Gli interventi chirurgici
Vi hanno detto che dovete fare un intervento e avete paura? Leggete questo articolo: capirete cosa sono e come avvengono, perché ciò che si conosce fa meno paura.
Raccomandiamo ai più piccoli di leggere questo articolo con i genitori, un fratello o sorella più grande o con gli insegnanti.
Articolo scritto nel 2021
Indice dei contenuti
Cosa sono e a che cosa servono gli interventi chirurgici
L'intervento chirurgico, spesso chiamato "operazione", è una procedura che viene eseguita per diagnosticare patologie oppure curare gli effetti di malattie o incidenti. Alcuni esempi di intervento sono la rimozione dell'appendicite, la cura della cataratta (la fanno spesso i nonni per tornare a vedere bene), la cura di una fistola o la ricomposizione di una frattura ossea.
L'intervento chirurgico viene effettuato dai chirurghi, medici
specializzati che praticano la chirurgia. La chirurgia è il ramo
della medicina che prevede interventi sul paziente con atti manuali o
strumentali.
Leggendo la parola "chirurgo" viene da pensare, complici le serie TV,
a chi effettua interventi chirurgici come quelli citati poc'anzi oppure
i trapianti. In realtà anche la cura di una carie o l'estrazione di
un tappo di cerume sono interventi chirurgici!
In questo articolo parliamo degli interventi più impegnativi, che si fanno in ospedale.
In base all'urgenza che un paziente ha, le procedure chirurgiche si dividono in tre categorie:
- Chirurgia d'emergenza: si effettua quando il paziente è in una condizione molto grave e ha bisogno di essere operato il più presto possibile, per esempio dopo un incidente.
- Chirurgia d'urgenza: viene effettuata per trattare un problema grave entro poche ore (ad esempio l'appendice infiammata).
- Chirurgia elettiva: tratta un problema meno urgente che può essere ritardato (ad esempio le procedure per correggere un difetto visivo o curare una fistola).
Un intervento non fa male: c'è l'anestesia!
Non dovete avere paura di provare dolore durante un intervento perché vengono usati farmaci che bloccano il dolore in una determinata zona del corpo, oppure l'anestesia generale che, in parole povere, vi fa dormire durante tutto l'intervento, eliminando contemporaneamente la percezione del dolore. Si prova più dolore dal dentista, perché usa anestetici meno potenti.
Ci sono diversi tipi di anestesia. I più comuni sono:
- Anestesia locale: si anestetizza solo una parte del corpo e possono essere usati farmaci rilassanti per permettere al paziente di stare tranquillo durante l'intervento.
- Anestesia generale o totale: rende il paziente non cosciente e toglie la percezione del dolore.
- Anestesia cosciente: simile alla precedente ma il paziente non perde la coscienza e può rispondere a domande del medico.
Molte persone hanno paura dell'anestesia, anche per colpa dei telefilm medici che per intrattenere il pubblico propongono imprevisti al limite della realtà, ma con i farmaci moderni e le tecnologie impiegate durante gli interventi non c'è proprio niente da temere!
Dove si fanno gli interventi chirurgici?
La maggior parte degli interventi avviene in sala operatoria. Fanno eccezione alcune procedure, ad esempio certi interventi oculistici che possono essere svolti in ambulatori ospedalieri.
La sala operatoria è un ambiente estremamente pulito in cui sono presenti tutte le strumentazioni per controllare lo stato del paziente durante l'intervento, dei carrelli con gli strumenti chirurgici e un letto operatorio sovrastato da una luce molto potente che serve a illuminare perfettamente la zona da operare. Questa particolare luce, chiamata lampada scialitica, utilizza più punti luce ridurre le zone d'ombra che renderebbero più difficile la procedura.
Una curiosità: la prossima volta che andrete dal dentista fate caso al fatto che il suo studio è generalmente organizzato come una piccola sala operatoria, compresa la luce molto forte diretta sul vostro viso!
Gli interventi chirurgici vengono effettuati da una équipe chirurgica di solito composta da:
- Un chirurgo capo, che dirige l’intervento.
- Uno o più chirurghi assistenti, che aiutano il chirurgo capo.
- L'anestesista, che controlla l’anestesia e monitora il paziente.
- Lo strumentista, che passa gli strumenti ai chirurghi.
- L'infermiere di sala operatoria, che provvede agli strumenti aggiuntivi di cui si ha bisogno.
Cosa succede prima dell'intervento
Una settimana prima di un intervento chirurgico, almeno di quelli non effettuati in urgenza, il paziente viene sottoposto a una serie di esami per accertarne la salute ed eventuali malattie in corso: esami del sangue, delle urine, elettrocardiogramma, radiografie e altri esami specifici per la sua malattia.
Nei giorni che precedono l'intervento il paziente (o i genitori, per i più piccoli) ha un incontro con l'anestesista che si accerta di eventuali problemi, allergie, intolleranze ecc. Questo incontro è molto importante perché permette all'anestetista di scegliere i farmaci più adatti per l'anestesia e per seguire al meglio il paziente durante l'intervento.
Prima dell'intervento i medici spiegano al paziente come prepararsi e come avverrà la procedura. Vengono poi date una serie di indicazioni da seguire il giorno dell'intervento e che dipendono dal tipo di operazione e di anestesia usata:
- Stare a digiuno dalla sera prima.
- Non bere alcolici.
