Fiabe e racconti
Elisa e il regno celeste
L'ultima prova
capitolo 7
Racconto scritto da Claudia
Questa è una storia di fantasia. Ogni riferimento a luoghi e fatti o tematiche religiose è del tutto casuale.
"Forse non riuscirà a superare la prova, sarà dura. Dovrò mandare due creature dispettose più forti: Elisa deve imparare a non mollare nonostante tutto e a difendersi sempre.", pensò il Creatore. Era il momento dell'ultima prova, ed era la più difficile di tutte, perché Elisa la doveva superare da sola, senza scoraggiarsi o arrendersi di fronte alle difficoltà.
Elisa intanto aveva iniziato a volare in alto, sempre più in
alto! Voleva andarsene da lì. Non sapeva dove andare, ma le bastava
allontanarsi il più possibile. All'improvviso vide due creature, ma
percepiva che non volevano fare nulla di buono. Erano, infatti, due
creature dispettose molto forti che volevano rubarle le ali!
Quando
si rubano delle ali ad un angelo, questo smette di esserlo. Per Elisa
sarebbe stato diverso perché sarebbe nata sulla Terra in un corpo di
bambina per affrontare nuove prove nella vita terrena, diventare ancora
più forte e buona, e una volta tornata nel mondo regno celeste,
diventare un arcangelo.
Nel regno celeste il bene vince sempre sul male: per quanto forte possa essere il male, il bene lo sarà ancora di più, quindi Elisa poteva benissimo difendersi contro le creature dispettose, nonostante fossero due contro una. In realtà accanto a Elisa c'erano gli undici angeli, ma nessuno, nemmeno lei, poteva vedere. Erano infatti diventati invisibili per guidarla meglio nella prova. Elisa ora poteva e doveva decidere se difendersi o se farsi rubare le ali ma era troppo provata da tutte le difficoltà affrontate e si arrese, li volle accontentare.
Le creature dispettose si misero a ridere con cattiveria, le rubarono le ali e scapparono via. Nell'esatto momento in cui le ali le furono strappate, Elisa scomparve nel nulla: era appena nata nel corpo di una bimba di un paese povero, una di quelle che i genitori a costo di grandi rischi portano attraverso il mare nei paesi ricchi, dove sono accolte con ostilità e fastidio.
Il Creatore non le aveva voltato le spalle e non l'aveva giudicata per non aver superato le prove. Continuava ad amare Elisa e aspettava che affrontasse tutta la sua vita terrena per poi donarle un altro paio di ali bianche ancora più grandi e un altro essere umano da proteggere e da indirizzare verso il bene.
Questo, forse, spiega anche perché spesso alcune persone sembrano veri e propri angeli anche se non hanno le ali!
Ora vi ho parlato di creature, del regno celeste, del Creatore, degli angeli, di Elisa... ma volete sapere chi sono io? Sono una delle creature dispettose che hanno rubato le ali ad Elisa. Dopo il brutto gesto che ho fatto ho deciso di cambiare e di avere un bell'atteggiamento nei confronti di tutti. Ho capito quant'è bello volersi bene, infatti ora anche io ho un paio di ali bianche, anche io sono un angelo come lo era Elisa, mentre lei ora ha delle ali grandissime e stupende, perché è diventata un arcangelo!
Sapete, sono passati secoli da quel momento, ma nel regno celeste il tempo scorre diversamente che sulla Terra e mentre leggete Elisa è tra voi, bambina in un posto che credo chimiate "campo di accoglienza per i profughi". Se la incontrate siate gentili e pensate che lei, come tanti altri, è un angelo in crescita destinato un giorno ad aiutare anche voi.
FINE
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