Domanda
#95
Il 22/02/2012 Kika di 16 anni ha scritto:
Salve Don Nereo, auguri anche se in ritardo!Facendo parte di una famiglia di religione cattolica, durante la Quaresima nei giorni prestabiliti da questa religione, non mangiano la carne. Premetto che io se mangio oppure no la carne non mi fa molta differenza e neanche dispiacere.
D'altronde non credo che la mia posizione dinanzi a Dio cambi per una fetta di carne mangiata in più o in meno. E poi, una curiosità: perchè non si dovrebbe mangiare la carne? Cosa centra?
La mia risposta:
Ciao, cara Kika simpaticona. Senti un po'!
In un lontano periodo della mia vita, per ordine del medico, mia mamma mi faceva mangiare le bistecche ai ferri. I miei fratelli mi invidiavano (perchè i soldini erano troppo pochi per poter permettere carne per tutta la famiglia) e io piangevo perchè dovevo mangiarle. La penitenza dei miei fratelli era quella di non poterle mangiare; la mia quella di doverle mangiare. Questa storica realtà ti avrà fatto intuire bene il senso della penitenza quaresimale. Storicamente, un tempo succedeva che ricconi cristiani mangiavano in abbondanza carne tutti i giorni, mentre tanta povera gente mangiava solo patate, insalata, polenta e latte e qualche pezzetto di formaggio. Allora ecco il buon suggerimento: "Mangioni, almeno ai venerdì di quaresima rinunciate a ingozzarvi di carne e ricordatevi di aiutare i poveri che forse arrivano a permettersela alla domenica."
Questo invito, quasi un ordine della famiglia cristiana della Chiesa, è rimasto.
Sai allora che cosa è avvenuto (in tempi vicini e contemporanei)? Quei ricconi "cristiani" aspettano i venerdì della quaresima per farsi un succulento pranzetto di pesce. No poverini! Non mangiano carne... Kika, la mia e la tua posizione davanti a Dio qual'è? Sta nella fetta di carne? Penso, amica mia, che la Chiesa ci suggerisca di saper festeggiare il venerdì dell'amore di Gesù fino a morire in croce, con qualche sacrificio: che sia carne o pesce o meno computer o meno scemenze televisive, o meno bisticci... tutto per aver più amore, per regalare, se non un soldino, almeno un sorriso ai genitori, ai vecchi, ai soli, a chi trascuriamo, al nostro lavoro scolastico, a quell'antipatico di...
La nostra quaresima dovrebbe essere più ricca di piccole rinunce all'egoismo, di preghiera e gesti di amore. Sei con me?
E allora, cara Kika, proviamoci. Ciao
In un lontano periodo della mia vita, per ordine del medico, mia mamma mi faceva mangiare le bistecche ai ferri. I miei fratelli mi invidiavano (perchè i soldini erano troppo pochi per poter permettere carne per tutta la famiglia) e io piangevo perchè dovevo mangiarle. La penitenza dei miei fratelli era quella di non poterle mangiare; la mia quella di doverle mangiare. Questa storica realtà ti avrà fatto intuire bene il senso della penitenza quaresimale. Storicamente, un tempo succedeva che ricconi cristiani mangiavano in abbondanza carne tutti i giorni, mentre tanta povera gente mangiava solo patate, insalata, polenta e latte e qualche pezzetto di formaggio. Allora ecco il buon suggerimento: "Mangioni, almeno ai venerdì di quaresima rinunciate a ingozzarvi di carne e ricordatevi di aiutare i poveri che forse arrivano a permettersela alla domenica."
Questo invito, quasi un ordine della famiglia cristiana della Chiesa, è rimasto.
Sai allora che cosa è avvenuto (in tempi vicini e contemporanei)? Quei ricconi "cristiani" aspettano i venerdì della quaresima per farsi un succulento pranzetto di pesce. No poverini! Non mangiano carne... Kika, la mia e la tua posizione davanti a Dio qual'è? Sta nella fetta di carne? Penso, amica mia, che la Chiesa ci suggerisca di saper festeggiare il venerdì dell'amore di Gesù fino a morire in croce, con qualche sacrificio: che sia carne o pesce o meno computer o meno scemenze televisive, o meno bisticci... tutto per aver più amore, per regalare, se non un soldino, almeno un sorriso ai genitori, ai vecchi, ai soli, a chi trascuriamo, al nostro lavoro scolastico, a quell'antipatico di...
La nostra quaresima dovrebbe essere più ricca di piccole rinunce all'egoismo, di preghiera e gesti di amore. Sei con me?
E allora, cara Kika, proviamoci. Ciao
don Nereo