- Non fumare.
- Non assumere alcuni farmaci.
- Non truccarsi o usare smalto per le unghie. Il trucco non permette l'osservazione degli occhi e delle unghie, che può essere utile durante un intervento.
- Togliere lenti a contatto, occhiali, anelli e altri gioielli. Il materiale di cui sono composti i gioielli può interferire con alcuni strumenti chirurgici.
Durante l'intervento
Un intervento chirurgico è composto da una serie di fasi che dipendono dal tipo e dalla complessità della procedura da eseguire. Alcune fasi sono comuni a tutti gli interventi.
Il paziente viene portato in sala operatoria già rilassato grazie a
farmaci che gli sono stati dati nel reparto pre-operatorio. I più
piccoli possono arrivare anche già addormentati.
Dal lettino viene trasferito sul tavolo operatorio che, a dispetto del nome,
è comunque un letto.
A questo punto i medici seguono una lista di controllo (checklist) prevista dall'organizzazione mondiale della sanità (OMS) che prevede una serie di verifiche per essere sicuri di chi si sta operando, qual è l'area su cui intervenire e con quale procedura. Vengono poi collegate tutte le strumentazioni, le flebo, il pulsossimetro, i sensori per controllare il battito cardiaco, la pressione e ogni altro parametro necessario.
Viene quindi indotta l'anestesia. I medici effettuano altre verifiche
della lista di controllo e iniziano l'intervento vero e proprio, che può
essere breve o durare anche molte ore. Il fatto che in un telefilm di 45
minuti si vedano l'inizio e la fine di interventi anche complessi come un trapianto
è pura fantasia...
Ciò che invece è realistico è il fatto che i medici
parlino fra loro o ascoltino musica, come ci è stato confermato in
un'intervista (vedi approfondimenti).
Nel caso di interventi in anestesia locale, generalmente di tipo meno impegnativo e più brevi, alcune procedure sono semplificate. Oltre all'anestetizzazione dell'area da operare, al paziente vengono dati farmaci che portano a una sedazione leggera o totale affinché affronti l'intervento senza ansia.
Dopo l'intervento
Conclusa la procedura chirurgica, chiuse tutte le ferite aperte e seguiti punti della lista di controllo OMS, se il tipo di intervento lo permette, il paziente viene svegliato in sala operatoria e poi trasferito in un reparto "post operatorio" di osservazione che non è altro che una sala in cui i pazienti operati vengono tenuti per un po' sotto controllo.
La fase del risveglio dopo l'anestesia è delicata. Ancora di
più dopo un'anestesia generale. Le persone spesso sono confuse e hanno
una percezione alterata del mondo che le circonda. A volte pensano anche di
avere urgentemente bisogno... del bagno, come è successo a uno degli
autori di questo articolo!
Niente paura, gli infermieri sono attrezzati e pronti a ogni evenienza. Basta
dire cosa si avverte e penseranno a tutto loro!
Non c'è da vergognarsi, al risveglio da un'anestesia siamo tutti
più fragili.
E' proprio nei momenti più delicati, prima di un'operazione (magari d'urgenza) o al risveglio, che le parole rassicuranti di un medico possono fare la differenza per un paziente comprensibilmente in ansia.
Non sempre dopo un intervento ci si può alzare subito, vuoi perché bisogna prima smaltire l'anestesia (e lo si fa soprattutto con... la pipì!) vuoi perché il fisico ha bisogno di riposo oppure è stata operata una parte del corpo necessaria al movimento (pensate a chi subisce una frattura). Non c'è da aver paura. Come in sala operatoria, anche in reparto gli infermieri sono preparati ad affrontare ogni situazione e aiutare il paziente per ogni necessità. Quando necessario vengono anche dati farmaci antidolorifici.
Nel caso di interventi con l'anestesia locale, i medici possono decidere se dimettere subito il paziente o tenerlo in ospedale in osservazione.
Per gli interventi in anestesia generale, invece, è raccomandata almeno una notte di ricovero per sincerarsi che venga smaltita correttamente e non si presentino effetti collaterali.
Al ritorno a casa bisogna sempre e comunque riposare. Niente lotta con i cuscini o corse! Il fisico ha subito un trauma e ha bisogno di un po' di tempo per riprendersi. E' l'occasione per farsi coccolare dai genitori e da fratelli o sorelle, per chi ne ha.
Conclusioni
Pensare di dover essere operati fa comprensibilmente paura, soprattutto per chi non ha mai affrontato un intervento e magari ne ha visti di spaventosi nei telefilm. In realtà grazie alla tecnologia, a farmaci sempre più efficienti e a procedure di sicurezza molto dettagliate, oggi più che mai gli interventi chirurgici si possono affrontare serenamente.
Con questo articolo speriamo di avere spiegato in parole semplici cosa avviene. Perché se le cose si conoscono non fanno paura... o ne fanno meno.
Dedica
Questo articolo è nato perché una cara amica
doveva affrontare un intervento e la volevamo rassicurare.
Nel pensare a cosa dirle, ci siamo resi conto che poteva nascere un articolo
utile anche ad altri giovanissimi.
L'articolo è quindi dedicato a lei e a tutti coloro che lo leggeranno
in futuro, magari dopo averlo trovato per caso con un motore di ricerca alla
vigilia di un intervento.
Non abbiate paura! Coraggio!
Claudia e Gabriele