Perché c'è la guerra nei paesi poveri?
#53
Il 05/03/2016 pulcina ballerina di 9 anni ha scritto:
buongiorno,vorrei farvi una domanda che smbra stupida ma non lo è: perche c'è la guerra nei paesi poveri?è da tanto che me lò chiedo ma non avevo il coraggio di chiederlo.La mia risposta:
Ciao pulcina ballerina,
la tua domanda è molto complessa e presuppone una riflessione sull'umanità che si intreccia con la politica e la civiltà moderna.
Non è una domanda affatto stupida, anzi, ti fa onore farti queste domande nonostante la tua giovanissima età.
Da dove potrei mai cominciare? Innanzitutto nel farti capire che la guerra non c'è solo nei paesi poveri, la guerra nasce, si nutre e cresce dove trova terreno fertile. Il terreno fertile lo puoi identificare in tanti modi: ingiustizia, miseria, povertà, avidità (cioè bisogno di aumentare sempre di più le proprie ricchezze), sete di potere (e quindi il bisogno di altri uomini di dominare gli altri)...
Con questo voglio farti capire che la guerra non c'è solo nei paesi poveri, ma anche nei paesi così detti "economicamente sviluppati"; pensa un attimo alla prima e seconda guerra mondiale. Il cuore da cui si sono scatenate erano proprio paesi ricchi.
Perciò, bisogna analizzare i singoli casi e le singole motivazioni che portano l'uomo a scontrarsi e a combattersi fra di loro. Per quanto riguarda i paesi ricchi le guerre spesso nascono per conflitti interni dovuti a diversi partiti politici che cercano di primeggiare l'uno sull'altro; magari non c'è un reale motivo di fondo, basta una personalità forte e dominante che riesce ad avere dei seguaci e a farsi strada che si arriva ad una guerra.
Di solito queste personalità sfruttano comunque dei problemi di fondo su cui costruire la propria giustificazione ad un atto così crudele verso l'umanità. Ti faccio l'esempio di Hitler. Egli cominciò a fare propaganda in tanti modi; diceva che la guerra era necessaria da un punto di vista razziale, perché la razza tedesca superiore si stava contaminando con quella "sporca" degli ebrei. Poi diceva che la guerra era necessaria perché l'economia della germania era minacciata da forze esterne e interne per esempio le banche in mano agli ebrei oppure persone non tedesche che avevano in mano molti soldi dello stato. Di fondo però - a mio parere - c'è l'indole di Hitler e la sua sete di potere. Vedeva se stesso come il salvatore della Germania, come il Messia, che doveva guidare la popolazione tedesca verso la superiorità su tutti e tutto. Probabilmente Hitler può essere definito dal punto di vista psicologico come un "Megalomane" cioè un uomo che ha sogni di onnipotenza, fama, ricchezza...
In Italia tu sai che abbiamo avuto Mussolini; egli si fece largo in questo caso a partire da dei problemi politici interni. Di fatto accade che quando una popolazione (in questo caso comunque non povera) viene governata in modo infelice, qualcuno può semplicemente attraverso una votazione politica (come quando si va a votare il sindaco di una città per dire) ottenere potere. Vedi, il problema è che non esiste una forma di governo perfetta; che sia democrazia o dittatura, rimane il fatto che quando si sceglie una persona che vada al potere e ci governa, non sappiamo mai cosa può accadere. Mussolini all'inizio fu un bravo governante; sembrava migliore degli altri, sembrava che davvero potesse far crescere l'Italia soprattutto con l'economia. Poi però si è lasciato influenzare da Hitler e i suoi progetti folli; ha perso il controllo. Il potere può giocare brutti scherzi nella mente umana.
Pensa che Mussolini è salito al potere in modo assolutamente legittimo, senza una presa di potere con la forza; non salì come un tiranno o un dittatore. Lo diventò dopo. In questo caso la motivazione è che vide quello che stava ottenendo Hitler e lo voleva pure lui. Di fatto si parla di un complesso di inferiorità di Mussolini nei confronti di Hitler; soffriva moltissimo nel vedere come Hitler era migliore in lui in tutto e per tutto. Ed ecco quindi che Mussolini sentì il bisogno di imitarlo...
So che sono concetti complicati per la tua età, ma la tua domanda è così importante che penso meriti una risposta alla sua altezza.
Questo era un esempio di guerra nata in paesi ricchi.
