Il Gomitolo

Ciao Giulia,
te la spiego io la poesia di D'Annunzio (ricorda che anche la D è maiuscola, casomai ti dovesse capitare un compito, ultimamente una mia amica è stata penalizzata in un compito per questo) che l'ho studiata da poco, fermo restando che questa spiegazione deve servire a TE per capire, non da ricopiare, non da compito. Anche per questo non la scrivo sotto forma di commento ma te la spiego in maniera del tutto colloquiale. :P
Questa poesia, a prescindere dallo schema sintattico, è una poesia che ha valore profondo. Non direi tanto metaforico, perché non è metaforico.
L'argomento della poesia è l'amore durante la pioggia. I due innamorati, D'Annunzio ed Ermione, sulla quale tornerò in seguito, sono in una pineta che si presuppone sia vicino al mare perché al verso 11 dice "tamerìci salmastre ed arse", il che significa che intanto le tamerìci sono specie arboree del Mediterraneo, salmastre significa che sono vicino al mare ed arse che non pioveva da un bel po' e che quindi questo è un bel temporale estivo.
Hai mai visto un temporale estivo? E' precisamente come D'Annunzio lo descrive.
La foresta è descritta benissimo da lui, regna un'atmosfera IDILLIACA. Devi sapere che D'Annunzio utilizzava moltissimo il rimando alla mitologia, poiché lui era convinto di essere IL poeta che doveva portare la letteratura e la poesia allo splendore dell'età di Dante. Ermione è appunto un nome mitologico, antico, proprio per portare a questa atmosfera idilliaca, di favola, di sogno. In questo caso Ermione non era nessuno in particolare, era solo l'ideale di donna come Laura per Petrarca, per dirti, anche se si pensa che potrebbe essere riferito a una delle sue numerose compagne come Eleonora Duse. Le condizioni spazio-temporali si annullano. Questa poesia potrebbe essere ambientata oggi come nell'età classica greca, questa poesia NON HA TEMPO: anche per questo D'Annunzio ha indicato il luogo in cui si svolge ma non il tempo, in nessun passaggio.
Infatti, al verso 32, così come alla fine dal verso 125 al 128, si riprende sia il tema mitologia-Ermione che la favola bella (la favola d'amore, significa l'amore) del passato, del presente, eterna.
In questa poesia è mooolto utilizzata la ripetizione. All'inizio di ogni strofa c'è un'affermazione ("Non s'ode voce del mare", verso 80), un comando ("Taci", "Ascolta", verso 1) o delle domande ("Odi?" verso 33) al fine di ricordare che TUTTI SONO COMPARTECIPI: natura e amanti. Gli amanti (come dice anche dal verso 20 a 28, i volti silvani, le mani ignude, i vestimenti leggieri) sono PARTE della natura, semplice, pura e leggera come la natura.
La poesia è fondata tutta su una scena come fotografica: ci si immagina perfettamente il luogo, la scena e le sensazioni che si proverebbero stando lì.
Nella seconda parte della poesia, da verso 33 in poi, ti rendi conto che questa poesia è letteralmente scritta attraverso i 5 sensi. Trovi di tutto: suoni, vista, odori, gusto (guarda dal verso 100 a 110 se non ci credi xD) e anche sensazioni tattili.
C'è grande abbondanza di onomatopee, quelle parole che richiamano un suono, che creano un importantissimo ritmo musicale. Se leggi la poesia ad alta voce sembra veramente una musica, potresti quasi tenere il tempo. Musica e poesia si fondono.
Dal verso 97 al verso 115 è perfettamente chiaro come gli amanti (specialmente Ermione, ma solo perché è visto dal punto di vista di D'Annunzio, magari Ermione potrebbe raccontarcela diversamente, chissà) si fondono nella natura. Ermione è paragonata ad un frutto degli alberi che esce dal legno, il suo cuore è come una pesca, gli occhi sono come sorgenti nell'erba, i denti nelle gengive sono come mandorle acerbe.

Questo è tutto ciò che mi viene in mente, o almeno tutto ciò di importante che non sia eccessivamente scontato. Spero davvero di esserti stata utile…Ciao :)