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Fiabe e racconti

L'occhio magico

Racconto scritto da Gabriele

C'era una volta una bambina di nome Chiara che abitava in un bel bosco pieno di alberi alti alti e di tanto, tanto verde.
Era una bambina come tante che andava in seconda elementare nella scuola del bosco, ogni mattina, saltando di albero in albero fino a raggiungere la sua classe, in una casetta di legno in cima a un baobab!

Ogni giorno gli animali del bosco aspettavano con ansia il suo passaggio e sai perché? Perché Chiara aveva un dono speciale, anzi era magica! Aveva due occhi.
Cosa c'è di speciale, dirai!

Il fatto è che uno dei due era speciale: lei non lo usava perché vedeva poco e lui faceva le magie! Mentre lei guardava con l'altro occhio, lui con il raggio magico dell'amicizia faceva passare qualsiasi arrabbiatura!
Gli scoiattoli innamorati che avevano litigato su chi doveva procurare il mangiare, davanti all'occhio magico di Chiara facevano subito pace.
Gli uccellini litigiosi cominciavano a cantare di gioia e anche quei due gufi sempre imbronciati se ne andavano felici!

Insomma, l'occhio di Chiara faceva miracoli e lei nemmeno lo sapeva! Sapeva però che le rompeva, uffa! Perché era un occhio malaticcio che vedeva molto poco e lei preferiva usare sempre l'altro, con cui vedeva come un'aquila.
Però un occhio malaticcio lasciato tutto solo e trascurato rischia di stare ancora peggio e così ogni giorno i genitori di Chiara, nella loro casetta sull'albero, le chiedevano di coprire l'occhio con cui vedeva bene e usare un po' l'altro.
Lei non voleva, perché con quell'occhio vedeva proprio poco e male e così si rifiutava sempre.
"A cosa mi serve quest'occhio? Io ho l'altro con cui vedo bene" - diceva!

Un brutto giorno quel povero occhio trascurato si ammalò e il raggio magico dell'amicizia smise di funzionare. Lei non lo sapeva e non se ne accorse ma gli animali sì!
Gli scoiattoli innamorati che avevano litigato rimasero arrabbiati tutto il giorno.
Gli uccellini litigiosi non cantarono di gioia e la giungla restò triste e silenziosa. Anche i gufi restarono imbronciati.
Che tristezza!

Alla sera andarono tutti sotto la casa di Chiara a chiederle di curare l'occhio malato. Lei così scoprì di aver avuto il raggio magico dell'amicizia.
"Però uffa, voi tornate amici e felici ma io mi annoio e faccio fatica a guardare con questo occhio malaticcio!!!" - disse lei imbronciata.

Gli animali del bosco parlarono un po' fra loro e poi le dissero:
"È vero che fai fatica, però pensa che quando guardi con l'occhio che vede bene vedi solo la realtà. Se usi l'altro occhio puoi immaginare quello che non riesci a vedere e crearti un mondo magico solo tuo!
Quando sei fuori casa va bene che usi l'occhio che vede bene ma a casa, magari se fuori è brutto e ti annoi, perché non giochi a immaginare un mondo magico?
"

Chiara non era convinta ma gli animali insistettero così tanto che accettò di provare.
Ebbene, si divertì moltissimo e decise di farlo tutti i giorni appena tornata da scuola!

Così l'occhio si riprese, tornò il raggio magico dell'amicizia e vissero tutti felici e contenti: gli animali della foresta che fecero pace e Chiara che aveva trovato una scusa per cominciare i compiti piu tardi!

Questa fiaba è dedicata a tutti i bambini che non vogliono fare gli esercizi per gli occhi.

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