Il popolo dei Fenici
Grandi navigatori, attivi commercianti, inventori dell'alfabeto, anche in Italia hanno lasciato molte tracce della loro antichissima civiltà.
Contenuto inizialmente pubblicato sul portale "La Girandola" e poi donato al Gomitolo.
La storia dei Fenici s'intreccia con quella di molti popoli antichi dell'area mediorientale e mediterranea (Assiri, Babilonesi, Persiani, Egizi, Ebrei, e poi Macedoni, Greci e Romani).
I Fenici si erano stanziati in un territorio che corrisponde all'incirca
all'attuale Libano e le loro città principali furono Sidone, Tiro,
Byblos.
Ma la loro espansione marittima e commerciale li portò a colonizzare
molte zone costiere e isole del Mediterraneo e a fondare altre città
portuali nei territori attualmente appartenenti alla Tunisia, alla Spagna,
alla Sardegna, alla Sicilia.
Proprio in Sicilia, nell'isola di Mozia (vicino a Marsala, in provincia di Trapani) sono presenti molti reperti fenici, sia in siti archeologici all'aperto, sia in un interessantissimo museo di grande valore storico.
I Fenici sono spesso ricordati come produttori e commercianti di porpora
(il significato del loro nome si riferisce proprio al colore rosso usato
per tingere i tessuti), come scopritori-inventori del vetro e come creatori
del primo alfabeto della storia umana.
Essi, inoltre, diffusero nel bacino del Mediterraneo il sistema di pesi e
misure dei Babilonesi.
Nei siti indicati in questa pagina è possibile trovare informazioni dettagliate che prendono in considerazione i vari aspetti della vita di questo popolo di navigatori esperti e di commercianti attivissimi.