Storia di un Gomitolo
"Scelte difficili"
(Confrontarsi e sostenersi)
capitolo 18
Questa è la storia del Gomitolo proposta come racconto, per condividere i momenti belli e quelli brutti, le soddisfazioni e gli errori, e crescere tutti insieme.
Il Gomitolo è un sito per bambini e ragazzi che permette di condividere le proprie idee per imparare tutti insieme in sicurezza a conoscere, apprezzare e rispettare gli altri.
Questo è il testo introduttivo del sito nonché il suo motto.
"imparare a conoscere, apprezzare e rispettare gli altri".
Ok, ma entro quali limiti? Ci sono cose di cui si può parlare e cose di cui
non dovremmo parlare? Possiamo insegnare a rispettare i bambini africani
come abbiamo fatto nel racconto
L'acqua di Bahiyah o pubblicando i
disegni dei bimbi di strada di Wamba in Kenya?
Possiamo far vedere il mondo con gli occhi di una piccola ROM?
Sì, quegli zingari di cui tanti parlano male in TV.
Ogni articolo, ogni racconto, ogni messaggio scontenterà qualcuno, ma qual è il limite?
Ce lo siamo domandati nell'estate 2015 quando è cresciuta forte tanto da parte dello staff adulto quanto da alcuni ragazzi, la necessità di parlare di... omosessualità, teoria gender e diritti. Gender, ecco la brutta parola, quella che fa tremare ancora a pensare alla tempesta che produsse all'epoca.
Un passo indietro. Il "gender" richiama, a torto o a ragione, la "teoria gender", un argomento portato avanti da chi afferma vi sia l'intenzione di rendere lecita e accettabile l'omosessualità che storicamente e da molte religioni è stata condannata. Se ne parla in TV, sui giornali, fra la gente. Bambini e ragazzi sentono queste cose, talvolta in senso positivo, talvolta in senso negativo, a volte con insulti, discriminazioni e bullismo magari verso i compagni più fragili.
Così è nata l'idea di fare un articolo per spiegare, almeno ai ragazzi più grandicelli, tutte queste cose. Nel modo più delicato e neutrale possibile, citando le ragioni di chi è a favore ad esempio dei diritti civili per gli omosessuali (formare una famiglia, avere figli, ecc) e quelle di chi è assolutamente contrario.
Apriti cielo.
Il Gomitolo è composto da tante anime e non tutte erano felici
all'idea. C'è chi proprio non voleva saperne, chi temeva problemi e polemiche, chi dubitava
fosse un tema comprensibile per i giovanissimi, anche se pensato da ragazzi.
In un'azienda ci si sarebbe contati e la maggioranza avrebbe imposto il proprio volere, mirato al profitto o a evitare danni d'immagine o polemiche. Noi però siamo una famiglia anche nel momento di decidere sulle cose da fare o non fare, anche nello staff adulto.
Abbiamo scelto il dialogo, il confronto delle posizioni, il chiarimento fra noi.
Così i "bollenti spiriti" si sono raffreddati capendo che i ragazzi comunque
cercano queste cose e possono trovare discorsi e siti assolutamente inadatti, sia di una posizione sia delle altre.
Il testo è stato letto e riletto, reso ancor più neutrale di quanto già non
fosse. Sono stati interpellati i genitori di vari frequentatori del sito, dalle
posizioni più diverse, compresa la mamma di una nostra giovane utente che è
impegnata nella sua parrocchia e ascoltatrice di una radio che non è mai
molto tenera su queste tematiche, anzi.
Alla fine tutti (qualcuno magari con qualche ampio sospiro, ma è legittimo) hanno detto sì e l'articolo La "teoria gender" e altre cose su cui i grandi litigano è andato online.
A distanza di un anno non siamo stati accusati di insegnare cose sbagliate o toccare temi "vietati" (da chi e a che titolo, poi?). Certo, può ancora accadere ma noi abbiamo la coscienza a posto perché in questa come in altre situazioni delicate del passato, la grande famiglia che cura il Gomitolo si è confrontata apertamente e ha scelto di agire correttamente, con lealtà e rispetto verso i propri membri e chi visita questo sito.
Abbiamo raccontato questo episodio ma il confronto fra noi è continuo,
pur nelle reciproche diversità di posizioni e vedute,
per migliorarci e migliorare il Gomitolo o affrontare le situazioni che via via
si presentano con amicizia, rispetto e reciproco sostegno fraterno.
Non sono paroloni, è come siamo o almeno come cerchiamo di essere.