Domanda
#802
Il 23/02/2017 paLude di 63 anni ha scritto:
Mi occupo di catechesi per adultiCosa/come argomentare a degli adulti che posticipano tutte le tematiche che riguardano l'appartenenza alla comunità parrocchiale (frequenza e impegno) al momento in cui, risolte le questioni relative al lavoro e all'economia famigliare, avranno più tempo a disposizione (hanno indicato dopo i 50/60 anni)? Grazie.
La mia risposta:
Salve, paLude. Non ho nessun toccasana: Ritengo comunque che il coinvolgimento parrocchiale sia possibile solo (o quasi) con la crescita spirituale personale. Altrimenti non c'è sensibilità comunitaria e quindi non matura la coscienza di un impegno cristiano nel sociale e in nessun gruppo o comunità. Quindi, dal mio punto di vista, credo che sia opportuna una catechesi sulla corresponsabilità perchè tutti siamo figli di Dio e perciò unica famiglia; quindi "consanguinei". E perciò, come dovrebbe essere, corresponsabili della vita dei fratelli. Inoltre un altro punto fondamentale è il fatto che la fede personale non ci arriva per posta da Dio, ma trasmessa e testimoniata con la vita attraverso la Chiesa, cioè attraverso persone concrete e vicine; E neanche singole, ma legate ad altre persone (comunità) dallo stesso Spirito che le àncora allo stesso Cristo. E dalla preghiera personale e comunitaria.
L'impegno e coinvolgimento attivo parrocchiale può certamente essere condizionato dagli altri impegni sacrosanti che uno ha, ma la maturazione al senso comunitario è un cammino senza tempi esclusivi. Qui c'è un'altra difficoltà: che anche questa sensibilità (o fede attiva) ha bisogno di una comunità per arrivare a maturazione. Sì, una specie di circolo viziosa.
A questo punto ci vuole amore, rispetto e delicatezza: prenderci sottobraccio il fratello e andare insieme dove si può essere aiutati nella fede, comprendendo che la religione non è questione da bambini fino alla cresima e da vecchi dopo la pensione. Anzi, proprio nei tempi forti degli impegni sociali, lavorativi e familiari è il momento di essere coinvolti anche nella VITA religiosa; proprio negli anni più "intensi" siamo accompagnati da Dio, anche quando non ne avvertiamo la presenza o necessità.
Ciao, paLude. Buon lavoro.
L'impegno e coinvolgimento attivo parrocchiale può certamente essere condizionato dagli altri impegni sacrosanti che uno ha, ma la maturazione al senso comunitario è un cammino senza tempi esclusivi. Qui c'è un'altra difficoltà: che anche questa sensibilità (o fede attiva) ha bisogno di una comunità per arrivare a maturazione. Sì, una specie di circolo viziosa.
A questo punto ci vuole amore, rispetto e delicatezza: prenderci sottobraccio il fratello e andare insieme dove si può essere aiutati nella fede, comprendendo che la religione non è questione da bambini fino alla cresima e da vecchi dopo la pensione. Anzi, proprio nei tempi forti degli impegni sociali, lavorativi e familiari è il momento di essere coinvolti anche nella VITA religiosa; proprio negli anni più "intensi" siamo accompagnati da Dio, anche quando non ne avvertiamo la presenza o necessità.
Ciao, paLude. Buon lavoro.
don Nereo