Questioni e dubbi religiosi

Domanda

#1139 Il 31/07/2019 SoFedeCic di 16 anni ha scritto:
Salve, Don Nereo. La domanda che segue, ce la stiamo attualmente ponendo in tre persone; Sofia, Federico e Mirko (io, cioè colui che sta scrivendo, soprannominato "Ciccio"). Però, prima di passare al quesito vero e proprio, al quale ci piacerebbe ricevere una risposta il più possibilmente veritiera e interessante più punti di vista, e non solo uno, pensiamo sia necessario fare alcune premesse. Sofia è di religione Cristiana Ortodossa; io, sono di religione cattolica, mentre Federico è ateo. Noi tutti, siamo molto legati ad alcune particolari tematiche, come quella dell'omosessualità. Siamo tutti nell'età, come si dice, delle domande, quindi, probabilmente, dobbiamo tutti e tre ancora cercare di capire, bene, da chi e da cosa siamo attratti, ma abbiamo comunque già assunto una posizione, in termini di "battaglie per i diritti" e cose del genere. Infatti, ci crediamo tutti sostenitori del mondo LGBTQI+ in generale, perchè riteniamo che ognuno debba esser libero di fare ciò che vuole - certo, sempre nel rispetto delle libertà altrui -; noi, siamo d'accordo con il matrimonio da parte di due individui dello stesso sesso, così come con l'adozione congiunta da parte di coppie omosessuali. Comunque, dopo questa premessa, ecco la domanda.
Perchè, molte persone del mondo cattolico, tra cui gente del famoso "Convegno delle famiglie", dicono che l'omosessualità è un peccato?
Ci teniamo a precisare, che noi non stiamo chiedendo se ciò, cioè il fatto che l'omosessualità sia un peccato, sia vero oppure no, perchè sappiamo che rischieremmo di entrare in un conflitto di punti di vista; stiamo domandando solamente il motivo di ciò. Ci piacerebbe ricevere una risposta chiara, anche perchè non ci sembra coerente che gli uomini della Chiesa che, almeno da come ci hanno sempre insegnato, è stata sempre aperta verso tutti, si comportino in questo modo così "strano", per noi. Cioè, magari potremmo aver noi mal interpretato gli elementi e, quindi, esserci posti la domanda sbagliata. Comunque, detto questo, caro Don Nereo, le poniamo i nostri saluti.. e, la ringraziamo già solo per aver letto tutto ciò e, se lo farà, la ringraziamo anche per l'eventuale risposta che, ci auguriamo, ci darà; questo, perchè, ci interessa davvero capire ciò. Grazie, di nuovo, e buon proseguimento.. :-)

La mia risposta:

Ciao, Ciccio e amici. Come voi nemmeno io voglio entrare nei conflitti di punti di vista, anche perchè già in passato non molto lontano ho affrontato l'argomento suscitando... polemiche. Non voglio ripeterle; perciò sarò breve e sintetico.
La chiesa sull'argomento non è spiccia a giudicare, ma dà solo qualche indicazione: ogni caso è un po' a sè. Come l'omosessualità ha varie origini così può esserci più o meno responsabilità personale; ognuno giudichi se stesso davanti a Dio.
E' vero che ognuno è libero di fare ciò che vuole, nel rispetto dei diritti altrui. Tuttavia quando si chiede un intervento sociale, come ad esempio un riconoscimento ufficiale, ci sono delle leggi e dei principi universali, riconosciuti più o meno. Così la Chiesa ritiene famiglia l'unione di un uomo ed una donna; altre unioni siano chiamate come si vuole, ma la sostanza è diversa. Si può sposarsi, si può convivere come pare; e in ciò non è richiesto alcun permesso o riconoscimento. Per l'adozione, ogni bambino ha il diritto di avere un padre ed una madre, come è nella natura umana.
Ecco alcuni spunti. Vi auguro di svilupparli con chiarezza e soddisfazione.   Buona fortuna e ciao a ognuno di voi.

don Nereo