Storia di un Gomitolo
"Argomenti scomodi e dove trovarli"
(Di cosa dovrebbe parlare un sito per bambini e ragazzi?)
capitolo 30
Questa è la storia del Gomitolo proposta come racconto, per condividere i momenti belli e quelli brutti, le soddisfazioni e gli errori, e crescere tutti insieme.
Quando è nato il Gomitolo ci si è trovati tutti d'accordo nel farne un sito che non parlasse di politica e non fosse fondato su una singola religione (eccettuata ovviamente la rubrica di don Nereo). Sembrava tutto facile: sappiamo cosa non facciamo, tutto il resto ci è permesso.
Mica vero.
C'è chi pensa che un sito per bambini e ragazzi debba parlare solo
di ciò che può capire il più piccolo dei visitatori.
E' lo stesso problema che ha la serie TV Doctor Who: "è per
famiglie" viene interpretato da alcuni come "i più piccoli di casa
devono poter guardare ogni puntata", e così scoppiano le polemiche
per qualche puntata più spaventosa oppure dalla trama maggiormente impegnativa.
Così nei primi anni del Gomitolo c'è chi ha detto che certi
argomenti erano "da evitare", che era meglio stare alla larga
dall'attualità, che le guerre spaventano, ecc... parliamo sia di alcuni
dei fondatori sia di qualche genitore.
E nonostante ciò alla fine siamo riusciti a metterci d'accordo e così, accanto ad articoli su come convincere i genitori a comprare un cucciolo oppure come studiare bene, abbiamo parlato di bulimia e anoressia, di vaccinazioni, di come funzionano e come usare correttamente i farmaci, dei ragazzi che cadono nella dipendenza dell'alcol. Abbiamo pure raccontato la storia della piccola Bana Alabed sotto le bombe in Siria. Ci è stato detto che "anche solo parlarne è prendere le parti" - ma l'unica parte che abbiamo preso è stata quella dei bimbi vittime della guerra. E abbiamo lasciato che i ragazzi parlassero di "gender" e omofobia, nonostante qualche iniziale opposizione nettissima...
Abbiamo da parte un articolo che parla della violenza psicologica sulle
donne.
Non è un tema lontano, perché la prepotenza si nota
già nei "fidanzamenti" alle medie, con alcuni ragazzi che vietano
alle fidanzatine di avere amici maschi o che pretendono di monitorarle col
cellulare se escono con le amiche, di controllare le loro chat, foto, ecc...
Tutte cose a cui imparare a dire "NO". Un NO che i maschi, bambini,
ragazzi o giovani che siano, devono imparare a rispettare, perché se
non si impara da piccoli, poi, a volte, da grandi succedono guai ancora
più seri.
Risale al 2018 ed era anche stato approvato da una psicologa della
fascia evolutiva e da alcuni genitori pure molto conservatori,
ma non lo abbiamo ancora pubblicato perché non ci convince l'ordine della
trattazione e vogliamo cercare il modo migliore per affrontare l'argomento,
senza spaventare ma anche senza nascondere la realtà.
Pensiamo, come un caro amico insegnante spiegava anni fa, che
ai ragazzi si possa parlare di tutto, anche di cose che possono colpire un po',
l'importante è farlo con le parole giuste, indicando la fascia di
età a cui un testo è rivolto e raccomandando di leggerlo con
una persona più grande vicino.
Intanto però oggi festeggiamo il compleanno del Gomitolo pubblicando un altro
articolo delicato. Non ci bastavano tutti i precedenti. Adesso vogliamo
raccontare come si vive in un paese occupato da una forza militare aggressiva
e soprattutto come ci vivono i bambini e i ragazzi.
Per questo raccontiamo la storia della più giovane giornalista del
mondo, Janna Jihad, da Nabi Saleh
nei territori palestinesi occupati da Israele.
Ancora una volta lo facciamo senza prendere posizione sui motivi
dell'occupazione, su chi può avere ragione e chi torto, ma
solo per mostrare ai più giovani un'altra parte
del mondo e in particolare la vita di tanti loro coetanei.