Nei paesi poveri le cose sono ancora più complesse. Il problema di questi paesi è che hanno conosciuto la supremazia (cioè sono stati dominati dal più forte cioè il più ricco). Mi riferisco al fatto che se tu vai in africa con le armi, carrarmati, mitra e quant'altro e incontri una tribù che usa ancora una lancia di legno è ovvio che hai la meglio. Quindi questi paesi non hanno mai avuto la possibilità di svilupparsi, di crescere, di far proliferare la propria civiltà. Quindi cosa succede? I popoli più ricchi, per esempio i francesi, vanno nei paesi meno sviluppati e fondano delle colonie; in queste colonie instaurano dei governi con persone del posto ma che devono comunque dare ascolto al governo con sede in Francia. Quindi praticamente la Francia controlla queste colonie e ha in mano il loro destino. Spesso riescono ad avere il controllo instaurando una democrazia, quindi promettendo un governo dove loro hanno la libertà di scelta; ma di fatto l'economia e il loro sviluppo sarà sempre in mano del governo francese. Le ricchezze come petrolio, metalli, materie prime, pietre preziose vengono sfruttati dal paese più ricco.
Ci sono poi casi in cui i paesi ricchi intervengono su paesi meno ricchi (ma anche ricchi) perché magari c'è un governante cattivo; allora cominciano una guerra con la promessa di liberare la popolazione dal governante malvagio. Il vero obiettivo però è solo quello di avere il controllo sulle risorse, sull'economia, quindi arricchirsi.
Ti faccio poi un altro esempio: nelle popolazioni africane dove ancora si muore di malattie come la malaria o la peste, dove non c'è cibo, dove non ci sono condizioni igieniche dignitose, noi europei e non solo andiamo ad aiutare. L'aiuto però non è imparare loro come coltivare, come curarsi, come attuare pratiche di igiene ottimali. Quindi non diamo loro un aiuto concreto per migliorarsi, per sviluppare una loro civiltà; diamo degli aiuti che servono per tenere il controllo su di loro.
Ti sei mai chiesta perché noi diamo loro del cibo già fatto e non insegniamo loro a coltivare? Ti sei m chiesta perché mandiamo dei vaccini contro le malattie, ma non insegniamo loro come prevenirle? Ti sei mai chiesta perché non costruiamo loro dei sistemi idraulici per avere acqua potabile?
Ecco... come vedi la tua domanda apre moltissime riflessioni... La risposta potrebbe andare avanti ancora per molto, ma non mi sembra il caso.
Spero di averti dato dei spunti di riflessione; so che forse ho scritto cose complicate e difficili.
Mi auguro che comunque troverai risposta alla tua domanda.
Ciao!
la tua domanda è molto complessa e presuppone una riflessione sull'umanità che si intreccia con la politica e la civiltà moderna.
Non è una domanda affatto stupida, anzi, ti fa onore farti queste domande nonostante la tua giovanissima età.
Da dove potrei mai cominciare? Innanzitutto nel farti capire che la guerra non c'è solo nei paesi poveri, la guerra nasce, si nutre e cresce dove trova terreno fertile. Il terreno fertile lo puoi identificare in tanti modi: ingiustizia, miseria, povertà, avidità (cioè bisogno di aumentare sempre di più le proprie ricchezze), sete di potere (e quindi il bisogno di altri uomini di dominare gli altri)...
Con questo voglio farti capire che la guerra non c'è solo nei paesi poveri, ma anche nei paesi così detti "economicamente sviluppati"; pensa un attimo alla prima e seconda guerra mondiale. Il cuore da cui si sono scatenate erano proprio paesi ricchi.
Perciò, bisogna analizzare i singoli casi e le singole motivazioni che portano l'uomo a scontrarsi e a combattersi fra di loro. Per quanto riguarda i paesi ricchi le guerre spesso nascono per conflitti interni dovuti a diversi partiti politici che cercano di primeggiare l'uno sull'altro; magari non c'è un reale motivo di fondo, basta una personalità forte e dominante che riesce ad avere dei seguaci e a farsi strada che si arriva ad una guerra.
Di solito queste personalità sfruttano comunque dei problemi di fondo su cui costruire la propria giustificazione ad un atto così crudele verso l'umanità. Ti faccio l'esempio di Hitler. Egli cominciò a fare propaganda in tanti modi; diceva che la guerra era necessaria da un punto di vista razziale, perché la razza tedesca superiore si stava contaminando con quella "sporca" degli ebrei. Poi diceva che la guerra era necessaria perché l'economia della germania era minacciata da forze esterne e interne per esempio le banche in mano agli ebrei oppure persone non tedesche che avevano in mano molti soldi dello stato. Di fondo però - a mio parere - c'è l'indole di Hitler e la sua sete di potere. Vedeva se stesso come il salvatore della Germania, come il Messia, che doveva guidare la popolazione tedesca verso la superiorità su tutti e tutto. Probabilmente Hitler può essere definito dal punto di vista psicologico come un "Megalomane" cioè un uomo che ha sogni di onnipotenza, fama, ricchezza...
