Domanda
#366
Il 01/10/2013 Antonio di 36 anni ha scritto:
grazie della risposta, si x la prima parte mi è abbastanza chiaro e nel caso del sacerdote che decide di lasciare che nn ho capito. Anche in quel caso viene a meno un giuramento nn mantenuto ed avra anche esso un valore sacro presumo...da quel momento anche il sacerdote andra' a condurre una vita normale nn credo rimanga prete come mi ha scritto prima....Anticipatamente la ringrazio
Antonio
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La mia risposta:
Antonio, vedo se riesco a spiegarmi con qualche parola in più. Il prete viene consacrato con l'unzione sacra delle mani e con l'imposizione delle mani del vescovo perché riceva lo Spirito santo. Il nuovo prete promette obbedienza al suo vescovo, o comunque a un suo superiore, il quale lo manda a fare servizio in qualche parte (normalmente in una parrocchia). Se si ammala, lascia il servizio, ma non smette di essere prete; se guarisce potrà riprendere a fare Messa, confessare, amministrare i sacramenti, predicare... secondo il servizio che gli è richiesto. Così se decide di ritirarsi dal servizio sacerdotale per suoi motivi, non farà servizio, ma rimane prete. Per altri motivi il vescovo, di cui il prete è "aiutante e rappresentante", può proibirgli di esercitare il sacerdozio, anche di Fare la Messa e amministrare i sacramenti, ma la consacrazione ricevuta rimane. Eccetto che sia riconosciuto dal tribunale ecclesiastico che la sua consacrazione non era valida a causa di "impedimenti" (come avviene per il matrimonio). Se avviene questo o per motivi particolari riconosciuti, questo non-prete torna alla piena situazione laicale, con la possibilità di sposarsi o di assumere altri incarichi nella chiesa....comunque come ogni credente. E' più chiaro? Ciao
don Nereo
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- #365 domanda del 28/09/2013 inviata da antonio
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