Il flauto
Uno strumento antico che si studia a scuola ed è bello suonare!
Articolo scritto nel 2011
Il flauto è un antichissimo strumento a fiato. Per suonarlo si soffia attraverso un foro in cima allo strumento e contemporaneamente con le mani si tappano dei buchi lungo lo strumento a seconda della nota che si vuole ottenere.
I primi flauti furono costruiti migliaia di anni fa con ossa umane; la più utilizzata era la tibia che si trova nella gamba. Lo strumento in antichità permetteva di fare della musica per celebrare le vittorie e rendere onore ai nemici.
I flautisti della grecia antica venivano chiamati tibiscenes. Uno di loro, Armonide, nel 440 a.C circa, confessò al suo maestro che sarebbe voluto diventare un bravo flautista per ottenere soddisfazione e vanità. Il maestro allora gli rispose che la via più sicura per raggiungere la fama era ascoltare i suoi insegnamenti e le sue lezioni. Ma lo studente ignorò le sue parole e, alla prima gara flautistica, esso incominciò a soffiare con così tanta forza e a sforzarsi così tanto che cadde a terra morto.
Ma ora passiamo al flauto moderno, quello che suoniamo noi oggi!
Il flauto è uno strumento musicale appartenente al gruppo dei legni. Anche se oggigiorno non viene più costruito in legno ma con materiali più resistenti ed economici. Di sicuro vi è capitato di vedere flauti in plastica, in metallo o addirittura in argento.
Esistono vari tipi di flauti, classificati in: flauti dritti, flauti traversi e flauti globulari.
Tra i flauti dritti conoscerete sicuramente il flauto dolce, il più usato tra tutti i flauti quest'oggi e che sicuramente molti suoneranno a scuola, semplice e dal suono dolce. Conoscerete sicuramente il fischietto (eh sì, anche quello è un flauto!), anch'esso tra i flauti dritti.
E forse, conoscerete anche il flauto traverso e l'ottavino (uguale al flauto traverso ma più piccolo).
Il flauto traverso
Il suo nome deriva dal fatto che viene suonato in posizione traversale assimetrica, con il corpo verso destra. I flauti traversi vengono oggi costruiti in legno o più comunemente in metallo.
Il corpo del flauto traverso è diviso in: testata (parte superiore del flauto, in cui si trova il foro su cui appoggiare il mento e soffiare ), corpo ( parte centrale del flauto, in cui si trovano tutte le chiavi del flauto ) e il piede ( parte inferiore del flauto, contente un'unica chiave ). I tre pezzi, smontati nella custodia, vengono montati assieme formando un flauto lungo 65 cm circa. La testata viene " lasciata fuori " ( ovvero, si accorda ) a seconda dell'intonazione che si vuole dare allo strumento.
Il suono di questo strumento viene prodotto grazie alla nostra aria che, passando dal foro della testata entra nel tubo e vibra, permettendo così di far uscire il suono. L'altezza delle note viene " modulata" a seconda delle chiavi, ovvero i tasti dello strumento, che vengono chiusi. Ovviamente il suono del nostro flauto può essere modificato a seconda dell'effetto che si vuole dare. Oltre al legato e allo staccato, esistono anche altri vari effetti come il vibrato, il frullato, il triplo staccato e così via...
Pareri personali
Suonare uno strumento senza amarlo è quasi una tortura, un lavoro senza senso, e impossibile da continuare a studiare... Io l'ho sempre vista così, e così mi hanno insegnato i miei professori di musica. Ma questo non significa che non si possano avere momenti di difficoltà o magari sentire di non potercela fare. Amare uno strumento è indispensabile, certo, ma ogni strumento ha le sue difficoltà. Ammetto che io mi sono scoraggiata molte, troppe volte, eppure continuo ad amare questo strumento in tutto e per tutto. L'ostacolo più difficile che mi si è mostrato davanti nel percorso di questo mio primo anno da flautista è stata la paura di suonare davanti a un pubblico... Mentirei se dicessi che davanti a un pubblico riuscirei a stare tranquilla. E' più forte di me, ma spero che con la mia forza di volontà riuscirò a superare questa paura, come ho superato tutti gli altri ostacoli che mi ha mostrato questo strumento...
Un ringraziamento particolare lo do alla mia professoressa di flauto che mi è
stata accanto e mi ha incoraggiato in tutti i momenti difficili, che mi ha
sgridato quanto ce n'era bisogno e che mi ha sopportato con le mie stramberie.
Ma sopratutto la ringrazio per avermi insegnato ad usare questo meraviglioso strumento!