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Famiglia divisa a metà

Consigli e riflessioni per genitori e figli che affrontano la separazione.

Articolo scritto da quando aveva 13 anni e aggiornato sei anni dopo

Al giorno d'oggi molto spesso capita di vivere in famiglie in cui i genitori sono separati. Le motivazioni possono essere svariate, ma la più semplice è che i genitori non si amano più e non riescono più a stare insieme.

Sicuramente la separazione è un momento molto difficile per la famiglia, pieno di cambiamenti e nuove situazioni da affrontare. Tutto ciò diventa più difficile quando ci sono figli di mezzo, in quanto saranno soprattutto loro le "vittime", le persone che risentiranno maggiormente del divorzio.

Casa divisa a metà

Ovviamente le reazioni di un figlio a tale evento dipendono molto da caso a caso. In una situazione del genere la paura del cambiamento, la tristezza e a volte la rabbia sono normalissime, ma variano sopratutto in base all'età. Infatti un bambino molto piccolo subito non " realizzerà", non capirà cosa succede, mentre un bambino dai 9-10 anni e fino all'adolescenza avrà una reazione diversa: essendo più grande e magari avendo compagni nella stessa situazione o avendola vista in TV, capirà subito che la sua vita dovrà subire molti cambiamenti.

La cosa che vorrei consigliare ai genitori è di non fornire troppe "informazioni" sulla ragione del divorzio, o almeno non subito dopo aver dato la notizia. Sarebbe troppo per un figlio sapere tutta la verità in una sola volta. La cosa migliore secondo me è lasciar "digerire" la separazione al figlio e in un secondo momento, se se ne sente la necessità, spiegare la ragione.

Altra cosa è quella di lasciare al figlio i propri spazi. E' ovvio che si chiuderà in se stesso, che vorrà stare solo e che sarà per un certo periodo sempre giù di morale. Ovviamente lasciare al figlio i propri spazi non vuol dire non considerarlo. Fategli sapere che lo capite e fate in modo che riesca a sfogare con voi quel che sente senza temere il vostro giudizio.

Una cosa che spesso capita ai figli di separati è pensare di essere causa della separazione. Credetemi, non è così!

Posso assicurarvi che il motivo non siete assolutamente voi! Ora sto per dire una cosa che probabilmente vi farà pensare che io sia matta, ma fidatevi, lo so per esperienza. I vostri genitori in un certo senso si sono separati anche per far vivere più serenamente voi. Non è bello vivere in un clima ostile, pieno di tensione e talvolta di litigi, no?

Con questo assolutamente non voglio dire che la separazione sia una cosa positiva e bella, ma provate a pensare che quando passerà un po' di tempo, quando la vostra vita avrà trovato un equilibrio sarete più sereni sia voi sia i vostri genitori.

E' normalissimo vedere tutto nero i primi tempi. Una cosa che vi consiglio è, se avete dei fratelli o sorelle, di restare uniti. Anche vostra sorella o vostro fratello stanno provando quel che provate voi e potete parlarne e capirvi a vicenda!
Un'altra cosa importante è non vergognarvi della vostra situazione famigliare! Moltissime famiglie vivono questa situazione, non sentitevi sbagliati o diversi!

Cercate conforto nei vostri amici e parenti, loro vi staranno sicuramente vicini e vi sentirete meno soli. Infine vorrei ricordarvi che potrete vedere i vostri genitori tutte le volte che vorrete. Loro sono felici di passare del tempo con voi e la mamma non si offenderà se una sera volete stare da papà o viceversa.

Vi assicuro che dopo un po' tutto sarà più facile. So che è duro il cambiamento, non sembrerà reale all'inzio, è brutto e difficile accettare una tale situazione ma dopo un po' di tempo, dopo esservi abituati alla vostra nuova vita, sarete sicuramente più sereni.

E ricordate: NON SIETE SOLI!

Dopo sei anni...

A volte mi capita di tornare a leggere questo articolo, a pensare al momento in cui lo scrissi, al dolore che provai quando ormai 9 anni fa i miei genitori mi comunicarono la loro decisione di separarsi. Dopo un po' di tempo decisi di scrivere queste righe con l'intento di essere, per chi mi avrebbe letta, la persona che a me è tanto mancata durante quel periodo difficile della mia infanzia: un'amica, una persona nella mia stessa situazione che potesse capirmi a pieno, una spalla su cui piangere e fare affidamento. Oggi, grazie a Gabriele, sono venuta a sapere di essere riuscita nel mio intento e la gioia ed il senso di pienezza che ho sentito dentro mi hanno spinta a voler, a distanza di anni, aggiungere qualche dettaglio a quanto scrissi in passato.

Quel che voleva essere un articolo d'informazione ma anche di speranza, oggi per me diventa una sorta di lettera a cuore aperto sia alla me bambina di anni fa, sia a tutti quei bambini e ragazzi che nel corso di questi anni sono capitati su questa pagina in cerca di conforto.

È fondamentale per me, che in questi anni di cose ne ho capite tante, sottolineare ancor più di quanto non l'abbia fatto al tempo, che la vostra vita va avanti. Un giorno, quel che per voi oggi è un dolore indescrivibile, diventerà semplicemente una parte della vostra quotidianità. Il dolore non vi identifica. Nessuno è destinato ad essere triste per sempre. Ognuno di voi ha una propria identità, delle proprie passioni e attitudini, alcuni di voi sono maschi, altre femmine, alcuni di voi hanno i capelli biondi, altri gli occhi chiari, altri ancora hanno le lentiggini ed altri portano gli occhiali. Ed ognuno di voi è unico. Siete unici per ciò che siete davvero e il dolore che provate non potrà mai annullare o cancellare la vostra vera essenza: mentre si soffre può sembrare che sia così, ci si sente senza scopo alcuno, senza stimoli. Ma vi assicuro che passerà. Fidatevi di me perché passerà.

Quando scrissi questo articolo non avrei mai immaginato cosa sarebbe diventata la mia vita. Eppure oggi lo rileggo e penso a quanto mi sia successo in questi anni: mi sono diplomata, ho conosciuto l'amore in prima persona, ho iniziato una delle università di lingue più prestigiose d'Italia, ho cambiato città, ho fatto nuove amicizie, ho riso e ballato e cantato. Ma ho anche sofferto, ho perso persone care, ho avuto il cuore spezzato, ho perso amici, ho vissuto periodi bui, ho avuto bisogno di aiuto psicologico ma, sapete una cosa? Nonostante non sia stato tutto rose e fiori oggi mi guardo allo specchio e so esattamente chi sto guardando, coi miei pregi ma anche i miei difetti che ho imparato ad accettare e migliorare. Sono fiera di me stessa e so che la vita ha in serbo per me altre meraviglie. Ovviamente questo percorso non è stato immediato, arriva tutto a tempo debito e senza che ci sia bisogno di cercare forsennatamente delle risposte che ancora non sappiamo darci. Ma ciò che voglio trasmettervi è la speranza per un futuro migliore, un futuro che ora vi sembra distante e impercettibile ma che vi assicuro arriverà prima di quanto crediate. Lottate per i vostri sogni nonostante tutto perché un giorno vi guarderete indietro e vi ringrazierete di non aver mollato. Un forte abbraccio.

Martina

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