Fiabe e racconti
L'isola e la principessa
Racconto scritto da Gabriele
Questo racconto è stato scritto a novembre del 2002 per aiutare un'amica che il giorno dopo doveva organizzare uno spettacolo per bambini e aveva solo quattro marionette: uno zombie, una principessa, un vampiro e una mucca. Il risultato è godibile anche come fiaba. L'ho pubblicato all'epoca sul mio sito personale e ora sono felice di condividerlo qui sul Gomitolo.
Note:
- Ove possibile il racconto è in rima.
- Le parti in grassetto sono dedicate al dialogo con gli spettatori.
E ora... leggiamo insieme!
La principessa piangeva...
Come ogni sera nel suo castello piangeva
mentre aspettava il ritorno del principe
che però non sarebbe mai tornato,
perché... in guerra era spirato!
Ma lei dopo vent'anni ancora s'illudeva,
e ogni sera saliva sulla torre più alta
guardava e aspettava
e alla fine piangeva...
Era bella la principessa e tanti corteggiatori aveva:
i rampolli delle grandi dinastie, quanti
la desideravano e la cercavano, ma lei non si era mai
rassegnata e a tutti diceva... "no grazie, sono impegnata!"
Ma viver nel castello per lei non era bello.
Di notte quando anche l'ultimo uccellino si coricava
uno strano rumore il sonno della nostra diletta turbava...
Rumor di legno, rumor di coperchi...
rumor di ali, rumor di pipistrello!
Un battito d'ali, un sibilo, un vento gelido...
"Aiuto un vampiro!!!!", si svegliava urlando la principessa!
E poco aveva da dir la governante che il vento aveva
spalancato l'inferriata e un'innocente gazza era entrata.
La principessa tutta adirata si scagliava nella solita sfuriata!
Giorno dopo giorno
ma soprattutto notte dopo notte
la principessa era diventata quasi pazza
e come lei la governante,
che ormai la prendeva a botte!
Finché un giorno la principessa decise di partire
andar lontano, via da ogni umano!
Prese una barca, un pezzo di legno e un pennello
E "vampiri state alla larga!!!" scrisse sul suo cartello.
Viaggiò sul mare per giorni e per mesi
finché una tempesta non decise per lei
quale fosse la meta: un'isola deserta, senza servi
nè vampiri, senza principi nè pipistrelli!
Ma una principessa abituata al lusso
credete che potesse trovarsi bene in un'isola deserta?
Chi le avrebbe tolto i sassolini dalle belle scarpe?
Chi le avrebbe pulito i vestiti e coltivato le erbe?
Così cominciò a girare,
perché l'isola era sì deserta
ma era grande, enorme. E c'era la sabbia...
e c'era la sabbia...
e c'era ancora sabbia...
(oibò, ma è un'isola deserta o un'isola desertica?! Forse tutte e due!)
Cammina cammina la principessa trovò un'oasi.
Con le palme, il laghetto e... un aghetto! Una spina di rosa!
Sull'aghetto il ditone del piedone
(sarà stata bella, ma che piedi aveva!)
si punse e gridò "aiaaaaaaaaaaaaaa!".
Nessuno accorse. Lei aspettava la governante,
i camerieri e tre barellieri, ma nessuno alzò un dito
perché l'isola oltreché desertica era deserta,
ricordate?
Muuuuuuuuu... sentì, quando smise di lamentarsi
Tuuuuuuuuu... chi sei, chiese?
Muuuuuuuuu... la mucca rispose.
Tuuuuuuuuu... presto, voglio del latte, ho sete!
E la mucca restò ferma. Ogni tanto faceva muuuuuuuuu,
ogni tanto agitava la coda. Cos'altro potrebbe
fare una mucca?!
Qualcuno di voi pensa che le mucche preparino il latte, lo
mettano nella tazza, versino il miele, girino il cucchiaino
e servano le principesse?)
Alcune lo fanno, questa di sicuro no.
Lei faceva solo... Muuuuuuuuu!
ESSERE INUTILE, RENDITI UTILE!
Gridava invano la principessa
che oltre che sconsolata era senz'altro molto viziata...
Muuuuuuuuu...
Tuuuuuuuuu... ubbidisci!
Muuuuuuuuu...
Tuuuuuuuuu... non soffiare dalle narici!
Andarono avanti così per un giorno,
finché la principessa non si addormentò
e per la gran fame un forno sognò!
Ma quando si svegliò trovò tutto come l'aveva lasciato:
l'isola desertica nonché deserta
il cartello "alla larga!" vicino alla barca
la mucca che faceva muuuuuuuuu
quasi a dirle "ma che vuoi tuuuuuuuuu?!"
Del resto,
se lei non si arrangiava,
il mondo da solo non cambiava...
E la fame aumentava.
Ogni sera aumentava...
A un certo punto,
quando ormai non aveva più voce per gridare
sentì qualcosa arrivare.
