La sinestesia
Sentire i colori e assaggiare i suoni: una condizione neurologica strana ma affascinante che molti vivono senza rendersene conto!
La parola "agosto" è arancio ed il suono del violino sa di cioccolata. No, chi scrive non è impazzito ma è un sinesteta, ossia una persona che ha la sinestesia, una condizione neurologica (che parolone!) che fa sì che a una percezione se ne associ un'altra. Ad esempio ad un suono corrisponde un colore ma anche un sapore, ad una sensazione un colore e così via...
Non è un fenomeno di fantasia: chi scrive, come tutti i sinesteti, non ha deciso un bel giorno che la parola "agosto" doveva essere arancio o il "3" giallo, né il collegamento fra il suono di violino ed il sapore di cioccolata deriva dal ricordo di qualche pubblicità. Nella sinestesia gli stimoli sono involontari, automatici e non modificabili: per esempio si sente un suono e si vede un colore, sempre, e le associazioni con cambiano nel tempo, quindi "agosto" resta arancio, il "3" resta giallo, ecc...
A questo punto forse qualche lettore starà pensando "capita
anche a me!" e magari pure "ma non è una cosa che hanno
tutti?". No, la sinestesia di varie forme è abbastanza diffusa
ma non la hanno tutti.
Normalmente chi legge questa parola non le
attribuirà dei colori a meno che non l'abbia fatto in passato,
magari colorandola per un lavoretto di scuola. In questo caso però
non si tratterebbe della cosiddetta "forma pura" di sinestesia, quella
automatica.
Capita invece che leggendo articoli come questo, persone che hanno sempre
convissuto con la sinestesia, considerandola una cosa comune, si
rendano conto che non lo è... e di essere molto fortunate!
Fortunate? Sì perché la sinestesia non è una malattia!
E' una condizione permanente del cervello che fa sì che uno stesso stimolo attivi
più aree. A ognuno dei cinque sensi (vista, udito, olfatto, tatto e
gusto) è dedicata un'area del cervello. Normalmente quando si sente
un suono nel cervello si attiva la parte dedicata all'interpretazione dei
suoni. Nelle persone che hanno la sinestesia invece si attiva sia
quella parte sia un'altra o anche più di una.
Il motivo per cui ciò avviene in alcune persone e in molte altre no
non è chiaro. L'ipotesi più comune oggi è che vi sia
una predisposizione genetica alla fusione di alcuni sensi e addirittura che
appena nati tutti abbiano queste capacità, che vanno perdendosi
crescendo. La genetica spiegherebbe perché è frequente che più
persone nella stessa famiglia abbiano la sinestesia.
Non tutti hanno lo stesso genere di sinestesia e anzi ne esistono molte forme, talvolta combinate fra di loro. In questi casi può capitare che alcune siano più forti di altre. I collegamenti sono a senso unico: un suono evoca un colore ma un colore non evoca un suono. Le associazioni poi variano da persona a persona, per cui se qualcuno la "i" è blu scura, per altri è gialla, verde, ecc. Addirittura ad alcuni sinesteti le lettere colorate in questa pagina potrebbero dare un senso di disagio perché di colore diverso rispetto a come le percepiscono.
Le più comuni forme di sinestesia sono grafema-colore, quando la visione di una lettera o di un numero evoca un colore, e suono-colore, quando un suono (anche i rumori e la voce) evoca un colore. C'è anche chi, oltre ad associare colori a numeri e lettere, le "vede" disposte in uno spazio bidimensionale (come la pagina di un quaderno) o addirittura tridimensionale, creando così vere mappe mentali! Esistono tante altre forme di sinestesia meno diffuse che coinvolgono il gusto, l'olfatto, il tatto e perfino le emozioni, il dolore o la percezione della temperatura...
Vivere con la sinestesia può sembrare un gran caos, invece è bellissimo e chi la ha non saprebbe rinunciarvi! Avendo a disposizione queste capacità fin dalla nascita il cervello si abitua ad usarle per memorizzare e organizzare le informazioni. Chi scrive non ha difficoltà a ricordare lunghe sequenze di numeri o parole complicate, andando a "ripescarle" nella memoria grazie ai colori che le compongono. Spesso i sinesteti sono dotati di una maggiore creatività e infatti esistono numerosi artisti passati e contemporanei che hanno confidato di avere una o più forme di sinestesia e trarne vantaggio per il proprio lavoro!
La sinestesia è nota da molto tempo ma solo negli ultimi decenni, anche grazie agli sviluppi scientifici nell'osservazione del cervello, sono stati svolti studi consistenti sul fenomeno. Negli approfondimenti di questo articolo ci sono molte notizie interessanti sulle diverse ipotesi fatte dagli scienziati e sulle varie forme di sinestesia.
Se pensi di essere un sinesteta o che lo siano i tuoi figli o un tuo allievo, esplora questa condizione. Prenderne consapevolezza aiuta a capirla, apprezzarla e anche a sfruttarla per migliorare la capacità di apprendimento e la memoria.