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Fiabe e racconti

La meta

Racconto scritto da Alessia

Finalmente è arrivato il momento che aspettavo da una vita! Tra poco tocca a me esibirmi e vivere l'esperienza più bella della mia vita, dopo mille e mille ostacoli da superare. Finalmente sono arrivata qui! "E la prossima è.." chiamano il mio nome. In quel preciso momento, ripenso a quando ancora ero all'inizio di questa esperienza.

Era il primo giorno di liceo e l'emozione era talmente grande da non poterla descrivere: nuova scuola, nuovi amici, nuovi insegnanti, nuove materie! Con titubanza varcai la soglia dell'entrata e mi diressi verso l'aula. Appena entrai pian piano il mio entusiasmo scemò fino a lasciar posto soltanto a paura. Avevo già capito che quelli che mi aspettavano sarebbero stati i cinque anni più brutti della mia vita. Ero una ragazza timida, non sapevo relazionarmi con le persone, ed ero una vittima facile per i bulli. Il primo mese di scuola fu terribile: venivo continuamente presa di mira da ragazze e ragazzi, non avevo neanche un'amica con cui confidarmi o con cui parlare. Ero completamente sola. L'unico modo in cui potevo sfogare la mia frustrazione era cantare: una delle poche attività che amavo fare e che mi faceva sentire appagata. Non smettevo mai di cantare: era diventata una dipendenza e mi rendeva felice. Il mio sogno nel cassetto in quel momento era esibirmi davanti a un pubblico e dimostrare chi ero davvero. Sapevo però che non ci sarei mai riuscita: per me era davvero tanto anche solo cantare davanti a mia madre.

Tuttavia, decisi che era meglio tentare. Non avevo più voglia di rimanere nascosta senza che nessuno si accorgesse di me. Mi iscrissi a un corso di canto. Ricordo benissimo il primo giorno di lezione: ero completamente disorientata. Grazie al cielo il mio futuro insegnante mi venne incontro e mi mise subito a mio agio. Iniziò subito facendomi fare i vocalizzi per poter scaldare la voce. Andai malissimo: la voce mi tremava a causa dell'eccessiva agitazione. Fu un vero disastro. Ritornai a casa con la tentazione di mollare tutto, ma non lo feci: ero decisa ad andare avanti e non fermarmi al primo ostacolo che mi si presentava davanti. Mi ripresentai così alla lezione successiva molto più determinata di quanto non lo fossi mai stata, e i frutti si fecero vedere: andò di gran lunga meglio e Carlo, il mio insegnante, rimase colpito dalla mia voce. Ero, dopo tanto tempo, contenta di me stessa: sempre più determinata e motivata a continuare. Lezione dopo lezione la voce migliorò sempre di più, e riuscii ad ampliare la mia estensione vocale.

Una nota triste...

Carlo, per premiare l'impegno, mi iscrisse a un concorso per cantanti emergenti. Io, però, non mi sentivo pronta per poter affrontare un pubblico, e andai nel panico. Tutto ciò che avevo imparato lo dimenticai pian piano; le prove per il concorso andarono di male in peggio e gli altri cantanti non facevano che ridere di me. Mi sentivo lo zimbello della situazione: fui presa di nuovo dallo sconforto e pensai nuovamente di mollare tutto e dedicarmi ad altre attività. Ne parlai con Carlo, ma lui fu irremovibile: era sicuro del mio successo nonostante le prove fossero andate molto male. Mi rassegnai, continuando ad andare alle prove passivamente. Ormai per me cantare non aveva nessuna importanza, non mi importava più niente di come andavo.

Il mio insegnante allora iniziò a prendere provvedimenti: minacciò di non farmi partecipare più alle sue lezioni se avessi continuato in questo modo. A quelle parole mi sentii male, ma furono utili per farmi capire quanto amavo cantare e per farmi trovare la forza che credevo di aver perso. Sarebbe stato uno spreco per me rinunciare a una delle occasioni più importanti della mia vita, rinunciare al mio sogno! Cominciai a odiarmi per aver agito in quel modo; ma ormai era inutile piangere sul latte versato. Era rimasta solo una prova prima dello spettacolo, ed era l'unica occasione in cui avrei potuto dimostrare chi ero veramente. A casa ripresi a cantare e allenare la voce senza mai fermarmi e alla prova generale lasciai tutti a bocca aperta! Fu una soddisfazione vedere chi fino a poco tempo fa mi prendeva in giro, restare stupefatto della mia esibizione. Ritornai a casa esuberante e piena di buoni propositi per il giorno dello spettacolo, ovvero oggi. Non ero riuscita a dormire per l'eccitazione.

Una nota felice!

E ora sono qui che, dopo 9 mesi di lezioni e prove, sto per salire sul palco per poter cantare la canzone che mi ha accompagnato durante tutto questo periodo. Si accendono le luci ed ecco il panico: il teatro è pieno! Tuttavia il terrore se ne va veloce com'era arrivato. Non voglio rovinare di nuovo tutto. Iniziano le prime note della base musicale e inizio a cantare: la mia voce e la musica sembra che si fondano in un unico suono. Canto come non ho mai cantato prima d'ora, facendomi trasportare dalla melodia, muovendomi, cercando di interpretare il testo. Mi sento finalmente in pace con me stessa. Purtroppo è finito tutto prima che potessi rendermi conto che era davvero iniziato! L'emozione che ho provato durante l'esibizione è stata indescrivibile e mi sento libera: libera come se tutto ciò che ho tenuto dentro di me per tutto questo tempo fosse finalmente uscito dal mio cuore!

Non sono riuscita a vincere il concorso, ma non ne faccio un dramma. Per me è stata già una vittoria personale essere riuscita a sconfiggere le mie paure!

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