La posta del cuore

Domanda

#2619 Il 28/01/2017 letmeloveyaoi di 15 anni ha scritto:
è imbarazzante per me raccontare cose personali, ma ho davvero bisogno di aiuto.
Sono innamorata di una ragazza.
E, sì, sono anch'io una ragazza. So che non c'è niente di male nell'essere omosessuale o altro, perciò parto dicendo che il mio problema non riguarda i miei sentimenti.
Io e questa ragazza stiamo insieme da un anno e ci siamo conosciute su internet.
Per quattro mesi non ho avuto idea di come fosse fatta fisicamente in quanto non c'eravamo mai mandate foto perché entrambe eravamo troppo timide per chiedere all'altra di inviarne una, ma ero già affascinata dal suo modo di esprimere le sue idee per messaggio, pertanto ho iniziato a pensare che mi piacesse. Poi, al quinto mese, mi sono fatta coraggio e le ho chiesto di mandarmi una fotografia. Era bellissima, bellissima e intelligente.
In quell'ultimo periodo stavo trascurando un po' la scuola e, arrivato il giorno dei colloqui a scuola, i professori si lamentarono del mio rendimento scolastico e del fatto che fossi troppo distratta.
I miei genitori decisero perciò di prendere il mio telefono e controllare con chi parlassi e di cosa.
Trovarono le mie conversazioni con questa ragazza (no, non ci dicevamo nulla di sconcio: parlavamo di musica, libri, scuola e ci sfogavamo quando accadeva qualcosa) e mi vietarono di scriverle spiegandomi che per loro era una persona negativa. Ho ignorato quando mi avevano detto. A quel punto mi tolsero il telefono e il computer per sei mesi non sapendo che però, nel frattempo, mi ero fatta prestare un telefono che una mia amica non usava più e che continuavo a scriverle. Dopo il secondo mese me lo trovarono nella tasca del cappotto e me lo buttarono. Da lì nacquero le prime minacce. Non potendole più scrivere tramite internet decisi di spedirle delle lettere, dei pensierini per farle capire che non sarei sparita, che non ne avevo intenzione.
Pensavo di essermi innamorata di questa ragazza. E giuro che non avevo mai provato un sentimento tanto intenso per una persona. Non credevo di riuscire a trovare una persona come lei. Era fantastica, davvero, davvero fantastica.
Per il giorno del suo compleanno le scrissi una lettera e decisi di dichiararmi.
Il giorno successivo, a scuola mi feci prestare il telefono di una mia amica e le scrissi un messaggio dicendole che le avevo spedito l'ennesima lettera e che non avrebbe dovuto farla leggere a nessuno. Conclusi scrivendole "addio" perché al tempo credevo che lei fosse etero e, che una volta letta la mia lettera, non volesse più saperne di me.
Dopo qualche giorno scrisse alla mia amica chiedendole di farmi parlare con lei e mi disse di scriverle sul sito in cui ci eravamo conosciute. Lì mi disse che provava esattamente ciò che provavo io e che non sapeva in che modo dirmelo.
Inizialmente la ignorai, sapendo che se ci fossimo messe insieme si sarebbe complicato tutto. E sì, anche perché avevo paura di fidanzarmi con qualcuno; ma alla fine cedetti.
Mia madre trovò poi le bozze delle lettere che tenevo conservate nel mio armadio e si arrabbiò tantissimo. Da lì iniziò a picchiarmi.
Io ero determinata a continuare la mia relazione, e questo la faceva imbestialire ancora di più.
Mi picchiava fortissimo, e ricordo che la sera della vigilia mi salì letteralmente di sopra con i tacchi a spillo. Oppure una volta mi buttò la testa contro il termosifone bollente dicendomi che ero una merda e che non potevo rovinare una famiglia a causa di una "sporca puttanella da quattro soldi". Mi dissero che volevano denunciarla. La avvertii e lei mi consigliò di smettere di parlare per un po'.  Mio padre, che lavora alla polizia postale, intanto ha iniziato a fare ricerche su lei e la sua famiglia e mi ha detto che non è una brava ragazza come vuole farmi credere. Mi ha raccontato che tutto ciò che so di lei sono balle, che vive in una merda di casa e che i suoi non sono persone perbene.
Nessuna delle due intende perdere l'altra. Stiamo ancora insieme, nonostante non possiamo sentirci costantemente e dobbiamo nasconderci dietro mille menzogne.
Io sono davvero innamorata di lei. Intendo sposarla. So che sono ancora piccola per poter dire certe cose, ma è quello che vorrei di più al mondo. Voglio sposarla e passare il resto della mia vita con lei. Mi dica, è tanto sbagliato questo mio desiderio? Cosa dovrei fare? Dovrei seguire il mio cuore o sottomettermi al volere dei miei genitori?
Chiedo scusa per eventuali errori, ma non intendo rileggere il testo. Spero in una risposta e chiedo inoltre venia se il mio discorso possa averla annoiata.
Un abbraccio,
Federica.

La mia risposta:

Cara letmeloveyaoi,stai vivendo una storia molto complicata in un periodo molto delicato della tua formazione.
Mi parli di un rapporto basato solo su messaggi telefonici,lettere e una fotografia.
Questo non è sufficiente per conoscere una persona e,se ci pensi bene,è la verità. Non si può fare a meno di incontrarsi fisicamente,di
relazionarsi in modo concreto. Tu stai vivendo quella che si chiama affinità intellettuale e scambi per veri sentimenti quello che vivi.
I veri sentimenti hanno bisogno di riscontri nella realtà non soltanto virtuale. Ti ricordo che,come dici tu,sei ancora piccola,e non sei in grado di decidere cose definitive per la tua vita perché non ne hai ancora la capacità e la maturità.
E'necessario che tu impari a distinguere i VALORI su cui vuoi costruire la tua personalità ancora in formazione e che ti dia del tempo per crescere in armonia con te stessa e con la tua famiglia che cerca di volere il tuo bene.
Prova a dialogare con loro prima che arrivino a picchiarti e ricordati che tuo padre fa un lavoro importante. Non sottovalutarlo.

Ciao!!!!

zia Cris

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