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Fiabe e racconti

La missione delle fate

Racconto scritto da Alessia quando aveva 7 anni e illustrato da Corinne

C'era una volta una regina che si chiamava Fiore. Era la regina delle fate ma era perseguitata dagli orribili troll.

la regina regnava con saggezza, era gentile, dolce e garbata. Era esile come una farfalla, coraggiosa come un cavaliere e leggiadra come una piuma.

I troll, orribili creature puzzolenti che si facevano spesso il bagno nel fango o nella spazzatura, erano grassi, goffi e imponenti. Avevano artigli aguzzi, taglienti e forti e denti lunghi,appuntiti e robusti.
Vivevano in una caverna con superfici appiccicose,gelatinose e viscide.

I troll avevano rubato alla regina Fiore delle pietre preziose molto importanti per le fate perché avevano dei poteri magici molto potenti. Il problema era che in mano ai troll le pietre diventavano scure e offrivano ai mostri cattivi dei poteri malefici!

La regina Fiore mandò le fate guerriere nella caverna dei troll per riprendere la pietre.
Prima di farle partire disse loro: "State attente mie care, i troll sono creature orribili e molto pericolose. Quando troverete le pietre, tenetele in mano per qualche secondo. In questo modo riprenderanno la forza del bene e saranno di nuovo dalla nostra parte."

Le fate risposero tutte in coro: "Regina noi staremo attente e seguiremo le tue istruzioni, ma tu pensaci e aiutaci facendoci ricordare che siamo unite!"

Le fate

Le fate guerriere si chiamavano Rosa, Iris, Margherita, Orchidea, Viola, Magnolia e Stella.

Le fate entrarono nella grotta. Si sentirono degli strani rumori, rumori lugubri, cavernosi e assordanti!

Iris disse: "Qui c'è un fetore nauseante, lo sentite?
Le altre risposero: "certo che lo sentiamo, che schifo!!!"
Rosa, che nel mentre aveva spiato i troll senza farsi vedere, andò dalle altre e disse: "Ho scoperto dove hanno nascosto le pietre preziose! Sono nella sala del re troll!"

Intanto la regina era sempre più preoccupata perché le fate non tornavano indietro e, con una magia, le chiamò. Non le chiamo a voce ma nella sua mente. Disse loro: "Se volete prendere le pietre non dovete farvi scoprire dai troll sennò saranno guai seri per voi. Ecco perché vi ho chiamate attraverso la mia mente, cosi non ci possono sentire. Avete capito cosa dovete fare?" e chiuse il discorso.

Per fortuna, le fate non si fecero scoprire e presero le pietre preziose, le tennero in mano per qualche secondo e subito, dal colore che avevano preso cosi cupo e nero, diventarono gialle, rosse, bianche e poi arancioni.

Le fate tornarono a casa e la regina le accolse con un discorso di encomio:
"care Fate Guerriere, vi siete dimostrate coraggiose e per questo vi voglio dire che la vostra missione vi ha portato a essere le mie personali protettrici. Inoltre tutto il popolo ha deciso che sarete le guardiane della nostra terra.
La nostra terra sarà in buone mani grazie a voi!
E ora permettetemi di darvi la vostra ricompensa. Ognuna di voi avrà una delle pietre. Lo so che sono mie ma a voi spetterà il diritto di proteggerle da qualunque creatura maligna".

Gli abitanti del regno delle fate vissero così per sempre sicuri, felici e contenti!

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