "schieramenti" che si sono creati e anche se qualcuno potrebbe dire "facile così", io non sono schierata da nessuna parte.
Ritengo fortemente che nessuno abbia in mano la verità, ma d'altro canto penso che c'è chi magari ha detto cose più assennate e ragionevoli.
Innanzitutto mi fa rabbrividire quando affermi che "viene ucciso SOLO con un colpo di pistola, non se ne accorge neppure" e soprattutto "a scopo didattico". Mi chiedo come si possa dire che un essere vivente non si accorga, non senta di stare per morire; mi chiedo come si possa essere certi di questa sensazione. Poi quello che mi lascia perplessa - alquanto perplessa - è dire che vi serve per fare esperienza, che è fondamentale per chi esce dall'agrario saper macellare gli animali. Mi sembra di essere in un manicomio in preda al delirio di mille folli. E almeno io non sto offendendo nessuno con parolacce, nè con minacce di morte, nè augurando del male a chi non la pensa come me.
Mi sembra che sia un delirio comune questo, che questa nostra società sia davvero preda di un male profondo e che avvolge tutti. Questo lo dico perché leggo messaggi come "spariamo al maiale tanto non soffre" "ci serve sapere come macellare gli animali a noi che facciamo l'agrario" vengono scritti da ragazzi che vanno a scuola, dove si dovrebbe insegnare a costruire una società di sani principi.
E diciamocelo chiaramente: io a mia figlia non insegnerei mai che uccidere un maiale è giusto, che se gli sparo lui non soffre, che quando andrà al liceo dovrà fare esperienze di questo genere per imparare qualcosa. Per me le esperienze DIDATTICHE sono ben altre!!! Ci sarà un motivo per cui gli studenti della mia scuola che vogliono fare archeologia all'università non imparano a scavare sotto terra durante le ore scolastiche, ma lo vanno a fare in estate con uno stage regolare, offerto dalla scuola, come offerta formativa aggiuntiva?
Ci sarà un motivo per cui ad esempio io, che da grande aspiro a fare il chirurgo, non mi metto a fare autopsie su rane, criceti, cani, gatti o addirittura esseri umani?
Sinceramente penso che più che un'esperienza formativa, sia semplicemente uno dei soliti riti tribali che si fanno nelle città; in cui la gente si riunisce per sfamare i propri palati in compagnia, divertendosi, facendo baldoria, autoconvincendosi che va tutto bene, che il maiale che hanno visto morire è andato nel Limbo ballando la salsa come un bambino che gioca alla Playstation.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole ovviamente, nessuno dice come uno deve vivere, cosa deve fare, come deve pensare. Penso soltanto che un conto sia imparare a macellare un animale con uno stage di lavoro presso una macello, un conto sia farlo a scuola, un'istituzione pubblica, dove si presuppone che venga insegnato qualcosa. Ma non a uccidere animali SENZA FARLI SOFFRIRE, poiché visto che si tratta di un problema etico delicato, che coinvolge la sensibilità di persone e che riguarda l'educazione di una società - secondo me - sarebbe proprio da evitare.
Invece di insegnarvi questo e con la scusa di farvi divertire come se foste in una sagra, sarebbe più utile insegnarvi diritto, così che quando uscite da scuola almeno non venite fregati.
La scuola più che soffermarsi a farvi fare esperienze perché altrimenti usciti dall'agrario non sapete mungere le mucche, dovrebbe insegnarvi l'importanza di un libro da leggere.
Poi, osservazione ridicola e patetica, voi usciti dall'agrario non sapete mungere le mucche.... perché quelli usciti da un socio-biologico sanno già fare gli fisioterapisti? No, non lo sanno fare. Ma la scuola organizza degli stage presso delle A.S.L.
Purtroppo su grande parte delle cose che ho letto nella tua domanda, devo dare ragione a quelli che definite "animalisti" o "mangia verdura". Per me sono persone che hanno un modo di ragionare diverso, a cui magari sono più affine. Ho visto anche io video di animali torturati senza pietà, ma questo fa parte della natura malvagia dell'uomo e non mi fa più scandalizzare.
Ma visto che siamo una società moderna, forse dovremmo dimostrarlo anche dal punto di vista intellettuale; magari dovremmo cominciare a pensare che gli animali hanno un'anima e, come ci ha già dimostrato la scienza, sperimentano emozioni. Noi non possiamo capirle veramente eppure TUTTI qui credono di aver capito tutto.
Per me la vita di un animale non umano vale quanto quella di un animale umano, visto che non mi ritengo superiore agli altri esseri viventi. Ciò che mi sconcerta è pensare che a questi esseri viventi che respirano, soffrono e sanno esere felici come noi, vengano inflitte torture e costrizioni (pensa ai cavalli costretti a girare in tondo per accontentare il capriccio di esseri umani in cerca di gloria), cose per cui le istituzioni internazionali si sono battuti per evitarle agli uomini. Bene, anche gli animali non si meritano ciò.
Ma queste sono tutte riflessioni che non c'entrano niente con la questione dell'uccisione del maiale per fare un'esperienza didattica a scuola; quelle sono digressioni di persone che vogliono avere ragione a tutti i costi.
Io penso che bisognerebbe ritrovare un po' di razionalità. La domanda è: è giusto insegnare a scuola ciò? Davvero questa è un'esperienza didattica? Davvero fa parte del percorso scolastico?
Beh, secondo me qui bisogna ritrovare il senso della scuola e di che cos'è la didattica.
La scuola ci da gli strumenti più o meno giusti per leggere, interpretare e affrontare la realtà; non dovrebbe farne passare per vere, autentiche e assolute alcune. Tocca a noi poi scegliere quale realtà seguire e come giudicarla ecc.
Probabilmente ti aspettavi una risposta diversa e questa non ti soddisferà, ma è l'unica risposta possibile che ho da darti ora come ora.
Ciao Meggy e un consiglio: non farti coinvolgere da queste maree, prova a costruirti una tua zattera con cui "volare" sull'acqua...
Fogny
Hashtag automatici:
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