Daria, neurologo
Daria cura le malattie del cervello!
Intervista realizzata nel 2013 da Gabriele con l'aiuto dei frequentatori del Gomitolo
Abbiamo scambiato quattro parole con Daria, un medico neurologo che lavora in un importante ospedale del nord Italia. Ci ha raccontato com'è la vita di un medico che si occupa quotidianamente di una delle parti più delicate e preziose degli uomini: il cervello.
- Ci racconti qualcosa di te?
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Certo! Sono Daria e faccio il medico chirurgo, specializzata in neurologia e in medicina legale. Lavoro da circa vent'anni nel reparto di neurologia di un grande ospedale della mia città.
- Perché hai deciso di specializzarti in neurologia?
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Perché lo studio del cervello è il più complesso e affascinante di tutti. Noi "siamo" il nostro cervello, e capire come questo sia possibile è il più grande mistero della medicina e forse della scienza intera!
- Che cosa significa fare il medico?
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Significa tante cose, ma soprattutto significa avere a che fare con le persone in un momento in cui sono particolarmente fragili e vulnerabili perché soffrono. E saper comunicare con loro, capire di cosa hanno realmente bisogno, è la cosa più difficile, ma anche la più importante e bella. E' la vera essenza del lavoro del medico.
- Quando hai deciso di intraprendere questo mestiere e perché?
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Oh, sono stata incerta fino all'ultimo momento tra lettere e medicina! Poi ho scelto medicina perché mi interessava magari meno come argomento di studio, ma mi attraeva di più come tipo di lavoro. E poi i miei genitori sono entrambi medici, quindi sono "cresciuta" con la medicina. Però ho scelto una specializzazione completamente diversa dalle loro, perché volevo trovare la mia strada in modo indipendente.
- Com'è studiare medicina?
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Studiare medicina è impegnativo, faticoso, ma non difficile. Rispetto ad altri tipi di studio non c'è poi tanto da capire: però ci vuole molta memoria e molta capacità di organizzare il lavoro, perché la mole di cose da studiare è davvero tanta. Ci sono esami per i quali bisogna studiare libri di più di mille pagine!
- Ti va di raccontarci un esperienza bella, un'esperienza brutta e un'esperienza strana che hai vissuto?
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Oh, per tutte e tre non c'è che l'imbarazzo della scelta, quindi cito le prime che mi vengono in mente.
Un'esperienza bella è stata quando una giovane mamma, che subito dopo avere partorito il suo primo figlio era stata colpita da una grave malattia che l'aveva lasciata a lungo completamente paralizzata e aveva rischiato di farla morire, è tornata a trovarmi guarita e felice, col suo bellissimo bimbo in braccio!
Un'esperienza brutta, anzi bruttissima, è stata a luglio del 2001 durante i fatti del G8: io ero di turno in pronto soccorso quando arrivò la notizia della morte di Carlo Giuliani...
Un'esperienza strana è stata quando sono andata a visitare a casa una signora un po' pazzerella che credeva di essere un agente segreto inseguito dalle spie nemiche! Per riuscire a portarla in ospedale ho dovuto chiamare un taxi e farcela salire, dicendole che la portavo alla sede di un giornale per farsi intervistare. Avreste dovuto vedere la faccia del tassista, quando la signora ha cominciato a raccontare tutti i "segreti" che voleva rivelare!
- Ma... cosa si prova quando si va in sala operatoria come medici?
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Le prime volte, stupore, perché ci si rende conto che tutti quegli organi che si vedono sui libri dentro il corpo ci sono davvero... anche se a dire la verità non hanno proprio lo stesso aspetto! Poi ci si abitua e diventa una cosa normale.
- Confessa, sei mai svenuta durante l'operazione per la puzza o la vista degli organi?
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Svenire mai. Ho rischiato che succedesse solo la prima volta che sono entrata in una sala operatoria, e la cosa buffa è che era l'intervento più banale a cui ho assistito: un intervento per vene varicose!
- Per un medico dev'essere dura quando muore un paziente. Ti è mai successo? E cosa hai fatto per superare la cosa?
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Sì, certo, mi è successo molte volte. Io curo un tipo di malattie che non sempre è possibile guarire, quindi capita di veder morire dei malati. A volte si sa che la cosa è inevitabile, quindi anche se dispiace ci si rassegna. A volte invece è terribile, soprattutto quando muore una persona giovane. Col tempo ci si rende conto che la morte fa parte della vita, e un po' ci si fa l'abitudine. Ma ci sono morti alle quali non ci si abitua mai...
- Come fai a ricordarti tutti i termini medici e le cose che hai studiato?
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Ma mica me le ricordo tutte! Mi ricordo quelle che mi servono per il mio lavoro. Le conoscenze che non si ha occasione di utilizzare in pratica piano piano si dimenticano. E comunque in medicina le cose si imparano davvero solo quando si applicano in concreto: finchè stanno solo sui libri in realtà non si sanno affatto. Si diventa medici facendo i medici, non studiando medicina.
- Ma è vero che i medici guadagnano tanto?
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Dipende! Ci sono medici che guadagnano tanto, ma sono una minoranza. La maggior parte dei medici guadagna abbastanza da raggiungere la tranquillità economica, ma non diventa ricca. E comunque i medici devono studiare per molti anni prima di poter trovare un lavoro, quindi cominciano a guadagnare abbastanza per mantenersi da soli abbastanza tardi: di solito non prima dei trent'anni.
- Si sente spesso parlare di medici negligenti, cosa ne pensi?
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Penso che i casi di negligenza esistono e vanno puniti, ma non sono frequenti come la gente pensa: i medici di solito lavorano in gruppo, quindi ci si controlla a vicenda e gli errori veri alla fine sono abbastanza pochi. Il problema è che spesso la gente pensa che tutte le malattie si possano curare, e che se questo non succede è perché qualcuno ha sbagliato. E invece la triste verità è che, nonostante gli enormi progressi che la medicina ha fatto negli ultimi decenni, tante malattie ancora non si riescono a curare.
- E' mai successo che un paziente si svegliasse durante l'operazione?!?
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Nelle operazioni che ho visto io, mai! Può darsi che occasionalmente succeda, ma per lo più le storie che si sentono sono leggende metropolitane fatte un po' per spaventare i creduloni, non abbiate paura!
- Se potessi tornare indietro sceglieresti questo mestiere?
E lo consiglieresti agli altri ragazzi? Se sì, che consigli puoi dare loro? -
Mah, è una domanda difficile...dieci anni fa avrei sicuramente risposto di sì, ma di questi tempi fare il medico sta diventando sempre più complicato e faticoso, e quindi non ne sono del tutto sicura. Però, se tornando indietro rifacessi il medico, sicuramente farei ancora neurologia.
Quanto a consigliarlo, direi questo: fatelo se davvero vi piace e vi interessa. perché fare il medico può dare grandissime soddisfazioni, ma è molto impegnativo sia come studio prima che come lavoro poi.
- C'è qualcosa che vorresti dire ai ragazzi che ci leggono per evitare... che finiscano in reparto da te?
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Abbiate sempre buonsenso, e non fate sciocchezze!
Non avete idea di quanti ragazzi arrivino in pronto soccorso in gravi condizioni a causa di incidenti stradali, o per avere assunto droghe o alcool.
Si pensa sempre che a noi non succederà niente, ma è meglio non doversene pentire quando ormai è troppo tardi, non vi pare?
Un bacione a tutti,
Daria