Domanda
#15370
Il 05/06/2018 Clarissa di 15 anni ha scritto:
Innanzitutto, ringrazio tantissimo Sophora per la risposta numero 15316. Oggi sono stata interrogata, ma non è andata esattamente come avrei voluto (anche se il voto ancora non lo so). Il mio problema (che alle medie non ho mai avuto) è che durante le interrogazioni parlo troppo velocemente e risulto quindi incomprensibile. È come se tutte le parole dovessero uscirmi di bocca senza il tempo di organizzarle, e parlando in questo modo, come dicono giustamente anche i professori, non valorizzo ciò che dico, ma ripeto apparentemente senza capire. Consigli per esercitarmi a parlare lentamente, scandendo bene le parole? GrazieLa mia risposta:
Ciao Clarissa, sono felice di esser stata utile, sai, sono l'ultima arrivata e sono ancora inesperta di questo nuovo mondo, quindi mi fa davvero piacere esserti stata d'aiuto!
Veniamo all'altro problema...
Ti capisco! Aaaahhh come ti capisco!! Tu non hai idea di quanto! Mi succedeva la stessa identica cosa mentre ripetevo a casa l'esposizione della mia tesi di laurea. Parlavo talmente velocemente che arrivavo a metà col fiato corto come se avessi fatto le scale di corsa e dovevo fermarmi! :-D ma mica potevo farlo davanti alla commissione!
L'unico modo che ho trovato per "darmi una calmata" è stato, prima di tutto di prestarmi attenzione, ovvero, sapendo di avere la tendenza a correre, di tenermi sott'occhio da sola, concentrandomi su di me per rallentare la sequenza delle parole in uscita dalla gola...
Poi... di mettermi in testa che non dovevo dimostrare di sapere (era sottinteso) ma che dovevo spiegare a loro (che avevano si letto la tesi ma dovevano poter seguire il discorso come fosse una lezione mai ascoltata) quello che avevo fatto.
Quindi cara Clarissa l'unico consiglio che posso darti è di metterti con la mente nella condizione di ascoltarti anche col corpo non solo con le orecchie, e di affrontare le interrogazioni non come dimostrazione di tutto ciò che sai ma come esposizione di ciò che si deve sapere in base a quanto ti viene chiesto con la domanda.
Insomma, quando sei sotto interrogazione, non inserire il pilota automatico ma resta concentrata sulle tue azioni e reazioni, certo, all'inizio sarà difficile e non ci riuscirai per tutta l'interrogazione ma vedrai che ora che sai di avere questo problema riuscirai a prestarci attenzione e migliorare... Di interrogazione in interrogazione!
Veniamo all'altro problema...
Ti capisco! Aaaahhh come ti capisco!! Tu non hai idea di quanto! Mi succedeva la stessa identica cosa mentre ripetevo a casa l'esposizione della mia tesi di laurea. Parlavo talmente velocemente che arrivavo a metà col fiato corto come se avessi fatto le scale di corsa e dovevo fermarmi! :-D ma mica potevo farlo davanti alla commissione!
L'unico modo che ho trovato per "darmi una calmata" è stato, prima di tutto di prestarmi attenzione, ovvero, sapendo di avere la tendenza a correre, di tenermi sott'occhio da sola, concentrandomi su di me per rallentare la sequenza delle parole in uscita dalla gola...
Poi... di mettermi in testa che non dovevo dimostrare di sapere (era sottinteso) ma che dovevo spiegare a loro (che avevano si letto la tesi ma dovevano poter seguire il discorso come fosse una lezione mai ascoltata) quello che avevo fatto.
Quindi cara Clarissa l'unico consiglio che posso darti è di metterti con la mente nella condizione di ascoltarti anche col corpo non solo con le orecchie, e di affrontare le interrogazioni non come dimostrazione di tutto ciò che sai ma come esposizione di ciò che si deve sapere in base a quanto ti viene chiesto con la domanda.
Insomma, quando sei sotto interrogazione, non inserire il pilota automatico ma resta concentrata sulle tue azioni e reazioni, certo, all'inizio sarà difficile e non ci riuscirai per tutta l'interrogazione ma vedrai che ora che sai di avere questo problema riuscirai a prestarci attenzione e migliorare... Di interrogazione in interrogazione!
Sophora
Hashtag automatici:
#varie
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