Giuseppe Mazzini e l'unione d'Italia
L'avventurosa vita di un uomo che sognava l'Italia.
Fratelli D'Italia, L'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa,
dov'è la vittoria le porga la chioma ché schiava di Roma iddio la creò.
Molto probabilmente avete già sentito queste parole, magari a scuola, o durante una partita sportiva in cui giocava la squadra del nostro paese oppure durante una festa nazionale come la Festa della Repubblica. Ecco, saprete che si tratta dell'Inno di Mameli (dal nome del suo autore, il poeta Goffredo Mameli), anche chiamato "Il canto degli italiani" ovvero l'inno nazionale italiano.
Ma se vi dicessi che quando questo canto è stato scritto, L'Italia
non esisteva ancora?
Infatti Mameli scrisse l'inno nel 1847, ma l'Italia nacque solo nel 1861. Come
mai allora è stato composto?
Facciamo un passo indietro, andiamo a vent'anni prima...
1827: un giovane ragazzo genovese chiamato Giuseppe Mazzini (ma la foto qui vicino risale a quando era ormai adulto) si è appena laureato all'università, pieno di speranze per il futuro e con un unico grande sogno: vedere l'Italia unita sotto forma di repubblica. All'epoca la nostra penisola non era che un insieme di vari regni e ducati, e alcune regioni erano occupate da altri Stati. Gli abitanti erano stanchi di non avere mai voce in capitolo nelle scelte che li riguardavano e di dovere sempre sottostare a sovrani stranieri, per questo molti iniziarono a credere nell'idea di un'Italia unita. I regnanti però non volevano di certo perdere il loro potere, perciò chiunque avesse quelle idee veniva condannato.
Mazzini, che aveva partecipato è uno di questi, perciò viene arrestato ed esiliato in Francia. Ma non basta una condanna per fermarlo, il ragazzo fonda lì un'associazione, La Giovine Italia, con la quale prova a scatenare delle rivolte in Italia, ma senza successo. Stavolta Giuseppe viene condannato a morte e si rifugia in Svizzera, ma ormai ha guadagnato una fama internazionale per le sue azioni, infatti viene riconosciuto dalla polizia e costretto nuovamente alla fuga, questa volta a Londra.
Nella capitale inglese si confronta con altri giovani intellettuali, fa amicizia con lo scrittore Charles Dickens (lo conoscerete se avete letto Il Canto di Natale oppure Oliver Twist!) e fonda una scuola gratuita per bambini poveri. Egli infatti ci tiene che tutti abbiano la possibilità di studiare, altrimenti come fa un popolo a prendere delle decisioni se non è istruito?
Nel 1849 a Roma scoppiano delle proteste, i ribelli
cacciano il Papa e prendono il potere e a contribuire ci sono anche il
patriota Giuseppe Garibaldi e Mameli(ma non era un poeta?). Nasce così
la Repubblica romana, e Mazzini assieme ad altri due uomini viene scelto per
governarla. Il nuovo stato però dura poco, infatti l'esercito francese
vuole rimettere il Papa al suo posto, attacca Roma e riporta le cose come
stavano.
Il nostro rivoluzionario deve tornare in esilio, e da quel momento in poi non
avrà più occasione di governare.
Però ormai le sue idee sono state fortemente diffuse, si è innalzato lo spirito patriottico e non si può non fare qualcosa, per questo il Regno di Sardegna comincia a interessarsi molto alla causa dell'Italia unita e inizia a organizzare un piano per raggiungere l'obiettivo, ma questa è un'altra storia!
Adesso andiamo avanti di qualche anno...
1861: Dopo le imprese del re di Sardegna e di Garibaldi,
l'Italia è finalmente unita, ma c'è un problema: è un
regno. Questo Mazzini non lo può accettare: era il popolo che
finalmente avrebbe dovuto decidere chi eleggere, ma ora la situazione non
è molto diversa da prima, l'Italia è stata unificata, ma a quale
prezzo?
Mazzini si porta dietro i suoi ideali fino alla morte, nel 1872.
La sua storia ci insegna quanto sia importante combattere e impegnarsi per compiere i nostri sogni e obiettivi, certo qualche volta si possono avere dei dubbi, anche Mazzini li ebbe, ma non si arrese mai, e nemmeno noi dovremmo.
Ma alla fine della storia il nostro caro Giuseppe sembra aver perso! L'Italia non è come quella che sperava di vedere!
Siete sicuri? A volte succede che i propri sforzi sembrino
inutili ma basta solo aspettare che diano i propri frutti...
Leggiamo il primo articolo della Costituzione italiana:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.