Fiabe e racconti
A Natale: il bue, l'asino... e una pecorella
Racconto scritto da don Nereo
La pecorella si arrestò, abbassò gli occhi tristi e
sbuffò:
«Uffa! Sono stanca di seguire il pastore. Sempre io che devo
andarlo a cercare, a raggiungere!»
Era proprio stanca e arrabbiata, molto arrabbiata.
Si accovacciò e gli occhi gli si fecero umidi. Il silenzio s'era
fatto profondo come il buio; non si udivano più né i passi
del pastore né lo scalpiccio e il mormorare delle pecore. La
poverina, nel silenzio umido della notte e nell'odore della polvere che le
pizzicava il naso, ricordò e rivide la mano tesa del suo pastore con
dentro brillanti chicchi di sale; ricordò il suo amico che la
sollevava, la ripuliva, la coccolava... S'accorse che lo aveva seguito
perché amava il suo sale e le sue carezze.
Eppure ogni giorno la proteggeva dai pericoli, la conduceva ai pascoli e la riconduceva al sicuro nell'ovile. Le venne una grande nostalgia e una immensa riconoscenza.
Si alzò, sollevò il musetto umido verso le stelle... e
vide davanti, sulla via, una grossa stella: la lampada del suo pastore che
s'era fermato e le sorrideva. La pecorella risentì improvvisamente
il sapore dei pascoli e il calore del sole.
E trotterellò felice verso l'Amico.
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