In Italia tu sai che abbiamo avuto Mussolini; egli si fece largo in questo caso a partire da dei problemi politici interni. Di fatto accade che quando una popolazione (in questo caso comunque non povera) viene governata in modo infelice, qualcuno può semplicemente attraverso una votazione politica (come quando si va a votare il sindaco di una città per dire) ottenere potere. Vedi, il problema è che non esiste una forma di governo perfetta; che sia democrazia o dittatura, rimane il fatto che quando si sceglie una persona che vada al potere e ci governa, non sappiamo mai cosa può accadere. Mussolini all'inizio fu un bravo governante; sembrava migliore degli altri, sembrava che davvero potesse far crescere l'Italia soprattutto con l'economia. Poi però si è lasciato influenzare da Hitler e i suoi progetti folli; ha perso il controllo. Il potere può giocare brutti scherzi nella mente umana.
Pensa che Mussolini è salito al potere in modo assolutamente legittimo, senza una presa di potere con la forza; non salì come un tiranno o un dittatore. Lo diventò dopo. In questo caso la motivazione è che vide quello che stava ottenendo Hitler e lo voleva pure lui. Di fatto si parla di un complesso di inferiorità di Mussolini nei confronti di Hitler; soffriva moltissimo nel vedere come Hitler era migliore in lui in tutto e per tutto. Ed ecco quindi che Mussolini sentì il bisogno di imitarlo...
So che sono concetti complicati per la tua età, ma la tua domanda è così importante che penso meriti una risposta alla sua altezza.
Questo era un esempio di guerra nata in paesi ricchi.
Nei paesi poveri le cose sono ancora più complesse. Il problema di questi paesi è che hanno conosciuto la supremazia (cioè sono stati dominati dal più forte cioè il più ricco). Mi riferisco al fatto che se tu vai in africa con le armi, carrarmati, mitra e quant'altro e incontri una tribù che usa ancora una lancia di legno è ovvio che hai la meglio. Quindi questi paesi non hanno mai avuto la possibilità di svilupparsi, di crescere, di far proliferare la propria civiltà. Quindi cosa succede? I popoli più ricchi, per esempio i francesi, vanno nei paesi meno sviluppati e fondano delle colonie; in queste colonie instaurano dei governi con persone del posto ma che devono comunque dare ascolto al governo con sede in Francia. Quindi praticamente la Francia controlla queste colonie e ha in mano il loro destino. Spesso riescono ad avere il controllo instaurando una democrazia, quindi promettendo un governo dove loro hanno la libertà di scelta; ma di fatto l'economia e il loro sviluppo sarà sempre in mano del governo francese. Le ricchezze come petrolio, metalli, materie prime, pietre preziose vengono sfruttati dal paese più ricco.
Ci sono poi casi in cui i paesi ricchi intervengono su paesi meno ricchi (ma anche ricchi) perché magari c'è un governante cattivo; allora cominciano una guerra con la promessa di liberare la popolazione dal governante malvagio. Il vero obiettivo però è solo quello di avere il controllo sulle risorse, sull'economia, quindi arricchirsi.
Ti faccio poi un altro esempio: nelle popolazioni africane dove ancora si muore di malattie come la malaria o la peste, dove non c'è cibo, dove non ci sono condizioni igieniche dignitose, noi europei e non solo andiamo ad aiutare. L'aiuto però non è imparare loro come coltivare, come curarsi, come attuare pratiche di igiene ottimali. Quindi non diamo loro un aiuto concreto per migliorarsi, per sviluppare una loro civiltà; diamo degli aiuti che servono per tenere il controllo su di loro.
Ti sei mai chiesta perché noi diamo loro del cibo già fatto e non insegniamo loro a coltivare? Ti sei m chiesta perché mandiamo dei vaccini contro le malattie, ma non insegniamo loro come prevenirle? Ti sei mai chiesta perché non costruiamo loro dei sistemi idraulici per avere acqua potabile?
Ecco... come vedi la tua domanda apre moltissime riflessioni... La risposta potrebbe andare avanti ancora per molto, ma non mi sembra il caso.
Spero di averti dato dei spunti di riflessione; so che forse ho scritto cose complicate e difficili.
Mi auguro che comunque troverai risposta alla tua domanda.
Ciao!
fogny
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