Carlo Spadoni, Vigile del Fuoco
Carlo ci protegge dal fuoco e da altri pericoli!
Intervista realizzata nel 2013 da Gabriele con l'aiuto dei frequentatori del Gomitolo
Abbiamo avuto il piacere e l'onore di intervistare Carlo Spadoni, per trent'anni Vigile del Fuoco. Ci ha raccontato la sua vita, il suo lavoro e tante cose importanti! L'intervista è un po' lunga ma Carlo aveva tante cose da raccontarci e che vale la pena leggere!
- Ci racconti un po' di te? Come mai sei diventato Vigile del Fuoco?
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Pensate che sono diventato Vigile del Fuoco per caso!
A 17 anni, finita la scuola, ero andato nel nord Italia a fare il metalmeccanico. All'epoca quando si compivano 18 anni si doveva fare un anno di Servizio Militare. Io venni convocato in Marina.
Un amico di famiglia che abitava nel nostro condominio ed era Vigile del Fuoco, in accordo con mia madre (avevo perso il papà a 12 anni), mi fece la domanda per svolgere il Servizio Militare presso il suo Comando di appartenenza. Fare il militare nei Vigili del Fuoco era bello e permetteva, se non c'erano troppe richieste, di restare nella propria città. Per me era importante perché così potevo aiutare la mia famiglia facendo qualche lavoretto quando ero fuori servizio.
- Cosa fanno esattamente i Vigili del Fuoco?
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I Vigili del Fuoco non si occupano solo di incendi come suggerirebbe il loro nome ma fanno molti tipi di interventi. Si va dal prendere l'uccellino scappato dalla gabbia al recupero delle sostenze chimiche e radioattive, passando ovviamente per incendi ma anche per l'aiuto a forze dell'ordine e medici in caso di incidenti con persone bloccate in situazioni pericolose.
Nei miei 38 anni di servizio (20 da Vigile, 5 da Capo Squadra, il resto da Capo Reparto) ne ho viste di tutti i colori: tre terremoti, alluvioni, incendi industriali ed incendi di abitazioni civili, incidenti stradali, recupero animali anche selvaggi, ma anche vite umane da salvare!
- Come si diventa vigili del fuoco?
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Si diventa vigili per concorso pubblico, molto difficile perché bisogna superare prove teoriche, pratiche e di ginnastica, oltre ad una severa visita medica. I neo vigili vengono addestrati per sei mesi alle Scuole di Roma, Fatto questo, e dopo aver superato il corso, vengono inviati ai Comandi Provinciali.
I nuovi vigili sono posti sulle Partenze (si chiamano così i mezzi di soccorso, 1°, 2°, Autoscala, Autogrù, ecc..) assieme a vigili più esperti.
Una Partenza è composta da sei unità, cinque vigili ed un Capo Squadra. Solitamente la sesta unità è un Vigile Discontinuo (ora Vigili Volontari a domanda, prima erano gli ex Militari del Corpo).Tutti i Vigili hanno la possibilità di aquisire delle specializzazioni. Il primo livello di queste discipline, solitamente obbligatorio, è il S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale), reso famoso con gli interventi per il recupero dei dispersi sulla nave Costa Concordia. Ci sono poi il N.B.C.R (Nucleo Biologico Chimico Radiologico), i Sommozzatori, i Padroni e Motoristi Navali, il Servizio Aeroportuale che richiede conoscenza di Aerei Civili e Militari, il Primo Soccorso e tanti altri ancora.
Ora sono un po' cambiate le cose: ai miei tempi i neo vigili facevano anche "da mamme" ovvero si occupavano della pulizia alle Caserne, a turno si faceva i cuochi, pratica importante, perché in caso di catastrofi eravamo noi a cucinare per la popolazione. Mi fermo qui, ma ci sarebbe tanto altro da dire riguardo a cosa consiste il nostro lavoro...
- Hai mai avuto paura ad andare nel fuoco?
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Paura del Fuoco no, paura di quello che può causare si. Avere paura è importante: serve a proteggerti dal pericolo. Chiaramente poi spegnere un incendio diventa un'abitudine, ma attenzione ad abbassare la guardia! Gli incendi più stupidi sono quelli che creano problemi, proprio perché non fanno paura! Un incendio non nasce mai di grosse proporzioni, tutti iniziano da un principio d'incendio. I tempi e il campo di infiammabilità fanno il resto.
- Senti ma... che succede se mentre sei impegnato a spegnere un incendio con tutta quell'acqua ti viene la pipì?!
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Beh sì... in effetti se hai la pipì, quanto più acqua butti sul fuoco, tanto più è il desiderio di farla, ma alcune volte non si ha il tempo ed il posto per farla quindi ce la conserviamo per il finale, per l'ultimo raffeddamento... (Carlo scherza!!! NdR)
- Ti viene in mente qualche episodio strano?
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Episodi strani tanti. Ve ne voglio raccontare uno sugli animali!
