Questioni e dubbi religiosi

Domanda

#787 Il 31/01/2017 Luis di 54 anni ha scritto:
Spesso sembra di essere sospesi: da un lato la vanità di ogni preoccupazione, l'inutilità dell'affannarsi, dall'altro l'"obbligo morale" di non sprecare il tempo, di impiegare i propri talenti.
Ma, in questo momento solo i bambini, con la loro freschezza, l'innocenza e la meraviglia verso il mondo, mi fanno dimenticare l'incoprensibilità della vita.
Con loro...la vita fa meno paura.

Per me è' più difficile vivere, che morire.

Chiedo scusa per questi tristi pensieri. Ma da qualche anno "si è come tolto un velo davanti a me", e ritrovare il senso...o forse trovare delle risposte...

Grazie comunque, se potrò avere qualche parola di sostegno.

La mia risposta:

Ciao, Luis.    Anche secondo me è più difficile vivere che morire, ma solo se non si è trvato il senso profondo della vita. E questo senso è vero se è a livello spirituale perchè riempie il nostro spirito, mentre il materiale riempie solo le nostre ore rendendole spesso pesanti.
E' pur vero che spesso siamo più invischiati e sedotti dalle cose materiali, ma ciò non raggiunge il punto essenziale che è il cuore e la mente.
Io credo che possiamo essere avvolti anche dalla frenesia dell'azione materiale senza rimpianti o peggio, se il nostro agire frenetico è mosso da un motivo spirituale profondo; e di questo il più profondo è l'amore. Da un amore umano r terreno fino all'Amore di Dio,il più grande che è quello che sublima e motiva tutto. Come dice sant'Agostino: " Il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Dio".
Ciao e auguri di fiducia, come il cuore dei bambini.

don Nereo