La Shoah
27 gennaio: il Giorno della Memoria. Per sapere, per non dimenticare e per scegliere la giustizia, la tolleranza e la pace.
Contenuto inizialmente pubblicato sul portale "La Girandola" e poi donato al Gomitolo.
"Shoah" è un termine ebraico che significa "
annientamento", "sterminio".
Esso si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia
umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, poco più di
sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare
tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di
sterminio, per eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta
inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, agli handicappati,
ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non
appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura.
Oggi a noi può sembrare impossibile e incredibile che possano essere
successi quei fatti e che donne, uomini e bambini di un intero popolo siano
stati perseguitati, torturati e uccisi nei campi di concentramento e nelle
camere a gas: ma è tutto tragicamente vero e ogni uomo appena
ragionevole si vergogna ancora oggi di quello che successe.
E non dobbiamo pensare che i nazisti e i fascisti fossero tutti dei pazzi:
sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio accusando uno o due pazzi
responsabili. I loro capi erano persone istruite e di normale intelligenza:
sapevano quello che avevano deciso di fare. Lo sapeva Hitler e chi stava al
suo fianco, lo sapeva Mussolini e il re d'Italia che firmarono le leggi
razziali per perseguitare gli Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che
obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli.
Il "GIORNO DELLA MEMORIA" che viene celebrato ogni 27 gennaio, nella nazione e nelle scuole, serve proprio a non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo.
Ma la strada verso la giustizia e la pace è ancora lunga: basta guardare a quante guerre e persecuzioni sono ancora in atto in ogni continente del mondo. Occorre proprio l'impegno di tutti noi.
Disse Primo Levi a proposito di Anna Frank:
"Una singola Anne Frank detta più commozione delle miriadi che
soffrirono come lei, la cui immagine è rimasta nell'ombra. Forse
è necessario che sia così; se dovessimo e potessimo soffrire
le sofferenze di tutti, non potremmo vivere."
La stella di Andra e Tati: un cartone animato per capire
La stella di Andra e Tati
è un breve cartone animato pensato per raccontare ai ragazzi
la vera storia delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, deportate ad
Auschwitz-Birkenau durante la Seconda guerra mondiale all'età
rispettivamente di 4 e 6 anni insieme a parte della loro famiglia.
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