Un giorno ci chiamò un signore per dirci che gli era caduto un cagnolino in un pozzo con acqua. Giunti sul posto il signore ci raccontava che il cane era caduto giù 25 giorni prima e che lui andava vicino al pozzo ogni giorno, con la speranza di sentirlo!
Bene, proprio quel giorno lui l'aveva sentito piangere. Uno per volta tutti i vigili dell'unità scesero nel pozzo senza però riuscire a vedere il cagnolino. Stavamo per andare via quando il nostro autista sentì un debole lamento provenire dal pozzo. A questo punto mi guardarono tutti come per dire "capo ora tocca a te!" In un primo momento avevo pensato ad uno scherzo dei colleghi, poi la coscienza mi obbligò a scendere...
Dovete sapere che dalle nostre parti non ci sono fiumi, in compenso l'acqua si trova qualche metro sottoterra, quindi ogni contadino ha il suo pozzo. Nonostante ci sia una severa legge al riguardo, molti pozzi non sono coperti e chiusi con lucchetto, quindi a causa della vegetazione possono diventare trappole mortali, oltre ad essere rifugio di serpenti, topi e altri animali che non vorreste mai incontrare!
Tornando alla mia discesa, mi accorsi che in fondo al pozzo, dove si trovava l'acqua, c'era una sorta di anello più largo rispetto al diametro del pozzo in superficie, frutto del continuo movimento dell'acqua. Provando in qualche modo a puntare la luce del faretto vidi il cagnolino! Pensate, aveva trovato rifugio in quell'anello ed era sopravissuto probabilmente mangiando insetti e piante e bevendo acqua in quantità.
Non vi dico le feste che mi ha fatto il cagnolino, a differenza dei gatti che ti ringraziano con un graffio se ti va bene, altrimenti ci scappa anche qualche morso!
- Che bella avventura! Ce ne racconti un'altra?
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Certo! Un altro episodio mi è capitato in mare...
Ci chiamarono da una spiaggia a gennaio. Anche se da noi zero gradi non si raggiungono mai, la forte tramontana sempre presente d'inverno "taglia la faccia", figuriamoci se devi fare il bagno! Arrivammo e c'erano tre delfini spiaggiati, di cui uno più piccolo ancora vivo. Decidemmo di entrare in acqua e tentare di portarlo verso il largo. Fra il mare mosso e il fondale basso l'operazione si rivelò impossibile.
A questo punto decisi di trasportalo sulla diga di Punta Riso, una diga lunga tre chilometri con fondali a partire da 20 metri. L'operazione non era facile: feci venire sul posto una nostra vecchia ambulanza e mettemmo il delfino sulla barella. Poi, muniti di secchi e stracci, riuscimmo a tenerlo inumidito e quindi farlo sopravvivere fino a destinazione. Arrivati sulla diga giunse la Guardia Costiera con un motoscafo e, imbarcato il delfino, ci portò qualche miglia più avanti, dove si poteva vedere all'orizzonte la bella Albania. Lo liberammo e tornò a nuotare sereno!
- Ti è mai capitato di farti male?
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Infortuni gravi no, ma piccoli incidenti sì. Capitava spesso quando si spegnevano incendi notturni nelle campagne. Una volta spento l'incendio veniva a mancare la luce data dal fuoco, quindi era facile cadere in buche o avere... scontri di primo secondo e terzo tipo. Niente di extraterrestre, ma cippuni (ceppi di viti), rami distorti, pozzanghere con o senza acqua, cani che ti inseguivano per il gusto di vederti correre e inciampare come nelle comiche! Non sono mancate scottature, tagli a causa di vetri sparati dalle esplosioni di pullman o auto incendiate. Quelle non mancano mai: assieme ai cassonetti sono gli incendi notturni più frequenti!
- Consiglieresti di fare il tuo lavoro? Se sì, perché?
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Consigliare il mio lavoro? Sì, oltre alla passione, il fatto di fare del bene alle persone e alla natura ti fa tornare a casa soddisfatto! Uno dei miei due figli è riuscito a vincere il concorso, ma la sua posizione in graduatoria non gli permette di entrare da subito, speriamo in futuro, altrimenti ci rimarrebbe proprio male. Sin da piccolissimo era appassionato, poi i miei figli sono cresciuti in caserma...
Dovete sapere che durante le feste è usuale stare in caserma con le famiglie, anche se quando suona la sirena d'allarme si sa quando si esce e non si sa quando si rientra. Molte volte è capitato che le famiglie festeggiassero senza di noi...
- Hai qualche raccomandazione per i nostri lettori?
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Vorrei raccontarvi tante cose ma forse vi annoierei o spaventerei, quindi preferisco mandarvi a scoprire le avventure di Filippo e Francesca!
Sono delle storie create dal comitato "Sicurinsieme" dei Vigili del Fuoco proprio per insegnare a voi ragazzi la prudenza e la sicurezza!
Trovate il sito negli approfondimenti a destra, assieme a tanti altri belli fra cui una visita virtuale a un Comando dei Vigili. E pensate che come modello hanno scelto proprio quello dove lavoro io!
Ciao ragazzi!
Carlo