Fiabe e racconti
Fiori di primavera
Racconto scritto da don Nereo
In un gelido mattino d'autunno, non si sa come né da chi, forse impastato da un ragazzino fantasioso, nacque un bel bambino di neve. Per miracolo o per magia, prese vita e passava i giorni correndo e giocando con gli altri bambini nel parco. Non aveva bisogno di mangiare né di dormire e non era mai stanco. Divenne l'amico preferito di tutti i ragazzini del paese.
Il bambino di neve li seguiva quanto poteva; solo non entrava nelle loro calde case, nella scuola o nella chiesa. Allora qualcuno dei piccoli amici, di nascosto dagli adulti, lasciava leggermente socchiusa la porta o una finestra perché lui potesse udire chiacchiere, voci, lezioni e preghiere e non si sentisse solo.
Passarono i giorni, passarono le splendide feste di Natale, passarono i mesi e un giorno, col primo sole di marzo, arrivò un tepido venticello che si portò via il candido mantello dei prati.
Il bambino di neve si sentiva vacillare il passo e grosse gocce di sudore gli percorrevano il corpo, scivolando a terra, mentre lui perdeva paurosamente il suo peso. Finché poté si nascose in zone d'ombra, rinunciando anche a correre e a giocare con gli amici, poi, sentendosi mancare le forze, invocò la fata Primavera.
La buona fata gli promise che l'avrebbe nascosto a dormire nel seno della terra finché suo fratello Autunno lo avesse risvegliato. Il piccolo bimbo di neve, per la felicità, si diede a correre per i prati, facendo capriole e saltando muriccioli, mentre il suo corpo si scioglieva distribuendo ovunque morbide gocce che andavano a nascondersi nel terreno. E ovunque cadeva una goccia nasceva un fiore. Così sbocciarono crocchi, primule e bucaneve, violette e soldanelle, margherite, anemoni e nontiscordardime.
Primavera si trovò i veli ornati di mille colori e impregnati di dolci profumi nati dalla gioia, dal sorriso e dai sogni del bimbo di neve che si era finalmente addormentato felice.
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