Non qualcuno ma qualcosa.
Tutto uno scricchiolar di ossa
era un uomo uscito dalla fossa!
Voce per gridare non ne aveva, ve l'ho detto
così svenne, e poi rinvenne
e poi svenne e poi rinvenne
e infine
stanca anche di tanto svenir e rinvenir
trovò accanto a lei uno scheletrone,
bello che in vita doveva essere un gran omone
ma era morto, puzzava e in testa aveva un manico d'ottone!
Una mucca che fa muuuuuuuuu!
Una barca, un cartello "state alla larga!"
Un puzzone di scheletrone!
All'improvviso una voce dal nulla ella udì:
"A scappar dal tuo castello non ci hai guadagnato!"
Poi la voce proseguì: "solo io non ti ho abbandonato!"
Così dicendo il temuto pipistrello
in un batter d'ali s'era mostrato!
Che bel vampiro! Faceva paura, aveva due dentoni così
ma certo era un signore, nei modi e nell'aspetto.
"Mi perdoni sua altezza se l'ho spaventata"
disse alla principessa tutta agitata.
E aggiunse:
"per anni l'ho cercata, ma il mio aspetto l'ha spaventata"
Ci credo, lei è un vampiro!
"oh no, sono solo vittima della maledizione di una fata"
ripose il Don Giovanni vampiro.
Bambini... psss... ma da quando le fate fanno maledizioni?
Qui gatta ci cova, stiamo attenti!
"Si volti" -proseguì il vampiro avvolto nel suo elegante
mantello, sotto la luna piena- "ora ucciderò questa
inutile mucca sicché io possa berne il sangue e lei possa
mangiarne le carni. Vivremo per sempre qui, mangiando e
bevendo mucche a volontà!"
La principessa era tentata:il vampiro in fondo non era così male,
se non fosse per i denti da animale.
La principessa era tentata, dicevamo: lo abbracciò e stava
per essere addentata...
Ma ecco che lo zombie parlò...
Un attimo! Fermi tutti!
Bambini, voi avete mai sentito parlare uno zombie?
Già è brutto e puzza, poi ha una voce cavernosa, nulla a
che vedere con i modi gentili, l'aspetto elegante e la voce
sonante del vampiro!
Comunque lo zombie parlò
in faccia al vampirò alitò
e mentre questi urlava
e per sopravvivere si scansava
l'ammasso di ossa la principessa allertò:
"Ditemi, mia principessa, quante altre mucche vedete in
codesta desertica (e deserta!) isola?"
"Nessuna", rispose la principessa, dopo essersi ben guardata intorno...
"E ditemi, oh leggiadra creatura, perché il vampiro voleva
addentare voi e non quella mucca laggiù?"
A questa domanda la principessa svenne...
e rinvenne...
e guardò il vampiro
e svenne...
poi rinvenne...
ma guardò lo zombie
e svenne...
Infine, stanca di svenire e rinvenire
decise di restare sveglia! (finalmente!!!)
e si arrabbiò!
Lei cercava la pace, ma cosa aveva trovato?
Una mucca che fa muuuuuuuuu!
Una barca, un cartello "state alla larga!"
Un puzzone di scheletrone!
E anche un vampiro imbroglione!
Gridò, sbraitò e urlò così tanto
che il vampiro per non sentirla scappò
e volò verso il mare!
(...ma prima aveva sete, ricordate?)
Aveva sete, così presto si stancò,
le ali fermò... e nell'acqua s'inzuppò!
Ben gli stà, così impara a dire le bugie
e a cercar di uccidere le mucche, soprattutto
quelle che fanno muuuuuuuuu!
La principessa dopo un altro svenimento si svegliò
"profumo di latte, sono a casa!" esclamò.
A casa nel castello non era,
ma il latte da bere, quello c'era,
indovinate chi gliel'aveva preparato?
Ma lo zombie, che quel mattino non sembrava
neanche tanto brutto!
Ben presto scoprì che quel brutto scheletrino
era in realtà il suo maritino...
(ma l'autore di questa storia le rime se le è sognate di
notte?! Voi che dite???)
E scoprì che se la mungi la mucca non fa solo muuuuuuuuu!
ma ti dà il suo latte (ma anche le cacche! attenti!)
E scoprì che le cose
vanno giudicate
dopo averle osservate
non solo dopo averle
per un attimo guardate!
Il vampiro sembrava gentile e la voleva corteggiare...
messo alla prova s'è visto che si voleva solo... cibare!
La mucca sembrava inutile e lei la voleva uccidere...
trattandola bene ora le dona il latte per vivere!
Lo zombie non sembrava, E' PROPRIO BRUTTO!
ma è suo marito e per lui la principessa rinuncia a tutto!
E come finisce ogni favola che si rispetti?
E la mucca...
lo zombie...
e la principessa...
... vissero tutti felici e contenti,
sull'isola deserta e desertica!
FINE
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